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Forse, anche senza forse, la sfida più scomoda era quella che toccava a Garbine Muguruza, ma l’ex numero uno WTA ha pescato una di quelle giornate in cui è difficile avere a che fare con lei. A Johanna Konta è toccato il ruolo di vittima sacrificale, bersaglio di vincenti e di numeri che dicono molta verità sull’ottavo più regale di oggi. 82% con la prima in campo, 62% con la seconda, venti punti in più per Garbine. La quale, com’è noto, non ha nella continuità il suo punto forte, ma in questa versione è da titolo. A Roma, ma anche a Parigi, dove potrebbe avere le carte in regola per replicare il trionfo di quattro anni fa, o almeno per giocarsela.
Intanto, restando al Foro Italico, nei quarti di finale avrà un ostacolo bello alto da superare, avente le sembianze di Victoria Azarenka, uscita vincitrice con il magone dalla sfida più traumatica e romantica dell’edizione duemilaventi, almeno per il momento. Era in difficoltà Vika, nel match contro Daria Kasatkina; per due volte aveva dovuto mettere una pezza in extremis con l’avversaria impegnata a servire per il primo set, ma era riuscita a trascinarla al tie break. Qui, sul due a zero Bielorussia, Daria si è impuntata nei pressi della linea del servizio, le si è girata in modo molto preoccupante la caviglia destra ed è crollata a terra. Lacrime disperate, match finito.
Azarenka ancora una volta ha dato segnali della meravigliosa persona che sospettiamo essere anche fuori dal rettangolo di gioco: portando alla rivale sfinita il ghiaccio, ripulendola dalla terra battuta con cui si era sporcata, aiutandola a sedersi. Parlandole a lungo finanche strappandole un sorriso, e infine baciandola sulla fronte prima di lasciare il campo. Un bel finale per una storia triste: inutile dire che alla tennista di Togliatti vanno i nostri migliori auguri.
Rimanendo nella parte alta del tabellone, nel frattempo Simona Halep aveva rimontato un iniziale svantaggio di zero a tre per rimontare in tromba Dayana Yastremska, ed Elena Rybakina, cui il lungo stop forzato non sembra aver necessariamente giovato, aveva gettato alle ortiche l’ampio vantaggio (6-4, 5-2) accumulato contro la sempre tenacissima Yulia Putintseva, la quale ha finito per dominare il terzo set.
Nella parte bassa, in attesa degli ultimi due match di giornata, hanno risolto piuttosto comodamente le rispettive pratiche Karolina Pliskova ed Elise Mertens, disponibili a cedere rispettivamente sette e otto giochi ad Anna Blinkova e a Danka Kovinic.