US Open: Zverev supera l'ostacolo Anderson uscendo alla distanza

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US Open: Zverev supera l’ostacolo Anderson uscendo alla distanza

Dopo l’equilibrio iniziale, Sascha trova sicurezza mentre il sudafricano cede fisicamente. Al secondo turno sfida non banale contro Nakashima

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Alexander Zverev - US Open 2020 (via Twitter, @usopen)
 

[5] A. Zverev b. K. Anderson 7-6(2) 5-7 6-3 7-5

Nell’incontro di cartello per il peso dei nomi ma che ha mantenuto la promessa di dispensare spettacolarità ed emozioni con il contagocce, Alexander Zverev batte per la sesta volta in altrettante sfide Kevin Anderson in un match partito in equilibrio, ma che si è inesorabilmente spostato a favore del ventitreenne di Amburgo nel corso del terzo parziale. Tormentato da problemi al gomito nel 2019 e operato al ginocchio destro quest’anno, Kevin è ancora lontano dal poter offrire con continuità i livelli che avevano hanno sospinto al n. 5 del mondo. Sascha, che aveva ritrovato la tranquillità interiore nel finale della scorsa stagione, ha fronteggiato qualche insicurezza iniziale al servizio e il solito dritto che lo porta spesso ad allontanarsi dalla linea di fondo.

IL MATCH – Zverev accetta l’omaggio di Kevin infiocchettato con due doppi falli al quinto gioco, ma solo per restituirglielo sul 5-4, momento in cui tutti, soprattutto un angolo della sua mente, lo attendono al varco: la prima sparisce, Kevin gli prende il campo, anche una seconda manca l’appello e tocca al tie-break dirimere la questione. Anderson va subito sotto con uno smash fallito, prologo di minuti per lui dimenticabili che permettono a uno Zverev viceversa privo di sbavature di posare il primo mattoncino. Alla ripresa, i turni di battuta si susseguono senza scossoni, ma il vantaggio di servire per primo non basta a rassicurare il tedesco quando si avvicina la fine del secondo parziale. Chiuso il l’ottavo gioco con un ace di seconda a 216 km/h, si smarrisce al turno di battuta successivo cedendolo con uno smash a rimbalzo che vola lungo, sottolineato appena da un triste brusio del pubblico virtuale. L’altro prova a dargli uno spiraglio per recuperare, ma Sascha è troppo passivo con quel dritto colpito da troppo lontano e Anderson pareggia il conto dei set.

Aggressivo in risposta, Kevin spreca con una volée timorosa una palla del 2-1, mentre un’altra è salvata dal n. 7 del mondo con un’ottima sortita a rete (“servizio, volée, ci ho lavorato molto in questi sei mesi” dirà alla fine). Sortita poi replicata per appropriarsi del gioco successivo dopo un paio di bruttezze sudafricane. Con Anderson che non riesce più a incidere in ribattuta, il game che interessa, quello del 5-3, fila via liscio grazie a due ottime prime seguite da una seconda quasi ace e a Zverev manca ora un set per far suo il confronto.

Forse il ginocchio fasciato, molto probabilmente la stanchezza e si affievolisce la spinta di Anderson che cerca di compensare accorciando gli scambi, ma raramente la fretta dà i risultati sperati. Sebbene non fatichi a mantenere il servizio, il break è nell’aria e arriva all’undicesimo gioco. Con le possibilità dell’avversario ridotte al lumicino, Zverev ha ormai ritrovato la fiducia che gli permette di chiudere senza (crearsi) problemi. Una vittoria necessaria dopo il rientro steccato di “Cincinnati” e salutata dal fratello Mischa apparso virtualmente sugli spalti. Al prossimo turno, lo attende un duello inedito con l’interessante diciannovenne californiano Brandon Nakashima, vincitore del nostro Paolo Lorenzi.

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