La resilienza di Zverev: “Non potevo perdere questa partita”

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La resilienza di Zverev: “Non potevo perdere questa partita”

Sotto due set a zero nella semifinale dello US Open, sembrava la solita storia. Ma Sascha è riuscito a trovare la forza per reagire. “La cosa più positiva di questo incontro? L’aspetto mentale. Non ho mollato”

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Alexander Zverev - US Open 2020 (via Twitter, @usopen)
 

Sembrava la solita triste storia per Alexander Zverev. Sotto 6-3 6-2 contro il meno quotato Pablo Carreno Busta nella prima semifinale di questi US Open, si preannunciava l’ennesima delusione Slam per il tedesco. Un’altra occasione persa, peraltro in un torneo senza né Roger Federer né Rafa Nadal e con il n.1 del mondo Novak Djokovic che è stato messo fuori gioco dai suoi nervi proprio contro Carreno Busta nei quarti di finale. Ma Zverev, che fino a lì aveva giocato in maniera pessima, bloccato dall’ansia e dalla paura, è riuscito a rimontare per la prima volta in carriera un tale svantaggio e trionfare al quinto

Da dove è partita la svolta? Ho guardato il punteggio dopo due set. Mi sono detto: stai giocando una semifinale Slam e sei sotto di due set in un match in cui eri il favorito”, ha detto Sascha in conferenza stampa. “Dovevo giocare meglio. Ricominciare tutto da capo. Ho pensato: ‘Pensiamo ad un set dopo l’altro e vediamo come va a finire’. È andata a finire bene. Ho cominciato ad anticipare di più i colpi. Prendere la palla mentre saliva. Essere più aggressivo. Nonostante sia uno che per essere così alto si muove bene, devo comunque essere quello che detta il gioco. Pablo lo ha fatto di più di me nei primi due set. Io ho cominciato a farlo dal terzo”.

E chissà che con questo successo il 23enne talento di Amburgo non riesca a levarsi di dosso l’etichetta di giocatore con poca forza mentale, quello che quando il gioco si fa duro e le cose si mettono male fa un passo indietro invece che uno in avanti. Di certo ha dimostrato una determinazione e resilienza degna di un campione Slam. Quello che tutti si sono sempre aspettati che lui diventasse. La cosa più positiva di questo match? L’aspetto mentale. Non sono mai uscito dalla partita. Anche se ero sotto due set a zero non ho mollato. Mi sono dato la possibilità di rimontare”, ha sottolineato Zverev. 

Al termine del suo match, il n.7 del ranking ATP non sapeva ancora chi avrebbe affrontato tra Dominic Thiem e Daniil Medvedev in finale. Zverev è legato a Thiem da una bella amicizia ma ci ha perso sette volte su nove, l’ultima volta agli Australian Open di gennaio in semifinale. D’altra parte, con Medvedev i rapporti sono più freddi ma il bilancio dei faccia a faccia lo vede in vantaggio per 5 a 1. Alla domanda del direttore Scanagatta, “c’è un tennista contro il quale preferiresti giocare?”, Sascha ha risposto “sì”. Per la tua prima chance di vincere un titolo Slam meglio un amico con cui hai perso spesso o un nemico che hai battuto spesso? Non lo sapremo mai probabilmente. 


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