Challenger Antalya: smette finalmente di piovere. Musetti vince due volte e vola ai quarti

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Challenger Antalya: smette finalmente di piovere. Musetti vince due volte e vola ai quarti

La pioggia turca si attenua di giovedì: tre italiani agli ottavi, Musetti fa gli straordinari ed è già ai quarti: “Oggi ha veramente dominato”, parola di coach Tartarini

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Lorenzo Musetti, rovescio - Sardegna Open 2020 (foto @LaPresse)
 

Consueto aggiornamento di metà settimana per i due challenger in corso ad Antalya (Turchia, terra battuta) e a Quimper (Francia, cemento indoor).

ANTALYA – In Turchia ha piovuto ininterrottamente da domenica fino a mercoledì sera, per la disperazione di giocatori e organizzatori, tutti a scrutare il cielo in attesa di uno spiraglio. Una cosa incredibile, il tempo non passa mai ed è praticamente impossibile allenarsi. Siamo giusto riusciti a fare qualche palleggio su un campo in erba sintetica bagnata, con palline che si inzuppavano e dopo due minuti sembravano meloni. Oltre a questo solo tanta palestra ha commentato Simone Tartarini, coach di Musetti, raggiunto telefonicamente.

Cessato il diluvio, è arrivata una specie di tornado con vento fortissimo e conseguente – ulteriore – sospensione. I primi incontri di qualificazione si sono disputati mercoledì, appena due, poi nella giornata di giovedì ben venticinque incontri tra quali e main draw, con gli italiani del tabellone cadetto (come logorati dall’attesa) che sono stati tutti eliminati: Moroni (6-3 3-6 7-6 contro il turco Yanki Erel n.895 ATP), Andrea Arnaboldi (6-2  6-4 contro l’argentino Thomas Martin Etcheverry n.258 ATP) e Andrea Pellegrino (4-6  6-3  6-3 contro l’altro argentino Facundo Mena n.237 ATP).

Nel tabellone principale è invece partito in quarta Lorenzo Musetti (testa di serie n.5) che ha trasformato l’incontro con il cileno Alejandro Tabilo in una sorta di allenamento agonistico (6-2 6-0); del 76% di punti vinti con la prima sono logica conseguenza sono i cinque break contro nessuno. Vittoria anche per lo spezzino Alessandro Giannessi che ha battuto (6-4 7-5) un avversario non banale come lo slovacco Jozef Kovalik (n.125 ATP e settima testa di serie), recente semifinalista al Challenger di Istanbul. Agli ottavi anche Paolo Lorenzi che ha eliminato (6-4 6-2) il tedesco Daniel Altmaier n.132 ATP. Disco rosso invece per Lorenzo Giustino, battuto (6-3 3-6 7-5) dal ceco Zdenek Kolar, n.224 ATP e recente compagno di doppio di Vavassori.

Dei tre italiani vittoriosi, Musetti è l’unico costretto al doppio turno in poche ore. Ha giusto il tempo di mangiare un boccone prima di affrontare al secondo turno l’indiano Ramkumar Ramanathan (n.190 ATP). L’indiano è un cliente insidioso, ma Lorenzo lo ha battuto con un 6-0 6-4 perentorio. Come il commento di coach Tartarini: Oggi Lorenzo ha veramente dominato, era convinto e aggressivo. Un breve passaggio a vuoto nel secondo set (Musetti ha perso un servizio, ndr) ma bisogna concedere che l’indiano è un bel giocatore“.

CHALLENGER 100 QUIMPER

In Bretagna si gioca indoor, dunque i problemi per i nostri portacolori, tutti precocemente eliminati, sono stati esclusivamente di carattere tecnico. 

Subito fuori Roberto Marcora che non ci prova neanche (meno di un punto su due con la prima e zero palle break), a parte qualche sporadico bel colpo, contro il 22enne francese Evan Furness (n.423 ATP). Il ragazzo, a dispetto della sua mediocre classifica, è uno che sa stare in campo con autorità come dimostrano le sue numerose vittorie nel circuito Future, l’ultima delle quali a metà gennaio a Manacor – a scapito del promettentissimo danese Holger Rune. Anche Thomas Fabbiano ha salutato subito perdendo (6-1 5-7 6-1) contro il non irresistibile tedesco Yannik Maden (n.172 ATP). Il rientro dopo sei mesi di pausa si sta dimostrando piuttosto complicato. 

Ha passato un turno (solo il primo) Federico Gaio, che onorando la sua quinta testa di serie ha superato (6-4 7-6) Ernests Gulbis – 32enne che ormai sembra rassegnato alla fase, forse definitiva, di declino; al secondo è infatti andato a sbattere contro il 19enne statunitense Brandon Nakashima che gli ha lasciato solo tre game (6-2 6-1) in appena 48 minuti. Sconfitta nettissima e solito linguaggio del corpo poco aggressivo, non un auto-incitamento, un saltello, o anche un gesto di rabbia. Si ha la sensazione che il suo comportamento inappuntabile sconfini troppo spesso nella rassegnazione. 

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