Australian Open 2021, prende piede l'ipotesi di rinviare il torneo al 1° febbraio

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Australian Open 2021, prende piede l’ipotesi di rinviare il torneo al 1° febbraio

Ulteriori aggiornamenti dall’Australia: pochi i passi avanti, ma sembra che il governo di Victoria sia più propenso a rimandare lo Slam di due settimane. E i tornei di preparazione?

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Novak Djokovic e Dominic Thiem - Australian Open 2020 (via Twitter, @AustralianOpen)
 

Dopo che la scorsa settimana si è arrivati a considerare uno slittamento ad aprile, sono arrivate notizie più confortanti riguardo l’Australian Open 2021. The Age nei giorni scorsi ha parlato di un possibile ritardo di una o due settimane, ma ci sono ulteriori sviluppi. Secondo il quotidiano australiano, il torneo inizierà lunedì 1 febbraio e si concluderà domenica 13. I giocatori dovrebbero essere già al corrente della nuova collocazione del torneo in calendario. In tal caso potrebbero raggiungere l’Australia nella prima settimana di gennaio e smaltire i 14 giorni di quarantena (obbligatori per chi arriva dall’estero). Si attende però la conferma dello stato di Victoria. Inoltre i giocatori sperano che venga accettata la proposta di Tennis Australia di consentire gli allenamenti durante il periodo di quarantena.

Secondo questa proiezione, il torneo a rischio è l’ATP Cup: se i giocatori dovranno passare così tanti giorni senza poter scendere in campo, non è certo che l’evento (dalla durata di dieci giorni) trovi una collocazione in calendario. La finestra si aprirebbe nella settimana antecedente l’Open d’Australia, nella quale dovrebbero giocarsi però anche i tornei di qualificazione e gli eventi che di solito precedono il Major (ATP e WTA di Adelaide, WTA Brisbane, WTA Hobart). The Age scrive che questi tornei potrebbero comunque giocarsi a Melbourne dopo il periodo di quarantena.

La situazione si fa ogni giorno un po’ più chiara, ma siamo ancora lontani da un quadro definito. L’opzione del rinvio al 25 gennaio (solo una settimana di delay) non è ancora stata scartata definitivamente. Stesso discorso vale per il via al 18 gennaio. Ovviamente i giocatori non accetteranno di buon grado nessuna soluzione che non contempli la concessione degli allenamenti durante le due settimane di quarantena. La decisione ‘attesa nelle 72 ore’ annunciata sabato alla fine non è arrivata e probabilmente non la avremo neanche nei prossimi giorni.

La Federtennis francese con il Roland Garros non ha chiesto il permesso all’ATP e a nessuno per fare giocare il suo Slam quando voleva. A tutti o quasi era sembrata una mossa egoistica e prepotente. Ma alla fine i giocatori, sulle prime indignati, sono stati contenti, perché tanti sono riusciti a mettersi in tasca un po’ di soldini e di punti. Quella mossa ha agevolato poi anche Roma, i tornei europei, Bercy, le stesse finali ATP che con tre Slam capaci di distribuire punti e tre Masters 1000, più un po’ di altri tornei “improvvisati” (i due di Colonia, Kitzbuhel) hanno potuto svolgersi regolarmente.

Gli australiani hanno dimostrato in più d’una occasione, vedi l’organizzazione della Laver Cup occupando una settimana che avrebbe fatto comodissimo all’ITF (di cui pure fanno parte) per la Davis, di fare i fatti loro. Anche in questo caso lo slittamento del loro torneo parrebbe danneggiare i piccoli tornei europei ATP previsti prima e dopo: Montpellier, Marsiglia, Cordoba, forse anche Rotterdam. Ma dopo quel che hanno fatto i francesi… via libera per tutti. La stessa ATP fino a che punto si opporrebbe se Tennis Australia garantisse soldi a 200 giocatori fra singolo e doppio? Idem la WTA…

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