La notizia era nell’aria, ma quando è arrivata la conferma ufficiale da parte della USTA durante la conferenza stampa di presentazione via Zoom, è stato comunque un colpo per tutto il contingente media che di solito segue il tennis: il prossimo US Open 2020 si disputerà senza alcuna presenza media nell’impianto, con la sola eccezione dello staff della ESPN, il network televisivo responsabile per la produzione delle immagini.
Si tratta di un’altra “prima” storica imposta dall’epidemia di COVID-19, dato che mai era capitato che ai rappresentanti della stampa non fosse permesso accedere a un torneo. Si tratta di una decisione abbastanza insolita, anche nella nuova realtà del 2020 sconvolto dalla pandemia, anche se non totalmente inedita: gli organizzatori del campionato mondiale di Formula 1 e della Moto GP hanno anche loro preferito disputare le gare a porte chiuse con la sola presenza delle televisioni. Ma si tratta di eventi molto diversi: i circuiti sono lunghi diversi chilometri e i giornalisti accreditati sono costretti a guardare le gare attraverso il video in ogni modo, e si disputa sempre solo un evento alla volta. Nei tornei di tennis, invece, possono esserci più di una dozzina di partite in corso contemporaneamente, e chi è presente sul posto può tranquillamente osservare dal vivo un match di tennis semplicemente recandosi sul campo.
Tutto ciò non sarà possibile nello US Open 2020: anche noi della stampa dovremo guardare le partite in televisione da casa, e ogni contatto con i giocatori avverrà solamente attraverso teleconferenza.
Per Ubitennis che solitamente riesce ad avere diversi rappresentanti sul posto in occasione dei tornei più importanti si tratterà di un cambiamento piuttosto radicale della copertura del torneo. Se non dovrebbe essere un problema aver accesso alle immagini delle partite, che in Italia saranno trasmesse da Eurosport ed Eurosport Player, probabilmente mancheranno tutti quei contenuti esclusivi che vengono prodotti grazie alla presenza on-site: dalle interviste volanti con allenatori, campioni del passato e personalità varie presenti al torneo agli spunti tecnici di Luca Baldissera che possono essere confezionati solamente osservando gli allenamenti da bordo campo.
La USTA ha deciso di fornire ai giornalisti “accreditati virtualmente” una password individuale per accedere alle conferenze stampa post-match dei giocatori. Il meccanismo per richiedere l’incontro con i giocatori sarà lo stesso che viene utilizzato di solito: all’inizio della giornata i giornalisti interessati a parlare con alcuni giocatori devono riempire un modulo segnalando i nomi dei giocatori richiesti, e se si vuole parlare con loro qualunque sia il risultato del loro match oppure solamente in caso di vittoria. Alla fine della partita, quindi, gli atleti vengono informati delle richieste e forniscono un orario al quale assolveranno a questo loro dovere, che è in generale obbligatorio e può portare a multe non trascurabili se rinnegato.
Mancheranno le impressioni dal luogo, l’atmosfera (che non ci sarà visto che il pubblico sarà assente anche lui) e sarà più complicato avere i giornalisti nel fuso orario giusto per seguire gli incontri serali, ma Ubitennis si sta organizzando per fornire la consueta copertura dalla prima all’ultima palla cui i lettori sono abituati.
Ci saranno le interviste dei big tradotte, che ci arriveranno attraverso i soliti canali e che potremo pubblicare grazie all’impegno dei nostri traduttori. Come al solito ci impegneremo a coprire con grande attenzione tutti i tennisti italiani presenti, di cui proporremo le dichiarazioni post-match in formato scritto o audio quando possibile.
L’impegno sarà di quelli mai affrontati prima: in sette settimane ci saranno tre Masters 1000 e due tornei dello Slam, in una concentrazione di tennis mai vista nella storia. Ma almeno, con un po’ di fortuna, ci sarà tennis, e questa sarà una buona notizia per tutti noi.