Australian Open, posticipo di due settimane? Murray e il vaccino obbligatorio

Australian Open

Australian Open, posticipo di due settimane? Murray e il vaccino obbligatorio

Notizie frenetiche, vaccini, ministri, professori universitari e perfino tennisti: ecco le ultime sull’Happy Slam

Pubblicato

il

Australian Open 2020 (via Twitter, @AustralianOpen)
 

Continuano a rincorrersi le notizie sull’Australian Open. L’escalation è iniziata con Craig Tiley, CEO di Tennis Australia, che dava tutto per deciso, rendendo così necessario l’intervento dei rappresentanti del governo dello Stato della Victoria, secondo i quali la situazione era ed è in divenire. Nel suo ultimo intervento, Tiley aveva comunicato che ci sarebbe stato un annuncio. Se in questi giorni abbiamo imparato a familiarizzare con il premier dello Stato con capitale Melbourne, Daniel Andrews, tocca ora al ministro dello sport Martin Pakula farsi avanti con una nuova informazione. Dopo le voci di uno spostamento anche molto più avanti nel calendario, addirittura in aprile, Pakula afferma perentorio: “Penso ancora che sia più probabile un breve rinvio piuttosto che uno lungo”. Il quotidiano The Age parla di un inizio ritardato di una o due settimane rispetto alla data originariamente prevista del 18 gennaio.

La riapertura degli arrivi internazionali del 7 dicembre, per consentire il rientro per le vacanze di Natale, è limitata a 160 persone al giorno. “La questione è ancora sul tavolo” dice Pakula. “Non sappiamo ancora se i tennisti debbano rientrare in quel numero o vi si aggiungeranno, quindi non voglio fare congetture”.

L’altro nodo, ancora più centrale, rimane la possibilità per i giocatori di allenarsi durante la quarantena. “Non puoi restare due settimane in isolamento e poi essere pronto per l’Australian Open”, rileva John Millman. “Credo che nessuno dei tennisti internazionali lo farebbe. Il tuo corpo ne paga le conseguenze. Sei a rischio di infortuni, non puoi andare subito da zero a 100”. Secondo Millman, le priorità sono la sicurezza, la salute ed evitare una nuova diffusione del contagio. E, come ribadito più volte, la Victoria ha troppo da perdere in caso di un nuovo focolaio in coincidenza con l’evento. “Se vogliamo disputare il torneo, ci deve essere una qualche forma di flessibilità. Senza un livello di flessibilità sicuro, potremo non arrivare al risultato desiderato”. Sulla stessa lunghezza d’onda, il nuovo Maestro Daniil Medvedev: “Non credo che ci sarà il torneo se, per esempio, dovremo passare 14 giorni in una stanza d’albergo”.

Sempre stando al ministro Pakula, “i requisiti della quarantena saranno quelli concordati con il dipartimento di salute pubblica e a quel punto toccherà all’ATP e alla WTA decidere se considerarli o meno accettabili”. Riguardo ai protocolli, prosegue: “Un programma di test estremamente rigoroso sarà applicato prima della partenza e all’arrivo. Poi, immagino regolarmente durante la loro permanenza nella bolla”. Ricordiamo che alla O2 Arena, con il rilevante distinguo che si trattava di una manciata di persone nemmeno lontanamente comparabile ai numeri dello Slam di Melbourne, i tennisti sono stati testati solo all’arrivo.

Visto che ormai il vaccino (più di uno, in realtà) pare in dirittura d’arrivo, a Andy Murray è stato domandato se i tennisti dovrebbero obbligatoriamente vaccinarsi per partecipare ai tornei. “Sì, credo che probabilmente sarebbe il caso” ha risposto l’ex n. 1 del mondo. “Spero che tutti i giocatori siano disposti a farlo per il bene dello sport – a condizione che ne sia stata provata la sicurezza, che siano stati eseguiti i test clinici e che non ci siano effetti collaterali significativi”. Sull’obbligatorietà per i tennisti si era a suo tempo espresso in senso contrario l’attuale n. 1 del ranking Novak Djokovic.

A organizzatori, politici e tennisti si aggiungono anche gli accademici. Secondo Ross Booth, professore associato di Economia dello Sport all’Università Monash di Melbourne, “più tardi è, meglio è, c’è tempo in abbondanza”. Queste le parole riportante dal Guardian Australia. “Non ci sono altri eventi in quel periodo. Anche cominciando il torneo all’inizio di marzo, sarebbe concluso al momento di partire con l’AFL e la Formula Uno”. Ci vengono in mente alcuni problemi con quelle date. “Sì, le vacanze scolastiche estive saranno terminate, ma più si va avanti nell’anno, maggiore sarà il numero di spettatori ammessi… piuttosto che averne uno ogni quattro posti”.

Oltre alle vacanze scolastiche, tuttavia, a marzo sono terminate anche le ferie. E, come ci ricorda spesso il nostro Vanni Gibertini, tra raccattapalle e addetti ai diversi servizi, l’evento di Melbourne Park è reso possibile da un esercito di 20.000 volontari. E magari non ci saranno eventi di grande importanza in Australia nelle prime due settimane di marzo, ma forse il dottor Booth non ha pensato che esiste un intero Tour tennistico con un suo calendario. Calendario 2021 che, a dirla tutta, ancora non c’è.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement