Salvatore Caruso in semifinale nel Challenger di Parma

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Salvatore Caruso in semifinale nel Challenger di Parma

L’azzurro supera Djere e sfiderà Alexei Popyrin: “Sotto di un break al terzo me la sono vista brutta”. L’altra semi sarà Delbonis-Tiafoe, battuti Cecchinato e Baldi

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Salvatore Caruso - ATP Challenger Parma (foto Marta Magni)
 

da Parma, Massimo Gaiba

Erano ben tre gli italiani in campo venerdì nei quarti di finale del Challenger di Parma. L’unico a farcela è stato Salvatore Caruso che ha avuto la meglio sul serbo Laslo Djere (6-4 2-6 6-4). Eliminati invece Marco Cecchinato che ha perso contro l’argentino Federico Delbonis (6-4 2-6 2-6) e Filippo Baldi che ha ceduto, dopo eroica resistenza, alla testa di serie n.1, l’americano Frances Tiafoe (6-7 5-7).

Primo a scendere in campo il siciliano Caruso che si trova ad affrontare Laslo Djere, oggi numero 73 ATP ma n.27 solo un anno fa. Avversario non banale che infatti fa valere il blasone con un break immediato. Potrebbe essere la fuga decisiva ma, in realtà, nei primi quattro giochi nessuno riesce a tenere il servizio. Il primo momento topico è allora sul 5-4 quando Caruso ha tre palle break che sono anche set point. Sui primi due Djere rimedia con il servizio, il terzo è quello buono: 6-4 per l’italiano. Prevedibile la reazione del serbo che picchia forte aprendosi il campo col diritto. Break nel primo gioco e di nuovo nel settimo quando sul 2-5 Caruso, che appare incerto sugli appoggi, richiede un medical time-out per un problema alla caviglia sinistra. “Fortunatamente non è niente di grave. Ho preso una piccola storta e l’intervento del fisioterapista è stato soprattutto a scopo precauzionale. Con una fasciatura mi sentivo più tranquillo”.

Perso il secondo set Caruso reagisce alla grande, strappa il servizio e va sul 2-0. Restituisce però il favore con gli interessi trovandosi addirittura sotto 3-4 con l’avversario che sembra in controllo. “Sotto di un break nel terzo set me la sono vista brutta, ma la mia proverbiale caparbietà ancora una volta mi ha premiato”. Infatti con Caruso nessun avversario, a meno che non si chiami Nadal, può mai considerarsi veramente in controllo. “In realtà un giorno spero di riuscire a far preoccupare anche Nadal”. Troppo generoso e combattivo il nostro tennista per lasciare una partita a pochi metri dalla linea d’arrivo. Due break consecutivi lo portano alla vittoria e alla semifinale. “Una partita che è stata un’altalena di emozioni e adesso sono contentissimo di essere in semifinale contro l’australiano Popyrin che in carriera non ho mai incontrato”.

A seguire Marco Cecchinato che affronta il forte argentino Federico Delbonis (n.81 ATP). Partita inizialmente equilibrata e un po’ nervosa, ma poi il Ceck inizia a prendere il sopravvento mettendo a segno alcuni punti (un paio di stop volley e un meraviglioso passante di rovescio) che sembrano confermare il periodo favorevole del nostro portacolori che ha vinto (tra Parigi e Parma) 7 delle ultime 8 partite giocate. Messo in carniere il primo set, all’inizio del secondo parziale purtroppo gli si spegne improvvisamente la luce, senza alcun preavviso. Indubbiamente Delbonis è cresciuto: serve bene e si apre il campo sia di diritto che di rovescio. “La partita è cambiata quando ho cominciato a giocare sulle righe e a scendere a rete. E la palla di Marco non mi faceva più male”.

Federico Delbonis – ATP Challenger Parma (foto Felice Calabrò)

Cecchinato però, invece di reagire, inizia a lamentarsi con se stesso del fatto che l’avversario colpisce solo righe. Il commento serafico di Delbonis: “Cosa vuoi farci, sono cose che in partita capitano”. Arrivare a perdere il secondo set è un attimo. Anche il terzo parziale scivola via con un Delbonis dominante e un Cecchinato che, ancora alle prese con i suoi monologhi, ha evidentemente perso concentrazione. Anche se alla fine l’avversario lo incoraggia: “Marco sta giocando bene ed è vicino a recuperare il suo livello del 2018”.

Chiude il programma Filippo Baldi che tenta l’impresa impossibile contro il super favorito Frances Tiafoe. Un Tiafoe che in realtà appare un po’ svagato mentre l’italiano picchia come un dannato, scende a rete, insomma fa gioco. E il punteggio lo premia, portandolo a servire per il set sul 5-3. A questo punto la maggior esperienza dell’americano fa la differenza, break restituito e Baldi che perde la calma e spara una pallina fuori dal campo guadagnandosi un warning dall’arbitro. Merito del nostro giocatore non uscire dalla partita, ma continuare a combattere fino a procurarsi addirittura un set point sul 6-5. Non lo sfrutta per poi essere fulminato al tie-break che perde a 3.

Molto equilibrato anche il secondo parziale con Baldi che alterna magie a momenti di grande nervosismo e Tiafoe che continua a sembrare distratto, tanto che sul 4-3 nemmeno si accorge di aver vinto il game ma chiede le palline per servire un altro punto. Fino a che nel dodicesimo gioco lo statunitense riesce finalmente a far valere la maggiore cilindrata e a chiudere al primo match point. Filippo ha giocato molto bene, soprattutto nei punti importanti. Il problema è che ormai a questi livelli giocano tutti bene. Domani sarà la prima volta che affronto Delbonis, giusto una volta abbiamo fatto qualche palleggio di riscaldamento. Se mi preoccupa il fatto che sia mancino? Assolutamente no”.

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