Focus
Osaka: “Ho fatto solo quello che sentivo di dover fare. E non credevo di suscitare tanto clamore”
La giapponese Naomi Osaka spiega i motivi del suo gesto: “Serviva qualcuno che facesse qualcosa, sono contenta di essere quel qualcuno”

La parte più difficile per Naomi Osaka venerdì pomeriggio è forse venuta dopo la partita, quando ha dovuto prendere il microfono e rispondere alle domande relative al suo gesto che ha fatto tanto clamore nel mondo del tennis e non solo.
Prima di presentarsi ai giornalisti nella sala stampa (virtuale), Naomi ha risposto a qualche domanda della anchorwoman della ESPN Chris McKendry in diretta sulla televisione via cavo americana.
“Durante la quarantena ho visto tante cose accadere, e pensavo che sarebbe stato bello se qualcuno avesse iniziato un movimento per fare qualcosa nel mondo del tennis. Di solito sono più una persona che segue le iniziative degli altri, ma ho aspettato, ho aspettato e ancora aspettato e nessuno faceva nulla, per cui ho deciso di fare il primo passo. Non credevo avrebbe avuto la risonanza che ha avuto, pensavo che mi sarei ritirata dal torneo, avrei fatto una dichiarazione e se ne sarebbe parlato all’interno del mondo del tennis. Ma la WTA mi ha supportata nella mia azione, e di questo sono molto grata”.
Le è stato chiesto della sua esperienza a Minneapolis, dove la tennista giapponese si è recata qualche mese fa per partecipare alle manifestazioni che hanno seguito l’uccisione di George Floyd da parte di quattro agenti della polizia locale. “La mia professione di tennista mi costringe a stare sempre in viaggio, per cui non ho mai la possibilità di essere dove accadono gli avvenimenti. La pausa del circuito mi ha dato l’opportunità di viaggiare e andare a vedere le cose con i miei occhi”.
“I miei genitori sono molto orgogliosi di me, e la famiglia è molto importante per me, per cui anche se tutto il mondo dovesse essermi contro, mi basta avere il loro supporto. Mio papà è di Haiti: noi facciamo queste cose, siamo gente che protesta”.
Una citazione anche per Kobe Bryant, l’indimenticato cestista del Los Angeles Lakers scomparso prematuramente a gennaio in un incidente aereo, che Osaka aveva conosciuto lo scorso anno allo US Open: “Spero che dovunque sia possa essere orgoglioso di me”.
Dopo l’apparizione sulla ESPN, è stata la volta della conferenza stampa internazionale, dove si è parlato anche della partita oltre che della sua presa di posizione sulla questione razziale. “La mia prima di servizio oggi non c’è mai stata, non riuscivo a servire in maniera decente qualunque cosa facessi. Ho dovuto realizzare che stava capitando e accettarlo. Non è un problema tecnico, è una questione di fiducia nel colpo, qualcosa su cui devo lavorare”.
Tornando sulla sua decisione di non giocare giovedì, Osaka ha spiegato la sequenza degli eventi: “Dopo il mio quarto di finale ho deciso che volevo fare qualcosa: ho parlato con Stu, il mio agente [Stuart Duguid n.d.r.], poi ho chiamato la WTA che ha detto che mi avrebbe assecondato e spostato la giornata delle semifinali. Quindi ho pubblicato la mia dichiarazione: non ho mai detto che mi sarei ritirata, c’è stata molta confusione su questo fatto. Ho detto che non avrei giocato giovedì, e infatti ho giocato venerdì. È stato tutto concitato, non ho dormito molto”.
“Prendere quella decisione è stato difficile e facile allo stesso tempo. Credo di essermi messa in un’ottima posizione. Arrivare alle semifinali è un risultato di cui essere orgogliosa, e sentivo di dover far sentire la mia voce, e il ritiro dal torneo avrebbe causato il clamore maggiore, quindi mi sono detta che sarebbe stato ciò che avrei fatto. Non mi sento coraggiosa, ho solo fatto quello che andava fatto. In questo momento, era ciò che andava fatto”.
“Credevo che solo i Big 3 e Serena potessero avere il potere di fare tanto rumore. Forse l’ATP e la WTA avevano comunque intenzione di fare qualcosa, e avevano bisogno della spinta di un giocatore. Sono contenta di essere stata quel giocatore”.
“Spero che la mia generazione possa essere ricordata come una generazione che prende posizione sugli argomenti importanti. Per esempio Coco [Gauff] anche se è molto giovane è già molto attiva da questo punto di vista. Spero che la mia generazione possa farsi sentire quali che siano le conseguenze per loro. Non ho incontrato molte giocatrici negli ultimi due giorni, dato che siamo un po’ tutti nella nostra bolla individuale, ma quelle che ho incontrato mi hanno mostrato un grande supporto”.
E poi ancora su Kobe Bryant: “Mi sento così privilegiata ad averlo conosciuto così giovane. Sentivo che avrei dovuto raggiungere risultati più prestigiosi per meritarmi questo onore, per avere il suo numero, per ricevere messaggi da lui. Spero che i miei successi futuri lo rendano orgoglioso di me, dovunque lui sia”.
Infine non poteva mancare un riferimento alle sorelle Williams, che sono state le apripista per le atlete afroamericane nel tennis dell’era moderna. Anche se le parole non dette hanno lasciato più domande che risposte. La giornalista dell’International New York Times, Cindy Schmeler ha chiesto a Naomi se avesse ricevuto messaggi da Venus o Serena, e Naomi ha risposto: “Tu hai sentito niente da loro?” “No, chiedevo se avessi sentito qualcosa tu” ha incalzato Schmeler. “I am ok…” ha glissato Osaka, chiudendo così l’argomento lasciando il dubbio che forse non è successo ciò che Naomi si sarebbe aspettata.
Ciò che è sicuro è che nessuna delle sorelle Williams ha rilasciato dichiarazioni pubbliche sull’accaduto, anche se saranno sicuramente interrogate sull’argomento alla prima occasione disponibile. Sicuramente siamo solo all’inizio di una faccenda che avrà ramificazioni importanti.
Al femminile
Russia 2: Veronika Kudermetova
Il lungo percorso compiuto prima della affermazione ad alti livelli della attuale numero 2 di Russia Kudermetova, recente finalista del torneo di Abu Dhabi

In attesa che il Tour superi la tormentata quarantena australiana e torni a offrire tennis giocato, continuiamo l’analisi delle giocatrici impegnate nel primo torneo dell’anno, il WTA500 di Abu Dhabi. Dopo l’articolo di martedì scorso dedicato a Ekaterina Alexandrova, proseguo con la linea russa: è il momento di Veronika Kudermetova. Per Kudermetova quella negli Emirati è stata una settimana molto positiva, dato che per la prima volta in carriera è riuscita a raggiungere la finale di un WTA500 (nuova definizione dei Premier che assegnano 470 punti alla vincitrice).
Durante il torneo Kudermetova ha sconfitto Kontaveit, Turati, Badosa, Svitolina, Kostyuk, e ha perso soltanto da Aryna Sabalenka (che tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 vanta una striscia vincente aperta di 15 match). A conferma dell’ottimo momento di Veronika c’è il best ranking raggiunto proprio questa settimana (numero 36) e il primato nazionale mancato di poco: sarebbe diventata numero 1 di Russia (superando Alexandrova) se avesse vinto la finale.
Va sottolineato però che tutti i discorsi sul ranking sono “ingessati” dalle regole introdotte con la pandemia, regole che tendono a mantenere lo status quo, e di fatto sfavoriscono le tenniste in crescita come Kudermetova. Se per esempio nel 2020 si fossero conteggiati solo i risultati ottenuti in quell’anno solare, Veronika avrebbe concluso la stagione al numero 29 invece che al 46. Tenendo poi conto della finale raggiunta negli Emirati Arabi mercoledì scorso, staremmo parlando di una giocatrice senza dubbio dentro le prime 30 del mondo.
Potrebbe sembrare insensato continuare a riferirsi a un ranking virtuale, calcolato secondo i metodi precedenti, ma credo aiuti a individuare le giocatrici che stanno facendo meglio, pur nelle mille difficoltà che il periodo propone. Sappiamo infatti che si sta giocando meno del solito e questo rende più difficile la costruzione di quei momenti positivi che, grazie a condizioni di forma e di entusiasmo sopra la media, si traducono in significativi salti di qualità.
Per quanto riguarda Kudermetova, ci sono almeno due aspetti della sua carriera che, a mio avviso, la rendono particolarmente interessante: le difficoltà affrontate per finanziare la propria formazione nel periodo da teenager, e il confronto con le coetanee nate nel 1997, visto che che per il tennis femminile quella del 1997 è considerata una annata speciale. Veronika infatti è nata nello stesso anno di giocatrici di successo e precocissime come Bencic, Ostapeniko, Osaka, oltre che Konjuh (purtroppo fermata dagli infortuni) e Kasatkina, sua “gemella” russa con la quale ha condiviso i primi anni di carriera da junior. Cominciamo proprio da quegli anni.
a pagina 2: I primi anni di Veronika Kudermetova
Flash
WTA Ranking: best ranking per Sabalenka, è numero 7. La classifica si ‘scongela’
Inarrestabile Aryna Sabalenka: vince il terzo torneo di fila e sale fino al n.7. Best ranking anche per Veronika Kudermetova. Se niente cambia, l’Australian Open 2021 sostituirà i punti del 2020

Ritorniamo al consueto appuntamento con la classifica femminile. Dopo la vittoria ad Abu Dhabi, che segue i due trionfi di Ostrava e di Linz a fine 2020, Aryna Sabalenka si issa fino alla posizione n.7. Un risultato di tutto rispetto per la quasi ventitreenne bielorussa, che rappresenta anche la sua miglior posizione di sempre raggiunta.
Potrà migliorare ulteriormente? Le possibilità ci sono. Sembra infatti che la WTA non seguirà il criterio del “Best of 2020/2021” fino al prossimo marzo, ovvero lasciare alle giocatrici la possibilità di conservare il miglior risultato delle ultime due edizioni dei tornei disputati, come intende invece fare l’ATP fino alla metà di marzo.
Sul sito ufficiale della WTA, nella sezione dedicata al ranking, si può infatti leggere “Tour-level points added in 2020 will drop after the event is scheduled to be played again in 2021 or after 52 weeks, whichever is earlier”. Questo dovrebbe stare a significare (a meno di comunicazioni dell’ultimo momento) che già dai prossimi tornei (Autralian Open in primis) i punti dei tornei disputati sia nel 2020 che nel 2021 – fa dunque eccezione Abu Dhabi, che è un torneo nuovo – saranno sostituiti con i nuovi o semplicemente scadranno, e non è prevista alcuna “rete di salvataggio” per chi, per ragioni che tutti conosciamo, non potesse (o dovesse rinunciare a) partecipare a un torneo.
LA CLASSIFICA
Ritocca il best ranking anche Veronika Kudermetova, che guadagna dieci posizioni dopo la finale a Abu Dhabi persa proprio contro Sabalenka. La giovane russa sale fino al n.36. Il precedente best ranking era il n.38. L’ultimo movimento degno di nota in top 100 e quello di Marta Kostyuk che risale di 21 posizioni fino al n.78 dopo la semifinale negli Emirati.
Classifica WTA | Variazione | Giocatrice | Tornei | Punti |
1 | 0 | Ashleigh Barty | 17 | 8717 |
2 | 0 | Simona Halep | 17 | 7255 |
3 | 0 | Naomi Osaka | 16 | 5780 |
4 | 0 | Sofia Kenin | 26 | 5760 |
5 | 0 | Elina Svitolina | 27 | 5260 |
6 | 0 | Karolína Plíšková | 22 | 5205 |
7 | 3 | Aryna Sabalenka | 28 | 4580 |
8 | -1 | Bianca Andreescu | 10 | 4555 |
9 | -1 | Petra Kvitová | 16 | 4516 |
10 | -1 | Kiki Bertens | 26 | 4505 |
11 | 0 | Serena Williams | 13 | 4080 |
12 | 0 | Belinda Bencic | 25 | 4010 |
13 | 0 | Victoria Azarenka | 18 | 3426 |
14 | 0 | Johanna Konta | 18 | 3152 |
15 | 0 | Garbiñe Muguruza | 18 | 3070 |
16 | 0 | Madison Keys | 16 | 2962 |
17 | 0 | Iga Świątek | 16 | 2960 |
18 | 0 | Petra Martić | 24 | 2850 |
19 | 0 | Elena Rybakina | 30 | 2718 |
20 | 0 | Elise Mertens | 30 | 2650 |
21 | 0 | Markéta Vondroušová | 18 | 2538 |
22 | 0 | Maria Sakkari | 28 | 2490 |
23 | 0 | Anett Kontaveit | 22 | 2330 |
24 | 0 | Jennifer Brady | 26 | 2320 |
25 | 0 | Angelique Kerber | 21 | 2271 |
26 | 0 | Alison Riske | 23 | 2256 |
27 | 0 | Karolína Muchová | 19 | 2065 |
28 | 0 | Yulia Putintseva | 27 | 2015 |
29 | 0 | Dayana Yastremska | 27 | 1925 |
30 | 1 | Ons Jabeur | 24 | 1908 |
31 | -1 | Amanda Anisimova | 21 | 1905 |
32 | 0 | Donna Vekić | 27 | 1880 |
33 | 0 | Ekaterina Alexandrova | 31 | 1775 |
34 | 0 | Qiang Wang | 24 | 1735 |
35 | 0 | Shuai Zhang | 27 | 1693 |
36 | 10 | Veronika Kudermetova | 32 | 1680 |
37 | -1 | Svetlana Kuznetsova | 18 | 1631 |
38 | -1 | Barbora Strýcová | 22 | 1630 |
39 | -1 | Anastasia Pavlyuchenkova | 24 | 1630 |
40 | -1 | Sloane Stephens | 22 | 1573 |
41 | -1 | Magda Linette | 30 | 1573 |
42 | -1 | Saisai Zheng | 24 | 1510 |
43 | -1 | Fiona Ferro | 26 | 1497 |
44 | -1 | Caroline Garcia | 28 | 1495 |
45 | -1 | Jeļena Ostapenko | 26 | 1485 |
46 | -1 | Danielle Collins | 20 | 1475 |
47 | 0 | Nadia Podoroska | 31 | 1407 |
48 | 0 | Cori Gauff | 16 | 1394 |
49 | 0 | Polona Hercog | 27 | 1335 |
50 | 0 | Kristina Mladenovic | 30 | 1335 |
CASA ITALIA
Per quanto riguarda i nostri colori, non cambia di molto la classifica delle prime atlete nel ranking mondiale. Continuiamo ad avere tre presenze in top 100 ma in posizioni basse, bassissime. Camila Giorgi resta al n.76, Trevisan e Paolini perdono una posizione e si ritrovano in 86° e 97° piazza. Guardando più giù, sono degni di nota i balzi di Stefanini (+38, n.356) Bianca Turati (+41, n.277), che ad Abu Dhabi ha vinto il suo primo match nel circuito maggiore.
Classifica WTA | Variazione | Giocatrice | Tornei | Punti |
76 | 0 | Camila Giorgi | 25 | 958 |
86 | -1 | Martina Trevisan | 28 | 879 |
97 | -1 | Jasmine Paolini | 33 | 785 |
131 | 0 | Sara Errani | 31 | 584 |
132 | 0 | Elisabetta Cocciaretto | 23 | 583 |
167 | 0 | Giulia Gatto-Monticone | 27 | 432 |
189 | 0 | Martina Di Giuseppe | 30 | 354 |
277 | 41 | Bianca Turati | 16 | 234 |
292 | 2 | Jessica Pieri | 29 | 217 |
297 | 8 | Martina Caregaro | 20 | 207 |
311 | -1 | Stefania Rubini | 24 | 186 |
320 | 0 | Federica Di Sarra | 20 | 176 |
341 | 0 | Lucia Bronzetti | 27 | 156 |
356 | 38 | Lucrezia Stefanini | 26 | 142 |
369 | -1 | Cristiana Ferrando | 23 | 136 |
417 | 0 | Deborah Chiesa | 20 | 112 |
441 | -1 | Camilla Scala | 14 | 100 |
443 | -1 | Camilla Rosatello | 18 | 99 |
472 | -1 | Gaia Sanesi | 16 | 91 |
478 | -1 | Angelica Moratelli | 23 | 89 |
Australian Open
Australian Open: le richieste di Djokovic a Craig Tiley in favore dei giocatori in quarantena
Il N.1 al mondo avrebbe scritto al CEO di Tennis Australia per perorare la causa dei colleghi costretti a stare chiusi in camera

72 tennisti giunti a Melbourne con voli su cui viaggiavano passeggeri trovati positivi al Covid devono osservare la quarantena per due settimane, senza la possibilità di allenarsi o di interagire con il loro team o con il coach. Ciò ha causato non poco malcontento da parte degli atleti, senza contare le difficoltà che fin da ora devono affrontare la federazione australiana e il comitato organizzativo del torneo.
Per poter permettere loro di svolgere almeno una parte degli allenamenti e della preparazione, Novak Djokovic (che invece si trova ad Adelaide insieme a Nadal, Thiem e Serena Williams, fra gli altri) avrebbe inoltrato alcune richieste a Craig Tiley, CEO di Tennis Australia. I Top 3 stanno trascorrendo la loro quarantena ad Adelaide, come detto, ma beneficiano comunque di qualche libertà in più rispetto ai colleghi in isolamento a Melbourne. Ecco le richieste de n. 1 del mondo:
- La possibilità di avere a disposizione materiale per il fitness e l’allenamento nelle stanze d’albergo;
- Un’alimentazione accettabile, del livello del torneo;
- Ridurre i giorni di isolamento per i 47 tennisti coinvolti (ora sono diventati 72) con la possibilità di un maggior numero di test anti-covid e dopo che tutti siano risultati negativi;
- Il permesso di poter incontrare con il proprio coach o preparatore atletico dal momento che tutti si sono sottoposti al test PCR.
- Qualora tale proposta venisse accettata, Djokovic richiede la possibilità che l’atleta e il proprio coach possano soggiornare nello stesso piano dell’hotel.
- Novak propone inoltre che venga messo a disposizione degli atleti il maggior numero possibile di case private con un campo da tennis.
In precedenza, Tiley era intervenuto sul canale 9news Melbourne per delucidare la situazione:
“Sapevamo che ci sarebbe stato un rischio significativo. Tutti prima di arrivare in Australia dovevano mostrare un test negativo, 72 ore prima della partenza. Arrivati in Australia, una volta in isolamento, avrebbero dovuto sottoporsi a un altro test. Sapevamo che esisteva un rischio di contagio in questa finestra temporale; due persone sono risultate positive e il Chief Health Officer ha deciso che tutti i passeggeri del volo fossero da ritenersi contatti stretti. La decisione spetta al dipartimento di sanità e non sai mai quale sarà prima che il fatto avvenga. Avevamo 17 voli provenienti da 7 città differenti e ci siamo assicurati che i voli non superassero la capienza del 25% in modo da proteggere il più possibile la sicurezza dei passeggeri“.
Tiley ha spiegato che farà il possibile per consentire condizioni eque anche per chi non può allenarsi al di fuori della stanza (con equipaggiamenti in camera). Ha confermato inoltre che non c’è nessuna possibilità che il torneo venga rinviato. Già l’averlo programmato l’8 febbraio rispondeva all’esigenza di consentire a eventuali positivi di avere il tempo per negativizzarsi. Un ulteriore dimostrazione di intransigenza è arrivata dal governo australiano, che ha respinto tutte le richieste avanzate dai giocatori per il tramite di Djokovic.