Kyrgios sul caso Djokovic: "Ma se lo avessi fatto io, quanti anni avrei preso di squalifica?"

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Kyrgios sul caso Djokovic: “Ma se lo avessi fatto io, quanti anni avrei preso di squalifica?”

L’australiano lancia l’ironico sondaggio su Twitter. E l’amico Tommy Paul risponde: “Saremmo qui a pagare la cauzione per farti uscire dal carcere”

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Nick Kyrgios - Australian Open 2020 (via Twitter, @atptour)
 

“Novak è stato sfortunato, mi dispiace per lui. Meno male che la giudice di linea sta bene. La decisione di squalificarlo comunque è stata giusta”: questo è più o meno ciò che hanno detto tutti i tennisti riguardo alla clamorosa vicenda che ha coinvolto Djokovic ieri sera. Ma Nick Kyrgios non è un tennista come gli altri. Il turbolento australiano non è per nulla un estimatore del politicamente corretto e le dichiarazioni di circostanza. E non lo è nemmeno del n.1 del mondo, e di ciò non ne ha mai fatto mistero.

Kyrgios ha così deciso di commentare, via Twitter, l’episodio a modo tutto suo. Provocatoriamente, il tennista di Canberra ha lanciato un sondaggio: Fate finta che ci fossi io al posto di Djokovic. Per aver accidentalmente colpito con una palla un raccattapalle alla gola, quanti anni di sospensione mi sarei preso?“. Le opzioni tra le quali i followers di Kyrgios possono scegliere sono 5, 10 e addirittura 20. Non è ancora noto l’esito dell’ironico sondaggio.

Lo statunitense Tommy Paul, n.58 del ranking ATP e suo abituale compagno di merende, ha alzato la posta in palio in una risposta. “Se lo avessi fatto dovremmo pagarti la cauzione per tirarti fuori di prigione”, ha scritto Paul. Kyrgios ha citato il commento del collega con una risata.

Il tennista australiano, che ha deciso di saltare in maniera precauzionale la trasferta americana e non è dato sapere quando rientrerà nel circuito, non è nuovo a mettere a confronto le punizioni ricevute da lui con quelle di suoi più illustri colleghi, Djokovic e Nadal in particolare. In effetti, Kyrgios, durante le sue sfuriate, che gli sono costate diverse squalifiche, non ha mai attentato all’integrità fisica di un giudice di linea. Ma forse è stata solamente fortuna.

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