Wimbledon 2020 virtuale: fuori la numero 1 Barty, resistono Serena, Halep e Andreescu - Pagina 3 di 6

Al femminile

Wimbledon 2020 virtuale: fuori la numero 1 Barty, resistono Serena, Halep e Andreescu

Prima settimana dei Championships virtuali. Serena Williams, Bianca Andreescu o ancora Simona Halep. O forse una outsider: chi sarà la regina di Wimbledon?

Pubblicato

il

Simona Halep - Wimbledon 2019 (foto via Twitter, @Wimbledon)
 

Secondo turno: Day 3
Per gli spettatori italiani il fulcro del day 3, era il confronto tra Camila Giorgi e la campionessa dello US Open 2017 Sloane Stephens. Ma evidentemente l’interesse non era solo italiano, visto che il Court 2 non aveva posti liberi: tutto esaurito. Ci si aspettava un confronto equilibrato, considerati anche i precedenti: 3 a 2 per Giorgi; Stephens però aveva vinto il match più importante, il terzo turno del Roland Garros 2018. Allora era finita 8-6 al terzo, e quello era stato sicuramente il più difficile ostacolo per Sloane lungo il percorso che l’avrebbe vista raggiungere la finale Slam (battuta da Simona Halep).

La partita è cominciata con cielo coperto e temperatura attorno ai 20 gradi. Stephens ha aperto il match al servizio, perdendo subito la battuta, ma Giorgi non è riuscita a confermare il break: 1-1. L’andamento con break e immediato controbreak si è ripetuto sul 3-4 / 4-4. Camila non giocava male, esibiva la sua solita aggressività, ma Sloane ha ribadito i progressi sull’erba che già si erano visti nel 2019, quando era stata eliminata in tre set da Johanna Konta dopo aver giocato meglio per quasi tutti i primi due set.

Anche senza azzardare risposte aggressive, Stephens era rapidissima a recuperare la posizione e iniziare lo scambio sui colpi in uscita dal servizio di Giorgi. Il match si è sviluppato in sostanziale equilibrio sino al 6-5 Stephens. Ma poi, obbligata a tenere la battuta per raggiungere il tiebreak, Camila si è irrigidita: la prima di servizio l’ha abbandonata, e in più ha aggravato le cose con due doppi falli. Sloane ne ha approfittato per strapparle la battuta a 15, e chiudere il primo set 7-5.

Camila Giorgi – Wimbledon 2018 (foto via Twitter, @Wimbledon)

Giorgi ha accusato il colpo, il passaggio a vuoto al servizio si è prolungato all’inizio di secondo set; sul 4-0 per Stephens il recupero è sembrato quasi impossibile. E infatti i quattro game conclusivi, con le due giocatrici che hanno tenuto i rispettivi turni di battuta, sono solo serviti a definire il punteggio: 7-5, 6-2. E così, dopo appena tre giorni, finisce l’avventura del tennis femminile italiano ai Championships 2020.

A conti fatti i match più emozionanti di giornata sono stati due. Il primo ha visto il successo di Petra Martic contro Coco Gauff (6-3, 4-6, 8-6). Partita ricca di rovesciamenti di fronte, ma una volta che il set decisivo si è allungato a oltranza si pensava che Gauff avrebbe avuto la meglio, visto che Petra non è considerata imbattibile nei finali testa a testa. Invece, sul 6-7 Gauff ha inanellato una serie di errori non forzati che hanno lasciato trasparire un nervosismo inatteso. Chissà, forse ha pesato la responsabilità di dover ripetere il risultato del 2019 (lo scorso anno Coco era approdata al quarto turno, sconfitta da Halep).

Ma la partita da ricordare è soprattutto quella tra Ashleigh Barty e Venus Williams, che si candida sin d’ora come una delle migliori del torneo. 190 minuti di tennis ad alti livelli, terminati 5-7, 6-0, 11-9 per la numero 1 del mondo. Dopo aver vinto il primo set, grazie a un eccezionale dodicesimo game in risposta, Venus ha dato l’impressione di tirare il fiato quando le cose si sono messe male nel secondo, in modo da conservare le forze per il parziale decisivo. E davvero nei venti game del terzo set Williams ha lasciato sul campo ogni energia residua.

A 40 anni suonati, ha dato prova di tutta la sua classe e dimostrato perché nel palmarès vanta 5 titoli di Wimbledon. Osservando Venus ancora protagonista sui prati di Church Road in molti si sono chiesti se questa partita sarà ricordata come il suo canto del cigno ai Championsips. Era da parecchio che non giocava così bene, e per diversi tratti di match si è quasi rivista la Venus dei tempi d’oro. Ma alla distanza ha prevalso la maggiore freschezza di Barty.

Questa impresa senza lieto fine di Venus ha ricordato da vicino un altro secondo turno indimenticabile dei Championships: quello del 2011 fra la stessa Venus Williams e Kimiko Date. Allora era Date la quarantenne (Kimiko è nata nel settembre 1970) e anche quella volta la più anziana aveva finito per perdere dopo quasi tre ore di eccezionale qualità di fronte a un Centre Court stupito e ammirato.

A fine giornata, relegata sul campo 16, è uscita la testa di serie numero 18 Marketa Vondrousova, battuta dai colpi potenti di Ajla Tomljanovic (7-6, 6-2) che è riuscita a “sopravvivere” a un inizio di torneo per nulla facile: prima Goerges, poi Marketa.

Una nota sul meteo per chiudere. Dopo tre giorni di torneo accompagnati dalla tipica estate londinese (temperature mai oltre i 23 gradi) con la pioggia che si è affacciata brevemente senza danneggiare il programma, i meteorologi prevedono per domani una giornata difficile. Il rischio è quello di non riuscire a completare tutti i match del secondo turno. Staremo a vedere.

Secondo turno: Day 4
Come previsto, il giovedì londinese è stato parecchio complicato: la pioggia ha ostacolato il programma, impedendo lo svolgimento di quattro match su sedici. Il cattivo tempo però, non ha fermato la caduta delle teste di serie.

Questa volta a lasciare il torneo sono state la numero 17 Rybakina, la 27 Alexandrova (sconfitta da Friedsam), la 28 Anisimova e la 29 Wang Qiang (battuta da Greet Minnen). Ma soprattutto, mentre sui campi scoperti il programma era fermo a causa del maltempo, sotto il tetto del Court 1 è uscita la seconda Top 10 del torneo: Belinda Bencic (tds numero 8).

Per la verità, considerando l’avversaria, il risultato non è nemmeno tanto sorprendente. Belinda è stata infatti battuta da Jelena Ostapenko per 6-1, 6-7, 6-4. Si affrontavano due giocatrici della generazione 1997, entrambe campionesse di Wimbledon junior (Bencic nel 2013, Ostapenko nel 2014) e in parità negli scontri diretti (1-1, tutti sul cemento).

In realtà malgrado Belinda e Jelena siano coetanee, si può dire stiano attraversando fasi di carriera opposte: Bencic in ascesa dopo avere superato un paio di stagioni cariche di problemi fisici; Ostapenko in difficoltà dopo le ottime annate 2017-18 con il picco del successo Slam (Roland Garros 2017). Ma sul campo questa volte le differenze non si sono viste, e alla fine ha prevalso Ostapenko.

Ha vinto la giocatrice che ha preso più rischi, e che ha trovato una giornata accettabile al servizio: per una volta senza il peso di troppi doppi falli (“appena” 8 in tre set), Jelena è riuscita a far prevalere la maggiore attitudine all’attacco, chiudendo con un saldo positivo di +7 (55 vincenti, 48 non forzati), a fronte del +1 di Bencic (29 vincenti, 28 non forzati). Non dimentichiamo che Ostapenko sull’erba dei Championships vanta un quarto di finale nel 2017 e una semifinale nel 2018.

Jelena Ostapenko – Wimbledon 2018 (foto via Twitter, @Wimbledon)

Dopo avere stupito tutti gli appassionati con un inizio di 2020 straordinario, Elena Rybakina (tds 17) si è fermata contro Zhang Shuai, che per il secondo anno consecutivo dà il meglio di sé a Wimbledon. Nel 2019 c’era voluta una Halep in forma smagliante per sconfiggerla, quest’anno Zhang si è ripetuta ancora a livelli molto alti. Soprattutto ha sorpreso per la duttilità mostrata. Infatti è riuscita a giocare bene sia sul ritmo che in difesa, ma ha anche ottenuto alcuni punti importanti con qualche chiusura di volo. Forse Rybakina non si aspettava un’avversaria tanto in palla, e non è riuscita ad alzare il livello quando occorreva per insinuare dubbi in una rivale apparsa mentalmente molto convinta (6-4, 6-3).

Come detto, oltre a Rybakina è caduta un’altra testa di serie molto giovane: Amanda Anisimova (numero 28). Dopo aver già rischiato al primo turno (quando si era trovata sotto di un set e un break contro Gasparyan), Anisimova ha trovato una “vecchia volpe” come Hsieh Su-Wei, che ha finito per prevalere in due set (6-3, 6-4) grazie al suo tennis fatto di colpi anomali, improvvise accelerazioni, ma anche ottime coperture difensive.

Dovremo attendere il Day 5 per scoprire l’esito di Sasnovich/Kozlova, Kvitova/Kovinic, Muguruza/Voegele e Sakkari/Townsend. Per fortuna a Wimbledon si annuncia un venerdì senza pioggia.
Questo il tabellone dopo il secondo turno:

a pagina 4: Il terzo turno

Pagine: 1 2 3 4 5 6

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement