Coach van Harpen: "Muguruza, Barty e Andreescu possono tutte arrivare a cinque Slam"

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Coach van Harpen: “Muguruza, Barty e Andreescu possono tutte arrivare a cinque Slam”

L’ex allenatore di Sharapova, Conchita e Sanchez si sbilancia ai microfoni di Tennis.com: “Speravo che Stephens seguisse le orme di Serena. Ora Barty è la mia preferita”

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Bianca Andreescu allo US Open 2019 (foto Twitter @USOpen)
 

Eric van Harpen sa come far rendere al meglio un’atleta e guidarla alla vittoria. Lo ha fatto in campo femminile, dove ha lavorato con tante ex numero uno WTA: Conchita Martinez e Aranxta Sanchez prima, Maria Sharapova, Ana Ivanovic e Andrea Petkovic poi. Ora osserva da vicino le vicende del circuito femminile, che sta vivendo da qualche anno un periodo singolare. In seguito all’appannamento dei risultati di Serena Williams (che quest’anno va per i 39), nessuna tennista riesce a imporsi con continuità, soprattutto nei tornei Major. “È sempre più facile emergere da giovane che affermarsi come tennista” ha detto in un’intervista a Tennis.com. “Sofia Kenin, Andreescu, Osaka sono emerse molto giovani. Credo che Bianca, Muguruza e Barty abbiano la chance di vincere cinque Slam ciascuna“.

Kenin è stata l’ultima a vincere uno Slam prima che la pandemia fermasse il circuito, mentre Andreescu e Osaka sono alle prese rispettivamente con problemi fisici e di fiducia. “Tutte queste giocatrici hanno avversarie contro cui non vorrebbero giocare” ha continuato, “ad esempio Muguruza non ha mai vinto in quattro sfide contro Petkovic. Ora però ha un’allenatrice come Conchita che capisce molto bene il gioco. Ma al momento la mia preferita è Ash Barty. Il coach olandese ha confessato che riponeva grandi speranze in Sloane Stephens, fino a un paio d’anni fa: Credevo che fosse la più grande candidata a seguire le orme di Serena, ma ora è entrata in crisi di risultati ed è molto triste”.

Se mai il circuito ripartirà, cosa non scontata viste le ultime notizie ufficiali che arrivano da ATP e WTA, assisteremo a risultati imprevedibili, sia per le defezioni che inevitabilmente condizioneranno i tabelloni, sia per lo stato di forma di giocatori e giocatrici, costretti ad affrontare cambi repentini di superficie: “La programmazione dei tornei credo sia il problema più grande. Giocare due Slam consecutivi su due superfici diverse sarà una grande sfida. Solo alcuni giocatori troveranno il ritmo e il timing giusto sulla palla, perché serve tanto allenamento”.

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