Miracolo Jones, campionessa con tre dita (Crivelli). Torino si sente pronta per Finals verdi, sostenibili e low cost (Bonsignore)

Rassegna stampa

Miracolo Jones, campionessa con tre dita (Crivelli). Torino si sente pronta per Finals verdi, sostenibili e low cost (Bonsignore)

La rassegna stampa di giovedì 14 gennaio 2021

Pubblicato

il

Miracolo Jones, campionessa con tre dita (Riccardo Crivelli, Gazzetta dello Sport)

Non arrenderti. Rischieresti di farlo un’ora prima del miracolo. Nella saggezza popolare dei proverbi si celano spesso emozionanti lezioni di vita. I medici erano stati chiari, con Francesca Jones: la sua invalidità le avrebbe impedito di inseguire il sogno di sempre, giocare a tennis. Perché la ventenne di Leeds è nata con una sindrome rarissima, la ectrodattilia-displasia ectodermica, per cui si ritrova con le dita centrali delle mani e dei piedi fuse tra loro. Ne ha quindi quattro per mano e sul piede sinistro, appena tre sul piede destro, dopo aver subito una serie di interventi chirurgici; non solo: la malattia porta anche strascichi per la pelle, i denti e i capelli. Complicazioni gravi che negherebbero qualsiasi approccio allo sport professionistico, ma Fran non ha mai chinato la testa al destino e da ieri è una delle 128 tenniste che dall’8 febbraio giocheranno gli Australian Open, grazie alla netta vittoria (6-1 6-0) sulla cinese Lu nell’ultimo turno delle qualificazioni. Più che un miracolo, il trionfo della volontà: «La mia sindrome è complicata perché ci sono molti sintomi. Mi avevano detto che non potevo giocare, e la mia reazione è stata: ‘Visto che l’avete detto, vi dimostrerò che vi sbagliate”. Il mio corpo non è destinato ad essere quello di un’atleta, ma non significa che io non possa esserlo. Anche una Rolls Royce è costruita da zero». L’inglese, numero 241 del mondo con il rovescio bimane, si allena a Barcellona all’Accademia dei Sanchez e impugna una racchetta più leggera e con un grip più piccolo. Lavora molto anche per il potenziamento e l’equilibrio dei piedi: «Quando si hanno meno dita, è più difficile metterci sopra il peso e si rischiano lesioni, ma mi piacciono le sfide». Nella storia, nessun giocatore o giocatrice con un problema simile ha mai raggiunto i suoi straordinari risultati, anche se al grande Bill Tilden venne amputata la falangetta del medio. Semmai, il suo caso ricorda molto da lontano quello di Tonino Zugarelli, capace di arrivare in finale a Roma (1977) e di diventare 27 del mondo senza la falange del pollice destro, persa a 10 anni per un incidente […]

Torino si sente pronta per Finals verdi, sostenibili e low cost (Filippo Bonsignore, Corriere dello Sport)

Meno dieci. La clessidra corre verso il 14 novembre prossimo quando Torino diventerà il centro del mondo del tennis con la prima edizione delle Atp Finals, che si svolgeranno nel capoluogo piemontese fino al 2025. Mancano dieci mesi esatti oggi, quindi. Il countdown è in pieno corso e il tennis italiano è pronto ad entrare nel futuro: sportivo – con Sinner, Berrettini, Fognini e Sonego pronti alla caccia di un posto tra i maestri e organizzativo. E allora, che cosa ci aspetta? Saranno Finals verdi, sostenibili e low cost, come immaginato dalla Awe International Group di Londra, presieduta da Romy Gai, il partner scelto per realizzare il masterplan dell’evento. Torino raccoglie il testimone proprio da Londra, casa del Masters per dodici anni. Dalla 02 Arena al PalaAlpitour, con orizzonte il mondo. «Si tratta di un evento trasmesso ogni anno in oltre 180 mercati e capace di raggiungere circa 100 milioni di spettatori, soltanto in televisione – rileva Marco Nazzari, Managing Director International Business di Nielsen Sports – E’ stato capace di generare ricavi annui per circa 25 milioni di euro in sponsorizzazioni e per 15 milioni in ticketing. Il Comune di Torino ha stimato in circa 600 milioni la sua ricaduta sul territorio». Il capoluogo piemontese torna così protagonista a quindici anni dalle Olimpiadi invernali del 2006. «Torino e Londra sono due città totalmente non comparabili – riflette Andrea Sartori, Global Head of Sports di Kpmg – Torino può capitalizzare aspetti che sono unici, come il pregio e il vantaggio di essere più piccola, per creare un “boutique event”, puntando su aspetti organizzativi di nicchia, come il made in Italy e il turismo enogastronomico. Le leve da sfruttare? Comunicazione, marketing, organizzazione e innovazione». […] Le stelle emergenti del tennis azzurro avranno un ruolo fondamentale per trainare la crescita del movimento: «Sinner e Berrettini già costituiscono delle solide ed efficaci piattaforme di comunicazione – riflette Nazzari – Su Instagram, nel 2020, Jannik ha più che raddoppiato i seguaci (+128%), mentre Matteo si è consolidato (+ 15%). Entrambi inoltre hanno generato sui loro profili degli “engagement rate” notevoli: 11.42% Sinner e 9.61% Berrettini, superiori a quelli della “triade” Nadal (2.51%), Federer (6.61%), Djokovic (3.24%)». La presenza di almeno un azzurro a Torino sarebbe quindi benedetta. L’incognita maggiore è legata naturalmente alla pandemia. Ci sarà il pubblico? «Senza spettatori, diverse attività salterebbero – sottolinea Sartori – Ci sarebbe un impatto sui ricavi da ticketing, sui valori dei ricavi commerciali, sul numero di persone impiegate e forse anche sui diritti tv. E poi verrebbe a mancare tutto il moltiplicatore di spese generate dal turista sportivo, stimabili in circa 300 euro al giorno». […] «Tennis e padel, in ogni caso, sono fra gli sport che meno hanno risentito durante la pandemia, facendo registrare il maggior incremento di seguito fra i Millennials: +14%».

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement