[16] J. Sinner b. A. Bublik 2-6 7-6(2) 6-4
Rocambolesca vittoria in rimonta di Jannik Sinner su un Alexander Bublik che entra ed esce dal match senza logica. L’azzurro aveva iniziato molto male, evidentemente limitato negli spostamenti da un problema al piede, apparso tuttavia risolto – almeno nelle conseguenze sul campo – dopo il primo set. Bublik ha chiaramente risentito di questo improvviso cambio di marcia del nostro, scomparendo al primo punto perso nel tie-break della seconda partita, per poi giocare a nascondino – immaginiamo suo malgrado – nel parziale decisivo. Bravo quindi Sinner a rimanere centrato e a ricucire subito il proprio momento di incertezza verso il finale.
La partita inizia malissimo. Due dritti sbagliati da ottima posizione servono sul vassoio d’argento al kazako il break del 2-1. Sinner riesce raramente a comandare gli scambi, complice uno servizio non illuminato. Bublik sembra essere premiato da una maggiore pesantezza di palla. Si capisce, però, che qualcosa non va. L’azzurro è in seria difficoltà sugli spostamenti e il primo intervento del fisioterapista (sul 4-1) mostra il piede sinistro completamente fasciato. Ci sarà anche un secondo intervento, molto rapido, che non sembra però cambiare l’inerzia. Il set scivola facilmente nelle mani di Bublik e la partita sembra segnata.
Prima di iniziare il secondo set, Sinner si concede un toilet break dal quale rientra rigenerato. Serve per primo, va subito 40-0 e fa il pugno al suo angolo. Scarica di energie positive, sembra nascere un’altr partita. Il secondo set scorre con significativa velocità, senza nemmeno una palla break. La differenza, rispetto all’alba del match, è che Sinner si muove meglio e gestisce i turni di servizio con molta più sicurezza. Sul 5-5 si prende anche l’applauso dell’avversario per un punto di controbalzo. Il tie-break arriva dopo appena 38′, ed è a senso unico. Sinner prende subito due minibreak approfittando delle seconde di servizio di un avversario di cui si attendeva – onestamente – il fisiologico blackout. Bublik sparisce fino al 5-0, poi fa punto a sorpresa servendo dal basso, ma ormai la partita ha una nuova vita e si va al terzo.
Dopo il toilet break, almeno la prima servizio di Bublik dimostra con tre ace di aver superato l’infortunio di Jannik. Dal canto suo, l’azzurro continua come un treno sui propri turni di battuta e, in risposta, manifesta la propria superiorità quando riesce a far partire lo scambio. Superiorità che si concretizza al quinto gioco, grazie anche a un Bublik che ricomincia a dare segni di confusione: se una prima palla del sorpasso se ne va con una stecca sulla seconda, è bravo il diciannovenne di Sesto a restare nel game, creandosi e sfruttando la seconda occasione andando sempre in spinta.
Nessun problema a consolidare il vantaggio, mentre Bublik, dopo essere rimasto in scia, se la ride con il proprio angolo. Quasi incredulo, ride ancora di più poco dopo, quando si mette ad alzare le parabole dei propri colpi incassando gli errori di Jannik e il contro-break. Il problema di Bublik, a questo punto, è che sente di non poter più scherzare perché potrebbe vincere il match; così, tra doppi falli e sbagli grossolani, cede di nuovo il turno di battuta facendo segnare 4 punti su 15 seconde nel parziale. Senza sorprese, Sinner tiene a zero e si guadagna la sfida inedita e complicata contro Roberto Bautista Agut, che ha approfittato del ritiro di Ebden dopo pochi giochi.
“Non ho problemi” ha specificato Sinner in conferenza, parlando del piccolo fastidio al piede. “Sto giocando da Sofia con le cavigliere e in partita facciamo il taping. Oggi mi ha dato un po’ fastidio perché era un po’ stretta, ma è tutto a posto, sto bene“. Sospiro di sollievo.
[17] L. Sonego b. [Q] B. Zapata Miralles 6-2 6-2
SONEGO C’E’ – Agli interrogativi sul suo non entusiasmante inizio di stagione, Lorenzo Sonego risponde alzando la voce a Dubai. Esonerato dal primo turno, il torinese ha spazzato via con un doppio 6-2 il qualificato spagnolo Bernabe Zapata Miralles (150 ATP). Un’ora e 18 minuti, tanto è bastato per chiudere sul campo 3 una partita che non ha mai avuto storia. Nel primo set è bastato il servizio per dominare: sette ace (quattro di fila nel game del 5-1) e l’85% di prime in campo, a fargli comandare il gioco per enfatizzare le difficoltà dell’avversario sul lato sinistro del campo. A differenza di quanto accaduto all’esordio contro Millman, Zapata Miralles è stato regolarmente punito per la sua seconda facilmente attaccabile. E spinto ai margini della partita. Nel secondo set, in realtà, ha reagito più di quanto racconti il punteggio. Il ritmo di Sonego è fisiologicamente calato, così come la pressione esercitata sui colpi di inizio gioco. Dubbi su come sarebbe andata a finire non ce ne sono mai stati, anche se – in scambi più prolungati – sono emersi margini di miglioramento sul rovescio su cui Lorenzo può lavorare.
Il conto degli ace arriva a 13, per firmare una meritata qualificazione agli ottavi. Lì il coefficiente di difficoltà sarà però più alto. Sulla strada di Sonego c’è il russo Arslan Karatsev – semifinalista a sorpresa dell’Australian Open – emerso da due ore di battaglia contro Daniel Evans. Dagli Emirati, la voce di Lorenzo arriva pimpante: “Sto vivendo un buon momento, anche le due precedenti sconfitte in primi turni erano arrivate contro avversari che hanno giocato meglio di me, può capitare“. Il riferimento è al doppio ko contro Tommy Paul e Taylor Fritz, rispettivamente a Rotterdam e Doha. Rispetto alla recente esperienza in Qatar, Dubai raccoglie anche il suo gradimento per la superficie adatta a ottimizzare il servizio. “Mi trovo bene su questi campi, più in generale sono comunque convinto di aver fatto la scelta giusta non andando a giocare sulla terra in Sudamerica. Ho deciso così perché la classifica me lo consentiva e perché sul veloce si assegna la gran parte dei punti della stagione. E questo mi consente di migliorare“.
A. Bedene b. [LL] L. Giustino 6-4 6-3
Non riesce l’en plein azzurro sul campo 3: entrato come lucky loser direttamente al secondo turno al posto di Borna Coric, Lorenzo Giustino si arrende in due set ad Aljaz Bedene. Un’ora e un quarto di match in cui lo sloveno non è mai stato in difficoltà – né Lorenzo è riuscito a creargliene – nei propri turni di battuta con un impressionante 82% di punti vinti, mentre in risposta ha approfittato chirurgico di tre dei quattro giochi in cui l’azzurro ha affrontato palle break.
L’equilibrio del primo parziale si rompe al quinto game, aperto da un doppio fallo e chiuso dal puntuale rovescio lungolinea di un Bedene sempre attento sui suoi colpi certo non pesanti ma sempre ben direzionati e penetranti. La differenza con il n. 163 ATP si percepisce chiaramente all’inizio del secondo set quando il trentunenne di Lubiana, lungi dal rilassarsi, piazza prontamente la zampata presentandosi un paio di volte a rete. Ancora centrato in risposta sul 5-3, evita l’incombenza e gli eventuali rischi dell’ultimo turno di battuta chiudendo al terzo match point. Autore comunque di una prova sufficiente, Giustino si consola con i 19.000 dollari aggiuntivi del montepremi del secondo turno.
Ha collaborato Michelangelo Sottili