WTA Hot Shots! Gli scambi memorabili del 2020 - Pagina 2 di 4

Al femminile

WTA Hot Shots! Gli scambi memorabili del 2020

Seconda dozzina di punti speciali, selezionati tra i migliori giocati nel 2020. Sarà Ons Jabeur l’erede di Agnieszka Radwanska?

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Ashleigh Barty (via Twitter, @AdelaideTennis)
 

12. Jelena Ostapenko e Belinda Bencic
(Australian Open 2T, Bencic b. Ostapenko 7-5, 7-5)
Dopo avere visto lo scambio scelto, direte che nel 2020 si sono giocati punti migliori. Sono d’accordo. Ma ho inserito questo scambio perché rispetto a molti altri spicca per il valore paradigmatico: offre uno di quei momenti di gioco dai quali traspare l’indole profonda di una tennista. Nel caso specifico, Jelena Ostapenko. Prende o lasciare, Ostapenko è così: perfino di fronte a situazioni molto complicate, finisce sempre per far emergere la propria natura di attaccante. E dunque, anche quando è costretta al contenimento, alla prima mezza occasione non riesce a controllarsi, e spinge.

In questo punto, è forzata a resistere in difesa, con Bencic che la obbliga al “tergicristallo”: destra/sinistra, sempre a inseguire. Ma al momento della penultima rincorsa, invece che optare per un rovescio interlocutorio che le darebbe più tempo per tornare al centro del campo, Jelena non si trattiene. Non riesce proprio a farlo: e carica la palla aumentando la velocità. Sembra un autogol, e ci si aspetta che Bencic avrà la meglio grazie al rovescio lungolinea; Belinda però rimane un pochino corta con l’attacco, e questo consente a Jelena di estrarre dal cilindro un fantastico dritto in corsa, che ribalta tutto. Forse tatticamente rivedibile, ma che qualità esecutiva. E che carattere.

11. Ashleigh Barty e Anastasia Pavlyuchenkova
(Adelaide 2T, Barty b. Pavlyuchenkova 4-6, 6-3, 7-5)
Credo che per cogliere l’elemento più interessante di questo punto lo si debba seguire due volte. La prima volta da normale osservatore, facendo quindi attenzione alla palla e allo sviluppo delle mosse e contromosse che le due protagoniste adottano. Pavlyuchenkova consolida il vantaggio del servizio con un ottimo dritto incrociato, ma poi la qualità difensiva di Barty diventa fondamentale: prima con un lob in extremis, poi grazie a un secondo pallonetto molto alto e di grande profondità, rovescia completamente la situazione.

La seconda volta è però interessante seguire solo Barty. E così si rimane ammirati per l’aplomb con cui si muove per il campo: anche in frangenti che da fuori sembrano complicatissimi, non perde mai il controllo della situazione. Dà tutto per l’allungo sul primo recupero alla sua destra, ma poi su tutti gli alti colpi dà la sensazione che ogni gesto sia sempre eseguito con un certo margine; elastica e fluida sulle gambe, raggiunge la palla e la gestisce con totale sicurezza. Dopo il secondo lob, quando prende la rete, non ha l’ansia di chiudere subito il punto; opta per una doppia combinazione di stampo classico: con la prima volée conquista il dominio della situazione e con la seconda arriva il colpo di grazia. Una condotta impeccabile.

10. Barbora Strycova e Petra Martic
(Doha 1T, Strycova b. Martic 4-6, 6-1, 6-2)
Uno scambio che stupisce per la sensibilità di mano delle protagoniste: Martic apre le danze con una delle sue tipiche palle corte, ma Strycova riesce ad agganciarla e a replicare con una controsmorzata. Interviene anche il nastro ad accorciare la traiettoria; ma Petra in queste situazioni è perfettamente a suo agio, e con un tocco millimetrico deposita la palla appena oltre la rete, a ridosso della linea del corridoio.

Sembra punto fatto, e invece Barbora con un guizzo miracoloso infila il piatto della racchetta sotto la palla prima del secondo rimbalzo, rimandando dall’altra parte un lob definitivo che stupisce tutti. E quando dico tutti, intendo perfino il raccattapalle, che corre il rischio di interferire con lo scambio, visto che si muove in anticipo convinto che il punto sia finito. Con il piede sfiora la linea del corridoio: siamo ai limiti, ma l’arbitro per fortuna evita di fermare il gioco per interferenza.

9. Sofia Kenin e Ons Jabeur
(US Open 3T, Kenin b. Jabeur 7-6, 6-3)
Dopo il match all’Australian Open 2020, le strade di Jabeur e Kenin si incrociano di nuovo nel secondo Slam sul cemento, a New York. E ne esce ancora un match ricco di spunti. Lo scambio scelto offre un raro mix di soluzioni slice alternate a incrociati stretti in topspin: colpi tecnicamente differenti, che però due giocatrici come Ons e Sofia riescono a far convivere in una insolita alternanza. Non è la potenza l’elemento fondamentale dello scambio, il denominatore comune è piuttosto la accuratezza esecutiva, che culmina nell’ultimo dritto, strettissimo e vincente, di Kenin.

a pagina 3: Gli scambi dalla posizione 8 alla posizione 5

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