Bellissima vittoria di Andrea Vavassori che, in coppia col ceco Zdenek Kolar, sfata la maledizione di questo 2020 e porta a casa il trofeo di doppio al challenger di Maia (terra battuta, Portogallo) dopo quattro finali perse in stagione (l’ultima a Forlì a settembre). Il punteggio con cui hanno regolato la coppia anglo-finlandese Glasspool/Heliovaara (6-3 6-4) è netto e rispecchia una superiorità che non è mai stata veramente in discussione.
Con questo successo il tennista torinese eguaglia il suo best ranking nella classifica di specialità al n.96 ATP e si guadagna il diritto di giocare nel tabellone principale dei prossimi Australian Open che affronterà in coppia con Lorenzo Sonego.
Raggiunto telefonicamente, Andrea ci confessa la propria soddisfazione: “Era la prima volta che giocavo con Kolar e mi sono trovato veramente bene. È un giocatore molto solido, un vero martello da fondocampo e anche a rete se la cava piuttosto bene. E soprattutto ci mette tanta energia che riesce a trasmettere anche al compagno. Infatti ci stiamo già mettendo d’accordo per giocare il più possibile assieme il prossimo anno“. Sull’Australian Open: “Essendo rientrato nei top 100 sarò direttamente in tabellone, a meno che non riducano i posti come hanno già fatto agli US Open”
Gli chiediamo se tornerà a giocare anche in singolare. “Mi piacerebbe ma non sono ancora riuscito a risolvere completamente il problema al gomito. L’ultima volta che ho provato a giocare il singolare è stato a Forlì e non è andata troppo bene“. Economicamente, la vita del doppista che gioca soltanto in doppio può essere dura. Conferma? “Abbastanza, te la cavi solo se arrivi in fondo. Mille euro se vinci. Ovviamente negli ATP la musica cambia e i mille te li danno se esci al primo turno. Per non parlare poi degli Slam dove basta poco per salvare la stagione“.
LA FINALE DI SINGOLARE – Il challenger portoghese si concluderà con la sfida tra Pedro Sousa (n.2 del seeding) e Carlos Taberner (n.8). La finale del challenger brasiliano di Campinasm, invece, sarà un affare tra lo spagnolo Carballes Baena e l’argentino Cerundolo.