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La pandemia di COVID-19 continua a creare problemi in tutto il mondo e di conseguenza anche al tennis. Il Governo dello Stato di Victoria, dove si trova Melbourne che in questi giorni ospita l’Australian Open, ha dichiarato cinque giorni di lockdown “ di livello 4” a partire dalle 23.59 locali di venerdì 12 febbraio fino a tutto mercoledì 17 febbraio.

La decisione è stata presa a causa di 13 casi di COVID-19 accertati all’albergo Holiday Inn nei pressi dell’aeroporto Tullamarine di Melbourne. Questi casi sono stati identificati come appartenenti alla variante inglese del virus la cui infettività è molto superiore a quella del coronavirus originale. Le misure messe in atto includeranno l’obbligo di mascherine all’aperto così come all’interno di locali chiusi, l’obbligo di restare a casa con solo quattro possibili eccezioni permesse, un limite di 5 chilometri agli spostamenti, chiusura di scuole e università con ogni assembramento di persone proibito.

L’Australian Open 2021 sarà in grado di continuare in quanto una delle quattro eccezioni previste al lockdown è quella per i “lavoratori essenziali”, quali sono ritenuti tutti coloro che sono collegati allo svolgimento del torneo. Le altre eccezioni riguardano l’acquisto di beni essenziali, lo svolgimento di esercizio fisico entro i 5 chilometri di distanza dalla propria residenza, la prestazione di cure per persone bisognose e, appunto, lo svolgimento di lavori essenziali. Tuttavia sarà eliminata la possibilità di avere pubblico sugli spalti dal momento che il premier Daniel Andrews ha proibito tutti gli assembramenti. 

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In una conferenza stampa tenuta all’aperto a Melbourne Park nella mattinata di venerdì, il direttore del torneo Craig Tiley ha rivelato qualche dettaglio in più su quella che sarà l’organizzazione dell’evento per i prossimi cinque giorni.

“Il torneo ha cinque diversi piani alternativi, e quello che sarà implementato nelle prossime ore sarà il nostro piano n.3. Il torneo verrà disputato in una situazione simile alla “bolla”: la presenza on-site sarà limitata ai giocatori, al loro staff di supporto e allo staff del torneo che non è in grado di svolgere le proprie funzioni in maniera remota. I giocatori dovranno osservare tutte le limitazioni imposte alla popolazione generale quando non sono all’interno di Melbourne Park, e potranno viaggiare tra la loro residenza e Melbourne Park all’interno della transportation ufficiale”.

Ovviamente si tratta di una situazione piuttosto diversa dalle bolle cui i tennisti sono stati abituati in giro per il mondo. Innanzitutto non alloggiano tutti nello stesso posto ma sono sparpagliati in giro per Melbourne: infatti l’idea della strettissima quarantena d’ingresso era che, una volta passata quella, sarebbe stato possibile per loro alloggiare ovunque volessero e muoversi per la città durante i giorni di riposo. Ora tutto ciò non sarà possibile per i prossimi cinque giorni: niente ristoranti, niente visite alle spiagge, bisognerà rimanere a 5 chilometri dalla propria residenza, ad eccezione di quando ci si troverà a Melbourne Park.

“Per questo motivo mi aspetto che i giocatori passeranno la maggior parte del loro tempo all’impianto – ha detto Tiley -. D’altronde sono abituati a questo tipo di vita”.

Non è stato comunicato se ai media sarà permesso di accedere all’impianto. In teoria, tutti coloro che possono svolgere le loro funzioni in maniera remota dovrebbero essere chiamati a stare a casa o nel loro alloggio, quindi eccetto i giornalisti della televisione, tutti gli altri potrebbero dover coprire l’evento in maniera remota. Tennis Australia ha assicurato i giocatori durante una conference call via Zoom nella mattinata di venerdì che chiunque volesse lasciare l’Australia dopo essere stato eliminato dal torneo potrà farlo.

Tutti i biglietti per i prossimi cinque giorni saranno rimborsati, e la speranza è di poter tornare ad avere pubblico dalla giornata di giovedì in poi, quando sono in programma le semifinali femminili durante la sessione diurna, e una semifinale maschile durante quella serale.