Roland Garros: Djokovic soffre ma supera l'esame Carreno Busta. Decima semifinale a Parigi

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Roland Garros: Djokovic soffre ma supera l’esame Carreno Busta. Decima semifinale a Parigi

Non pochi problemi per il numero uno del mondo contro Pablo Carreno Busta, sconfitto dopo oltre tre ore di battaglia

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Novak Djokovic al Roland Garros 2020 (foto Twitter @rolandgarros)
 

[1] N. Djokovic b. [17] P. Carreno Busta 4-6 6-2 6-3 6-4


È Novak Djokovic a prendersi la rivincita contro Carreño Busta nei quarti di finale del Roland Garros. Era il primo incontro tra i due dopo la squalifica subita da Djokovic negli ottavi degli US Open proprio contro il tennista spagnolo. Anche questa è stata una partita complicata per il numero uno del mondo, ma per motivi nettamente diversi da quelli dell’ultima sfida tra i due. Il tennista serbo si presentava a questi quarti di finale senza aver perso un set ma con il giallo sulle sue condizioni pre-partita. Nel riscaldamento mattutino si era dovuto fermare per un problema al collo, massaggiato a lungo dal suo preparatore atletico.

Djokovic si presenta sin da subito con un vistoso cerotto sulla parte destra del collo, ma sarà il problema minore del suo inizio di partita. Il campione serbo sin da subito mostra un linguaggio del corpo molto negativo e il suo gioco ne risente. In particolare la prima di servizio, che non entra praticamente mai nel primo set (solo il 40%), costringendolo a tante seconde e molto lente. Carreño Busta dal canto suo si fa trovare pronto e con la sua usuale solidità si porta un break sopra nel quinto game. Nole continua a lamentarsi del suo braccio sinistro, più volte provato a sciogliere tra un punto e l’altro, ed è palese come la qualità del suo gioco da fondo ne stia risentendo. Una cosa è certa, che sia per l’infortunio o per l’avversario, sta giocando molto male per i suoi standard.

Serve una mano da parte dall’avversario per farlo rientrare nel set, e quella mano arriva grazie al numero 17 del tabellone, che con vari errori gratuiti regala il break a Djokovic. Ma oggi tenere il servizio per Novak è un affare complicato e lo spagnolo si prende un’altra palla break con un recupero di palla corta. Si salva infilando un passante nei piedi di Carreno ma a testimonianza delle sue difficoltà tira lungo un rovescio comodo per i suoi standard. Il tennista spagnolo non trema stavolta al servizio e si prende un primo set ampiamente meritato, il primo perso da Novak Djokovic nell’intero torneo.

Il numero uno del mondo decide di ricorrere ad un MTO tra primo e secondo set ma la situazione non sembra migliorare. Djokovic continua a servire male e troppo lentamente e Carreño Busta non si fa pregare, una risposta vincente di rovescio vale due palle break. Se la prima Djokovic la salva con coraggio, sulla seconda viene graziato da un passante comodo sbagliato dallo spagnolo dopo un pessimo smash di Nole. È la chiave di volta del secondo set e dell’intera partita. L’opportunità sprecata torna con gli interessi nel game successivo, un doppio fallo è fatale e Djokovic passa avanti di un break per la prima volta. Il tennista di Belgrado ora è visibilmente migliorato in tutti i suoi colpi, soprattutto nella prima di servizio, assente ingiustificata del primo set. Lo spagnolo è ancora scosso dal ritorno di Djokovic e perde il servizio una seconda volta, chiudendo il set per 6-2.

La reazione di Carreño Busta non si fa attendere troppo, e già nel primo game torna a mettere pressione a Djokovic conquistandosi due palle break. L’importanza del game è chiara sin da subito, e Nole stesso si esibisce in un fortissimo urlo liberatorio a fine game. Il serbo sembra entrato definitivamente in partita e dopo un fantastico lob andato a segno una palla corta è abbastanza per prendere di forza il secondo break consecutivo. Ma c’è ancora vita per il tennista spagnolo. Un nastro fortunato sulla prima palla break, conquistata con uno splendido passante in corsa, lo riporta dentro un set che sembrava chiuso dal livello di gioco dell’illustre avversario.

La caparbietà di Busta gli vale una palla break anche nel game successivo, contro un Djokovic visibilmente spazientito dal muro che trova dall’altro lato. Nole riesce a salvarsi anche stavolta, sfruttando un dritto lungolinea finito lunghissimo dello spagnolo. Il livello del tennis di entrambi è finalmente salito, e il game di servizio successivo dello spagnolo vede quattro scambi durissimi. Il primo ad andare fuori giri è Carreno, che con un dritto in uscita dal servizio finito lungo consegna il break e set a Djokovic.

La situazione per lo spagnolo non migliora ad inizio quarto set. Djokovic capisce che è il momento di dare una svolta finale alla partita e la pressione in risposta gli frutta quattro palle break in un game intensissimo. Ma come si è visto prima,
Carreño Busta è durissimo a morire e tiene un servizio cruciale. Nemmeno Djokovic è uno che molla presto, per usare un eufemismo, e alza ancora di più il livello per sfondare il muro posto dal numero 17 del tabellone. Ci riesce in un rapido ma intenso settimo game, in cui trova il tempo di infilare una risposta vincente di rovescio delle sue e si prende un break fondamentale con un recupero di palla corta, abbastanza semplice, sbagliato dallo spagnolo.

L’ultima possibilità per rientrare Carreno ce l’ha in un game di nove minuti pieno di scambi durissimi, ma Djokovic ha sempre quel qualcosa in più che gli permette di andare a servire per il match sul 5-4. Il game di chiusura è come da previsioni lottatissimo, ma il numero 1 del mondo chiude dopo 3 ore e 13 minuti una partita che sarebbe potuta sfuggire di mano molto facilmente. A Carreno resterà la soddisfazione di una grande partita e il grosso rimpianto di quei due break point mancati ad inizio secondo set, che hanno risvegliato il campione serbo.

Una partita che nonostante le difficoltà del primo set si può definire molto indicativa del livello di gioco attuale di Djokovic. Il numero uno del tabellone è stato capace di rialzarsi da una situazione fisica e tecnica negativa e di battere un avversario molto complicato in condizioni particolari. Venerdì lo attenderà un altro test difficile, il greco Stefanos Tsitsipas già battuto sulla terra di Madrid lo scorso anno. Un avversario definito dallo stesso Djokovic in conferenza stampa come “un giocatore completo e uno di quelli che si allena di più del circuito”. Mistero sulla sua condizione fisica, apparsa non ottimale durante il primo set, che Djokovic ha al termine del match. Ho avuto dolori al collo e alla spalla. Non vi dirò più di tanto (sull’infortunio) perché sono ancora nel torneo, ma giocando e riscaldandomi il dolore è andato via“.

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