Le lacrime stavolta sono di gioia: Kvitova nei quarti a Parigi otto anni dopo

Roland Garros

Le lacrime stavolta sono di gioia: Kvitova nei quarti a Parigi otto anni dopo

Dopo l’aggressione del 2016 Petra era tornata a giocare proprio al Roland Garros. Affronterà Laura Siegemund da favorita. Vince anche Kenin, in rimonta su Fiona Ferro

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Non crediamo sia possibile non tifare per Petra Kvitova. Grandissimo talento, forse il più luminoso dopo quello concesso in dote a Serena Williams tra le giocatrici in attività, ma soprattutto essere umano extraordinaire, solare, solidale, e ammiratissima dalle quasi totalità delle colleghe. Anche da Shuai Zhang, l’avversaria battuta oggi da Petra ex Petrona per accedere ai quarti di finale del Roland Garros dopo otto anni di assenza. “Una giocatrice dal talento incredibile – ha detto la cinese a margine del match -, e soprattutto una persona che mi piace moltissimo. Sono davvero contenta per lei“. Siamo oltre l’onore delle armi: esplicativo il saluto tutto sorrisi e congratulazioni dopo il match point, per un siparietto non necessariamente usuale, specie nel circuito rosa.

Una partita solida quella portata a casa da Petra, ancora una volta senza smarrire alcun set, e un finale emozionante ed emozionato, bagnato da commosse lacrime di gioia. Sono passati tre anni dal suo rientro nel tour proprio al Bois de Boulogne, dopo l’aggressione subìta durante un tentativo di rapina nella sua casa di Prostejov nel dicembre del 2016: ricordi e ricorrenze difficili da tenere chiuse a chiave nel cassetto dell’indifferenza. “Dopo l’ultimo punto ho avuto un crollo emozionale. Non arrivavo così lontano a Parigi da tantissimi anni, e se dopo l’operazione alla mano qualcuno mi avesse detto che ci sarei riuscita di nuovo l’avrei preso per pazzo“.

Invece eccola qui, in forma e a questo punto pericolosa, sebbene la storica incostanza e l’odiata superficie sconsiglino pronostici azzardati. Se la giornata di mercoledì risulterà promettente, Petra sarà favorita anche nella sfida a Lauretta Siegemund, cultrice del rosso accolta per la prima volta tra le ultime otto di un Major a trentadue anni. Battuta Paula Badosa soprattutto grazie al parziale di quattro giochi a zero dal tre-cinque che le ha consegnato il primo, fondamentale set, la giocatrice da Filderstadt ha comunque le armi per insinuare pericolosi granelli di sabbia nel potente motore della ceca. “Lei è una grandissima giocatrice, ma non vedo l’ora di giocarmi questa enorme possibilità. Sono arrivata tardi? Questo è il tennis che ho sempre voluto esprimere e che sono convinta di poter giocare. Questo è il livello che sento di meritare e di poter reggere“. Sarà una bella partita.

Lacrime anche per Sofia Kenin, le solite, versate dall’ansia, dopo la rimonta vincente imposta a Fiona Ferro: la campionessa dell’Open d’Australia è la terza qualificata ai quarti di finale nella parte bassa del tabellone. Attende la vincente dell’incontro tra Ons Jabeur e Danielle Collins, rinviato a domani dal tempo inclemente nonostante l’organizzazione abbia tentato il tutto per tutto spedendo le due giocatrici sul Lenglen spazzato dalla pioggia. Interrotta dunque la striscia di otto vittorie consecutive sul rosso della bionda vincitrice del torneo di Palermo, e primo quarto di finale on clay della carriera per l’altalenantissima Kenin, schiaffeggiata dal dritto di Ferro in un primo set pessimo e improvvisamente trasformatasi di lì in avanti.

Sprecata la palla per pareggiare a due nel secondo set, la sfavorita si è sciolta incoraggiando Sofia, rapace in risposta sul tenero servizio della padrona di casa – per lei un tragico tredici su trentadue con la prima in campo nelle ultime due frazioni – e via via in controllo del proprio miglior tennis mano a mano che la paura scoloriva. Se riuscirà a domare le crisi di panico sportivo, nel weekend potremmo ritrovarla in campo.

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