De Minaur: "Se vuoi battermi, devi davvero buttarmi giù"

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De Minaur: “Se vuoi battermi, devi davvero buttarmi giù”

Il giocatore australiano sembra pronto a ripartire, dopo aver saltato l’Australian Open. “Non sempre tutto va come previsto, ma devi andare avanti”

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Alex de Minaur - Sydney 2019 (foto via Twitter, @SydneyTennis)
 

Appena cinque partite nel 2020, tutte contro avversari compresi in top 50 e quattro delle quali nella competizione a squadre che ha aperto lo stagione, la ATP Cup. Lì Alex de Minaur ha battuto Zverev e Shapovalov, davanti al pubblico di Brisbane, ma una volta approdato davanti ai tifosi della sua città natale Sydney ha raccolto due sconfitte, contro un indiavolato Evans e contro Nadal. Poi la sconfitta all’esordio di Acapulco conto Kecmanovic (l’Australian Open ha dovuto saltarlo per infortunio) e quindi l’attualità che conosciamo, fatta di pandemia e zero tennis ufficiale.

Alex de Minaur ha trascorso il suo isolamento in Spagna ad Alicante, la terra di sua mamma Ester e per certi versi anche la sua, che in Spagna è cresciuto tennisticamente (tanto che ancora qualcuno si mangia le mani). Lo abbiamo visto scendere in campo – e fare anche benino – per una esibizione a Valencia e poi praticamente nient’altro, a parte allenarsi e dare il benvenuto al piccolo ‘Enzo’ (un cagnolino) in famiglia.

Ci sono alti e bassi in questo viaggio“, ha detto in una intervista al sito dell’ATP riferendosi alla strada per diventare un tennista di vertice. “Ma devi sempre andare avanti. Non sempre andrà tutto come previsto, ma se hai la mentalità giusta e guardi le cose in modo positivo, stai già facendo la cosa più importante“. Uno dei suoi punti fermi è il coach spagnolo Adolfo Gutierrez, che lo segue da una decina di anni e lo aiuta in questa attività di concentrazione. “Siamo cresciuti insieme, mi ha visto maturare come tennista e come persona. Mi ricorda costantemente da dove vengo e le difficoltà che ho dovuto superare per arrivare dove sono ora“.

Fuor d’allenamento – e de Minaur non è uno che si risparmia; basta vedere quanto vanno rapidi i suoi piedi in partita – il giocatore australiano ci tiene a staccare la spina. “Mi piacerebbe essere definito come un ragazzo divertente e rilassato fuori dal campo. Ma quando sono là fuori, in campo, devo essere quello che non si arrende mai e lotta fino alla fine; se vuoi battermi, devi davvero buttarmi giù“.

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