Chi è Marc-Andrea Huesler, il prossimo avversario di Jannik Sinner

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Chi è Marc-Andrea Huesler, il prossimo avversario di Jannik Sinner

24 anni, mancino, è cresciuto (ovviamente, da svizzero) con Federer come idolo. Ha battuto Fognini a Kitzbuhel e vinto due challenger quest’anno: Sinner dovrà prestare attenzione al suo servizio

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Marc-Andrea Huesler - ATP Challenger Ismaning 2020 (foto © Juergen Hasenkopf)
 

Sarà Marc-Andrea Huesler il prossimo avversario di Jannik Sinner nell’ultimo torneo della stagione, a Sofia. Classe 1996, svizzero, è cresciuto con Roger Federer come idolo. “Ho il tennis nel sangue” è la prima frase che si legge sul suo sito, “poiché ha sempre avuto un ruolo molto importante anche per i miei genitori”. Tra i suoi coach, insieme a Roman Valent e Julian Knowle, figura infatti il padre Jurg, psichiatra ma anche tennista a livello ITF senior. E proprio lo sport è stato complice dell’incontro dei genitori.

Conciliando studio e tennis fino ai diciannove anni, Huesler si è trovato in ritardo agonistico rispetto ai suoi coetanei, ma sta rapidamente guadagnando terreno, con il grande salto arrivato negli ultimi due mesi. E dire che l’anno non era certo iniziato nel migliore dei modi per “Mac”, costretto a saltare la prima parte della stagione a causa di un problema al piede. “Rientrare dall’infortunio non è stato affatto facile” racconta sul sito dell’ATP. “Ho ricominciato a giocare in marzo e, dal momento che non c’erano tornei, ho avuto tempo per recuperare. Mi ha fatto capire che allenarsi e lavorare sodo alla fine paga”.

Huesler arriva all’attenzione di un pubblico più vasto già al suo secondo torneo del 2020, l’ATP 250 di Kitzbuhel. Non dev’essere un caso viste le caratteristiche simili a Gstaad, il suo evento preferito. Quando arriva in Tirolo è 303° in classifica e centra la semifinale a partendo dalle qualificazioni, superando avversari ben più quotati come Ruusuvuori, Lopez e (un rientrante) Fognini, arrendendosi in tre set a Kecmanovic, poi vincitore del titolo. A fine settembre, sulla terra rumena di Sibiu, Marc-Andrea mette le mani sul suo secondo trofeo Challenger in carriera.

Guadagnata la top 200, tira il fiato per tre settimane, poi torna in campo a Ismaning ed è un nuovo trionfo. Il successo al primo torneo della stagione disputato fuori dalla superficie prediletta sarebbe già un risultato notevole; gli aggettivi però si sprecano pensando al passaggio dalla terra battuta al tappeto indoor. Sì, perché i rimbalzi bassi e veloci di quel carpet sparito dal Tour alla fine del 2008 spuntano seppur rarissimi nel circuito minore dell’ATP – quest’anno solo in un paio di appuntamenti tedeschi di fine stagione. Sono cresciuto in Svizzera e di solito giochiamo sul tappeto in inverno. In realtà mi si addice, almeno per alcuni aspetti del mio gioco come il servizio spiega il mancino alto 196 centimetri. “Vorrei avere un po’ più di tempo con il rovescio, ma complessivamente amo quella superficie”.

Attualmente è al n. 149 ATP, il suo best ranking. Nel tabellone cadetto di Sofia ha perso da un altro fenomeno della “ripresa”, quell’Aslan Karatsev passato dal n. 253 al 114. Il fato gli ha però dato una grossa mano, non solo sotto forma di ripescaggio come lucky loser, ma anche con il sorteggio contro un Nikoloz Basilashvili certamente non nel suo periodo migliore, che comunque non scende in campo per buttare il match. Sarà quindi sfida inedita con Sinner, non stellare nell’esordio bulgaro, eppure in grado di regolare Fucsovics in due set. L’azzurro è sempre a suo agio sul duro indoor, ma dovrà prestare particolare attenzione al servizio svizzero, nonché salire con la percentuale di prime rispetto a quella fatta registrare al primo turno. E approfittare del tempo in più di cui l’altro necessita per preparare il rovescio.

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