Medvedev: "Non amo vivere nel passato". Tsitsipas: "Ho imparato molto da Antetokounmpo"

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Medvedev: “Non amo vivere nel passato”. Tsitsipas: “Ho imparato molto da Antetokounmpo”

I numeri due e tre di Parigi-Bercy hanno parlato dei loro progressi e dei loro piani per il futuro nella conferenza pre-torneo

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Stefanos Tsitsipas - Bercy 2020 (via Twitter, @RolexPMasters)
 

Stefanos Tsitsipas e Daniil Medvedev sono a Parigi per il torneo di Bercy, dove cercheranno riposte importanti in vista delle Finals di Londra. Nella conferenza stampa che precede l’inizio del torneo a entrambi è stata rivolta la stessa domanda, legittima per due giocatori ancora molto giovani (soprattutto per gli standard del tennis contemporaneo): si considerano dei giocatori migliori rispetto a un anno fa?

Medvedev ha risposto: “Difficile da dire, perché la stagione è stata molto diversa, quando siamo tornati a giocare la situazione era differente e i tornei sono differenti. Stilare una programmazione stagionale è stato più complicato. Di solito sai come andrà la stagione: c’è la preparazione, poi i tornei; sai anche quando potrai prenderti una vacanza. Invece quest’anno non si è potuto fare così, e quindi è difficile fare un paragone. Personalmente cerco di migliorare ogni giorno, ma ovviamente più sali e più diventa difficile. Magari ci sono degli aspetti in cui sono calato, ma ce ne sono degli altri in cui sono cresciuto. Non credo di essermi avvicinato ulteriormente ai migliori perché mi ritenevo già vicino a quel livello, non in termini di consistenza perché loro hanno 57 Slam, ma in un match secco credo di poterli già battere“.

Queste invece le parole di Tsitsipas, tds N.2: “Sono due cose diverse, perché lo scorso anno lavoravo in un altro modo. Sto cercando di crescere in tutto, ma non direi di essere necessariamente migliorato. Ne abbiamo parlato anche con Giannis: a volte arriva un momento in cui senti di essere vicino al tuo limite, ma ci sono degli aspetti in cui puoi diventare più saggio, soprattutto in allenamento. Il mio atteggiamento è migliorato tantissimo però. Sono molto più tranquillo in campo, e ho molta più fiducia in me stesso quando sono in una situazione complicata”.

Per il finalista dello US Open 2019 non è un momento straordinario, visto che dal ritorno in Europa sono arrivate tre vittorie e quattro sconfitte; lui però non fa drammi: “Mi sento abbastanza bene. Ovviamente il mio livello di fiducia sarebbe più alto se fossi andato un po’ più avanti nei tornei che ho giocato, ma fisicamente e mentalmente sono pronto per il finale di stagione. In questo momento vediamo tanti giocatori che si ritirano dai tornei o che hanno momenti difficili in campo, ma io mi sento pronto a combattere e a dare il meglio“. Di sicuro le cose sono diverse dallo scorso anno, quando fra agosto e ottobre giocò sei finali consecutive, ma il russo preferisce non dà troppo peso alla differenza di risultati: “Io non amo vivere nel passato, che sia positivo o meno; mi piace concentrarmi sul presente e sul futuro, così da fare il massimo, perché più avanti anche le sconfitte torneranno utili. In questo senso le vittorie dello scorso anno mi sembrano molto lontane, perché me le ricordo bene ma ora sono in una posizione diversa, e forse questo mi aiuterà“.

Daniil Medvedev – Bercy 2020 (via Twitter, @RolexPMasters)

Tsitsipas è reduce dalla sconfitta al secondo turno di Vienna con Grigor Dimitrov, preceduta da una breve vacanza con Giannis Antetokounmpo, l’altro sportivo greco del momento in virtù del secondo trofeo di MVP della NBA vinto con la maglia dei Milwaukee Bucks: “Mi sono trovato benissimo con Giannis, e ho capito quanto sia un bravo ragazzo e quanto sia umile. Ho imparato molto da lui, e il fatto che pratichiamo sport diversi a un livello così alto fa sì che possiamo trovare molti punti di contatto, e sono contento di aver potuto parlare con lui di cose come le differenze fra i due giochi e l’importanza dell’etica lavorativa. Ho anche conosciuto sua moglie e suo figlio, che è nato qualche mese fa – è stata davvero una grande esperienza“.

Stefanos sarà il giocatore più penalizzato dal nuovo ranking fra i big, visto che gli unici punti scalati saranno quelli delle ATP Finals da lui vinte nel 2019, ma il greco è in grande forma e pronto a colmare il gap: “Mi sento bene, non sono stanco perché non ho giocato molti tornei, quindi non ho motivo di esserlo. La parte più difficile è sicuramente legata al virus, per via di tutto quello che sta succedendo e dei cambiamenti in atto – è sicuramente la sfida più grande al momento. Se potessi, giocherei un torneo alla settimana, ma sto cercando di mantenere un equilibrio e di non esagerare, concentrandomi sui tornei importanti“. I dubbi legati al COVID-19 potrebbero influire molto sui piani dei giocatori in vista dell’Australian Open, visto che la partenza sarà probabilmente anticipata per via della quarantena necessaria all’atterraggio, ma è difficile fare previsioni al momento: “Penso che andrò in Australia due settimane prima del torneo, ma al momento non ho dei piani specifici. Al momento siamo in una situazione particolare, perché l’anno scorso si poteva programmare tutto, sapevo dove sarei andato e quando, mentre quest’anno è imprevedibile. La mia idea sarebbe comunque di giocare uno o due tornei prima dell’Australian Open“.

Tornando a Medvedev, non poteva mancare una domanda su Andrey Rublev, suo connazionale e giocatore del momento – quali sono le cause di questa esplosione? “Innanzitutto Andrey è uno che lavora duro, soprattutto da quando si è trasferito in Spagna, e questa è la chiave, soprattutto da giovani, quando non si ha ancora troppa esperienza. In passato ha avuto dei problemi fisici, ma ora è sano e al top della forma, e anche la sua autostima è al massimo, infatti sta vincendo tutti i set equilibrati e i tie-break. A Vienna non ha perso set, sta giocando in modo semplicemente fantastico. Per certi versi è simile a quanto ho fatto io lo scorso anno, e spero che possa continuare a giocare così, tranne quando gioca contro di me!“.

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