Riparte l’Adria Tour. E Djokovic rende omaggio a Drazen Petrovic

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Riparte l’Adria Tour. E Djokovic rende omaggio a Drazen Petrovic

A Zara, al termine della conferenza stampa di presentazione della tappa croata dell’Adria Tour, Novak Djokovic ha incontrato la madre dello scomparso campione di basket Drazen Petrovic (“Un’icona dello sport”). Poi i doppi di esibizione ed il sorteggio. Domani alle 12 esibizione Vekic-Danilovic e alle 14 si inizia con Dimitrov-Coric

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Novak Djokovic con la mamma di Drazen Petrovic (foto: Mario Cuzic/HTS)
 

Dal nostro inviato a Zara

Parte con un po’ di pelle d’oca, soprattutto per chi è appassionato di basket e conosce la storia dello sport di queste terre, la tappa croata dell’Adria Tour. Djokovic e soci si trovano a Zara, e il campione belgradese nei giorni scorsi aveva rivelato ai giornalisti locali che uno dei suoi desideri durante la permanenza nella città dalmata era quella di incontrare la mamma di Drazen Petrovic, il fuoriclasse del basket jugoslavo e croato scomparso in un incidente d’auto a soli 29 anni, che vive a Sebenico – città natale di Drazen – a soli 70 chilometri da Zara. “Se non riesce a venire a Sebenico, verrò io a Zara.” aveva risposto la signora Biserka Petrovic, una volta saputo dell’intenzione del n. 1 del mondo.

Ed è stata di parola. Al termine della conferenza stampa di presentazione, presenti tutti e otto i partecipanti che nel weekend si sfideranno sul campo centrale del Centro Sportivo Visnjik (dove due anni fa la Croazia si impose per 3-2 sugli USA in una drammatica semifinale di Coppa Davis), c’è stato infatti il tanto atteso incontro tra il fuoriclasse del tennis e la mamma dello scomparso fuoriclasse del basket. La mamma di Drazen ha regalato al campione serbo la storica divisa dei Nets del figlio, mentre il n.1 del mondo ha ricambiato con una delle sue racchette.
È stato un momento veramente emozionante. La ringrazio per essere venuta, mi sono commosso. Terrò questo regalo in un posto speciale a casa mia. E spero che anche la racchetta possa servire“ ha detto Djokovic, subito rassicurato dalla signora Petrovic: “Andrà direttamente nel museo di Drazen”.

Qualche settimana fa Sky Sport aveva trasmesso “Once Brothers”, l’emozionante documentario prodotto da ESPN che ricostruisce e spiega l’amara fine del legame tra due campioni del basket jugoslavo, Vlade Divac e  – appunto – Drazen Petrovic. E proprio al documentario dell’emittente statunitense ha fatto riferimento Djokovic per spiegare il suo desiderio di conoscere la mamma del “Mozart dei canestri”.
Drazen è un’icona dello sport di questa regione, un uomo che ha lasciato il segno non solo nel basket ma nello sport in generale. Tutti lo ammiravano, tutti gli americani, tutti quelli che seguivano il basket e lo sport. Ho ascoltato alcune delle sue interviste e di Aza (Aleksandar, il fratello di Drazen, anche lui grande giocatore e poi allenatore di basket, ndr), ma quello che mi ha fatto più effetto è stato il documentario “Once brothers”, che mi ha permesso di conoscere tutta la storia e capire cosa è accaduto. È un onore essere qui vicino a lei. Non ho potuto conoscere con Drazen (scomparso nel 1993, Djokovic aveva 6 anni, ndr) ma sento la sua presenza qui con noi. Ancora tante grazie per essere venuta.

Come detto, prima c’era stata la presentazione del torneo. Tutti presenti, in rigoroso ordine di classifica: Novak Djokovic, Alexander Zverev, Andrej Rublev, Grigor Dimitrov, Borna Coric e Marin Cilic, oltre ai due giocatori provenienti dal torneo di qualificazione, i serbi Danilo i Petrovic e Pedja Krstin. E tutti sorridenti e rilassati, in particolare i due qualificati (“Djokovic ha detto prima di essere contento di essere qui, immaginate me” ha detto simpaticamente Danilo Petrovic, n. 157 ATP). Ma niente di particolare da segnalare lato dichiarazioni: classiche frasi di rito (sia in croato che in inglese) di tutti sulla loro presenza qui a Zara, nessun commento sulle ultime notizie relative alla ripartenza del circuito maggiore.

Poi si è iniziato a giocare, con le esibizioni di doppio in programma in questa giornata di apertura. Curioso che dopo aver parlato di “Once Brothers”, Novak Djokovic è stato protagonista in campo proprio di una sfida serbo-croata, dato che insieme ad Olga Danilovic ha affrontato Borna Coric e Ana Konjuh (una bella notizia rivederla in campo, dopo i tanti problemi al gomito destro). Poi un doppio “a rotazione”, che ha visto scendere in campo tutti i partecipanti al torneo e la leggenda del tennis croato Goran Ivanisevic, qui nelle vesti di direttore del torneo (oltre che membro dello staff di Djokovic). Tra le due esibizioni, il sorteggio dei due gironi: nel primo si sfideranno Djokovic, Dimitrov, Coric e Krstin, nel secondo Zverev, Rublev, Cilic e Petrovic.

Doverosa, dopo le polemiche di Belgrado, una nota sul tema precauzioni anti-COVID-19. Dobbiamo dire che anche qui al Centro Sportivo di Zara se non fosse per le bottigliette di gel igienizzante all’entrata della sala stampa, nulla farebbe supporre che ci sia stato un lockdown e che ci sia una pandemia a livello mondiale ancora in corso (sebbene la Croazia sia stata toccata marginalmente: ad oggi, 2280 casi totali e 107 decessi). Non ci sono stati (sinora) gli assembramenti visti a Belgrado (poco il pubblico presente oggi), ma non abbiamo visto alcun tipo di distanziamento sulle tribune e di mascherine e guanti, a parte quelli portati da casa da chi scrive, nessuna traccia.

Da domani, dunque, si inizia a fare sul serio (si fa per dire, è pur sempre un torneo di esibizione). In realtà, prima ci sarà ancora spazio per un altro match di esibizione, quello che alle 12 vedrà scendere in campo Donna Vekic e Olga Danilovic, poi alle 14 inizierà l’Adria Tour vero e proprio, con il primo match in programma, quello tra Dimitrov e Coric.

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