Dimitrov torna a scuola mentre dà lezioni di vita: "Con l'autodisciplina starai sempre bene"

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Dimitrov torna a scuola mentre dà lezioni di vita: “Con l’autodisciplina starai sempre bene”

Il tennista bulgaro segue un corso alla Harvard Business School: “Ho iniziato con buoni voti ma poi non avevo più il tempo per completare tutto”

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Grigor Dimitrov - Australian Open 2021 (via Twitter, @atptour)
 

Tra i tanti talenti incompiuti degli ultimi anni, molti identificherebbero Grigor Dimitrov come quello che meglio rappresenta questa categoria di giocatori. Il tennista bulgaro ha un passato da numero 3 del mondo, ha giocato tre semifinali Slam e ha alzato al cielo il titolo di Maestro alle ATP Finals 2017; risultati ragguardevoli se si considera il livello di tennis generale e nessuno mette in dubbio il fatto che sia un professionista della racchetta. Grigor dunque non è poi così incompiuto come sembra ed è un esperto del lavoro quotidiano. Come ha spiegato in un’intervista al quotidiano spagnolo El Economista, alla base ci sono sempre “le buone abitudini” e la sua filosofia si può riassumere con questo principio: Se hai autodisciplina starai sempre bene“.

“Cerco di mantenere una buona disciplina” ha proseguito il bulgaro cercando di dissezionare la sua routine. “Dormire puntuali la notte, alzarsi presto, allontanarsi un po’ dal telefono, iniziare bene la giornata facendo le cose necessarie, come prendere un caffè, leggere le notizie, concedermi un po’ di tempo per prepararmi perché tutto ciò è il 50 o il 60% del successo”. Successo che quest’anno si è fatto vedere a tratti. Agli Australian Open ad esempio è stato sconfitto più dai problemi alla schiena che dal suo avversario, ma le sensazioni che si è portato dietro dallo Slam sono più che positive. In questi giorni è impegnato nel Mexican Open di Acapulco dove nei quarti di finale affronterà un sorprendente Lorenzo Musetti.

Tra le attività extra-tennistiche di Grigor c’è la letteratura, ma non si dedica ai libri per staccare dal tennis, bensì ricerca qualcosa che possa dare sostegno alle sue lotte in campo. “Leggo cose che mi interessano. Sebbene sia un diverso tipo di letteratura. Mi piace intrattenermi anche con le persone con cui interagisco, sia con i miei familiari che con lo psicologo. È importante mettere enfasi sulla salute mentale; scrivo anche dei pensieri miei o mi informo su cose che mi danno più forza”.

In particolare le sue abitudini consistono in questo: “Quando leggo un libro mi piace sottolineare le cose o scriverle. Mi concentro sempre su quello. È importante scrivere quando attraversi momenti strani, durante il pranzo, la cena, poco importa; io dedico un minuto a quello che le persone apportano a me o a tutto quello che penso durante una partita”. Un processo di auto-consapevolezza di questo tipo non può che portare benefici a lungo termine anche al di là della carriera tennistica.

E proprio durante la pandemia il n. 16 del mondo ha iniziato a guardarsi attorno cercando nuove strade e alimentando nuovi interessi extra-sportivi: nel periodo di lockdown infatti si è iscritto ad un corso alla Harvard Business School. “Onestamente è stato molto difficile dall’inizio” ha ammesso Dimitrov parlando del suo approccio allo studio. Ho iniziato con buoni voti, ma a un certo punto non ho avuto il tempo di completare tutto. Ovviamente quando ho un po’ di tempo ci faccio molta attenzione ma adesso è già diverso perché sono più attivo. Prima mi sedevo e studiavo; la mia vita è cambiata negli ultimi mesi”. Il Maestro Dimitrov dunque è tornato scolaro… ma chissà se ora contro Musetti, di 10 anni più giovane, non gli ritornerà la voglia di dare qualche lezione in campo.

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