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Naomi Osaka: la regina del cemento

Con la vittoria all’Australian Open di Naomi Osaka, è emerso un verdetto chiaro: gli Slam sul duro hanno trovato la giocatrice da battere

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Naomi Osaka - Australian Open 2021 (via Twitter, @AustralianOpen)
 

L’Australian Open appena concluso ha offerto molti spunti, e conto di tornarci martedì prossimo per approfondire altri temi. Questa volta chiudo con qualche statistica sulla campionessa. La prima: vincendo tutte le prime quattro finali Slam sin qui disputate, per quanto riguarda l’era Open Naomi si unisce alla compagnia di un mostro sacro come Monica Seles, capace di un “filotto” simile fra il 1990 e il 1991 (va detto però che Seles proseguì vincendo addirittura le prime sei finali affrontate). Questa è la quarta finale vinta, a New York 1991 contro Navratilova:

Seconda statistica: avendo conquistato il titolo in Australia dopo avere fronteggiato match point (contro Muguruza), Osaka ripete le imprese riuscite a Seles, Capriati, Serena, Li Na, Kerber e Wozniacki, tutte riuscita a vincere il titolo dopo essere state a un solo punto dalla sconfitta. Nel 1991 Monica Seles in semifinale era sopravvissuta a match point contro Mary Joe Fernandez. Nel 2002 Capriati in finale contro Hingis, nel 2003 Serena in semifinale contro Clijsters, nel 2005 ancora Serena in semifinale contro Sharapova.. Nel 2014 Li Na al terzo turno contro Safarova, nel 2016 Kerber al primo turno contro Misaki Doi. Infine nel 2018 Caroline Wozniacki al secondo turno contro Jana Fett.

Terza statistica. Conteggiando le ultime sette partite vinte, Osaka ha una striscia aperta di 21 vittorie consecutive, tutte sul duro, ed è imbattuta da oltre un anno, visto che non perde dal 7 febbraio 2020 (Fed Cup, contro Sara Sorribes Tormo sulla terra rossa spagnola). I due tornei che da allora non ha vinto li ha persi per forfait, deciso prima di scendere in campo (contro Azarenka nel torneo di New York/Cincinnati 2020 e contro Mertens nel torneo di preparazione all’ultimo Slam).

Ma forse la statistica più interessante sul piano tecnico è questa: Osaka ha vinto 4 degli ultimi 6 Slam disputati sul cemento. Significa che, in ambito Major, dal successo a New York 2018 (conquistato al termine della famosa finale contro Serena Williams) sul duro ha vinto 33 match perdendone appena due: uno all’Australian Open dello scorso anno, a sorpresa contro Coco Gauff; e uno allo US Open 2019 per mano della coetanea Belinda Bencic, che a oggi si può forse ritenere la sua “bestia nera”, visto che contro di lei Osaka ha vinto un solo match (nel lontanissimo 2013) ma poi di recente ha collezionato 3 sconfitte su 3.

Insomma, in questo momento Naomi è davvero la regina del cemento. Ma sulla questione Osaka e le superfici conto di tornare prossimamente, con un articolo dedicato esclusivamente a questo tema. Per il resto dell’Australian Open, come detto, ci ritroviamo la prossima settimana.

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