Quanto spende Federer per incordare la racchetta? Ipotesi per il futuro: le corde 'vegane'

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Quanto spende Federer per incordare la racchetta? Ipotesi per il futuro: le corde ‘vegane’

In quale direzione va il mercato delle corde da tennis? Nel secondo dopoguerra mancavano le pecore e si iniziò a usare il budello delle mucche. Oggi l’imperativo è salvare l’ambiente

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Roger Federer (foto Qatar Exxon Mobil Open 2021)
 

Nel tratteggiare le epoche che hanno contraddistinto i materiali usati per le corde delle racchette da tennis possiamo distinguere quattro epoche:

  • 1875-1945: Utilizzo di budello naturale di pecora
  • 1950-1997: Utilizzo di budello naturale di vacca
  • 1975 – vigente: Utilizzo di tessuti sintetici
  • 1984 – vigente: Utilizzo di materiali ibridi

Evoluzione temporale dei materiali delle corde. Fonti: tennisreviewer.com, si.com, Wikipedia

I cambi dei materiali per la costruzione delle corde da tennis sono stati per lo più spinti da ragioni di minimizzazione dei costi. Dopo la seconda guerra mondiale vi era scarsità di pecore, per cui a partire dagli anni ’50 si è passati a utilizzare il budello delle mucche, introducendo anche le corde in nero. Ma è dalla seconda metà degli anni ’70 che i produttori hanno sviluppato l’applicazione di materiali sintetici nella costruzione delle corde, sempre con la finalità di ridurre i costi e aumentare la durata della corda stessa. Da allora si sono usati materiali primari come poliestere, kevlar, zyex, ventran, poliuretano o nylon o una combinazione di essi per sperimentare nuovi modi per migliorare le prestazioni della corda. Tra questi il nylon risulta essere il più usato ma anche il poliestere viene utilizzato per aumentare il tempo della durata delle corde. Le corde sintetiche possono essere create utilizzando un singolo filamento solido o centinaia di piccoli filamenti.

A partire dagli anni ’80, grazie alla crescita del tennis in popolarità, i produttori hanno iniziato a sperimentare la fisica dietro il gioco e a cercare le tensioni ottimali delle corde della racchetta che permettessero il miglioramento delle prestazioni di un giocatore. A Parigi, durante il Roland Garros del 1997, il mondo delle corde ha ricevuto un altro importante scossone tellurico. Un brasiliano relativamente sconosciuto, Gustavo Kuerten, vince il primo di tre titoli parigini con un prodotto nuovo di zecca montato nella sua racchetta Head: una corda in poliestere Luxilon prodotta in Belgio. La corda più rigida dà a Kuerten più controllo e quindi più spin.

Il poliestere ha forse dato il via a un improvviso e drammatico esodo dal budello naturale, ma più recentemente budello e poliestere hanno trovato un modo per coesistere. La corda ibrida, in cui le corde principali presentano un prodotto e le corde incrociate un altro, offre ai giocatori una migliore gestione del controllo e della potenza. I giocatori di alto livello, come ad esempio Federer, utilizzano per lo più corde ibride.

Pur non sapendo quale sarà il materiale del futuro, riteniamo che i produttori dovranno rispondere a nuove sfide provenienti soprattutto dall’ambiente. La prima è costituita dal maturare di una coscienza vegana, tra il pubblico ma anche tra i principali attori del tennis professionistico, che rivendica come non necessaria la mattanza animale al fine di soddisfare un bisogno fruibile anche con materiali sintetici. La seconda è data dal fatto di utilizzare materiali riciclabili nella prospettiva di un’economia circolare, che ha la finalità di ridurre sia gli sprechi e in ultima analisi la quantità di rifiuti da incenerire. Quel che è certo è che a livello professionistico si ricercherà il prossimo “effetto Kuerten”, al fine di trarre un vantaggio competitivo concreto.

La figura dell’incordatore professionale

Se “ski-men” e meccanici di biciclette sono le figure professionali incaricate della manutenzione e della fine configurazione di sci e biciclette da corsa, il tennis trova una figura equivalente negli incordatori professionali che sono dediti al fine tuning delle corde di una racchetta. Due anni fa Ubitennis ha fatto visita al laboratorio Babolat al Roland Garros, che assiste i tennisti durante il torneo per quanto concerne le incordature.

Ma quanto costa incordare una racchetta da tennis, per un comune giocatore di circolo? Secondo quanto ricercato da tennisgems.com, sul suolo Statunitense, il costo totale medio è compreso tra 20 e i 40 US$, con un costo medio delle corde che spazia da 10 a 20 US$, mentre il costo medio della manodopera si aggira tra i US$ 10 e i 20.  Secondo un’altra ricerca condotta tra diversi fornitori da racketstringers.com, sul suolo europeo si paga in media 15 Euro per le corde e 12,50 Euro per il costo della manodopera. Il costo totale per incordare una racchetta dovrebbe aggirarsi in media intorno ai 27,50 Euro

Il costo delle corde dipende da una varietà di fattori come la marca e il materiale delle stesse. Ipotizzando corde affidabili e giocatori routinari, gli esborsi medi appaiono congrui. Se l’acquisto delle corde avviene online, qualche soldo si risparmia perché i costi fissi di gestione si ripercuotono sui prezzi dei negozi di articoli sportivi, che sono generalmente più alti. E sì, la regola pratica è che i prezzi dei negozi di articoli sportivi sono generalmente più alti, dato che su questi si ripercuotono costi fissi come ad esempio l’affitto, che devono essere sostenuti da queste attività.

I piccoli professionisti indipendenti e coloro che incordano per hobby ovviamente non hanno questi costi. Gli allenatori di circoli locali ​​e gli incordatori per hobby spesso iniziano a incordare le racchette per passione o per risparmiare sui costi di incordatura delle proprie racchette. Normalmente poi offrono i loro servizi a familiari, amici e altri membri nel loro circolo, con i quali si instaura un rapporto di fiducia… e di convenienza, poiché i nuovi clienti risparmiano tempo e denaro rispetto ai negozi di articoli sportivi. I prezzi sono infatti più bassi, perché almeno inizialmente l’attività viene considerata un semplice hobby utile a recuperare l’investimento della macchina incordatrice, e poco altro.

Novak Djokovic e Marian Vajda – Internazionali di Roma 2020 (foto Giampiero Sposito)

Ma l’interesse per i loro servizi può crescere rapidamente. Questi ‘hobbisti’ si trovano quindi di fronte alla domanda: continuare a incordare come hobby o offrire un servizio professionale? Deve essere stata questa la ragione che ha spinto Nate Ferguson a diventare un incordatore professionista. Nel 1998 Nate è salito ancora di un altro gradino, in questa particolare scala dei cordai, creando Priority One, azienda che ebbe occasione di lavorare in esclusiva con Pete Sampras dopo che Nate aveva personalizzato le sue racchette negli otto anni precedenti. Oggi questa boutique impresariale offre i suoi servizi di “fine tuning” di racchette a un ristretto gruppo di giocatori maschili d’élite tra cui Djokovic, Federer (cliente dal 2004), Wawrinka, Murray, Raonic e Isner, per citarne alcuni. L’obiettivo è fornire assistenza ai quattro tornei del Grande Slam e agli eventi di alto livello durante il tour ATP. 

Quali sono i costi di incordatura normali per i tornei del circuito ATP?

Quando si tratta di servizi di incordatura, la maggior parte dei giocatori ATP utilizza gli incordatori locali messi a disposizione dai tornei e che addebitano una tariffa nominale per l’incordatura della racchetta (fino a un massimo di 20 dollari per racchetta). Anche se questo potrebbe essere più che sufficiente per la stragrande maggioranza dei professionisti, abbiamo visto che un gruppo selezionato di giocatori non lascia nulla al caso e vuole la stessa incordatura della racchetta settimana dopo settimana.

Quanto spendono gli appartenenti a questo ristretto gruppo di giocatori per i servizi ad personam?

Durante lo Swiss Indoors del 2019 a Basilea, il canale televisivo svizzero SRF ha parlato con Ron Yu di Priority One (durante la pandemia, il New York Times ha scritto un articolo su di lui) che ha rivelato che il pacchetto di servizi di Federer costa US$ 40.000 all’anno. Questo esborso monetario garantisce che i servizi personalizzati offerti da Priority One coprano i quattro eventi del Grande Slam, i Masters 1000 e alcuni eventi ATP 500 che lo Svizzero regolarmente gioca come Dubai, Halle e Basilea. Sapendo che nel 2019 i tornei che Federer ha giocato sono stati 17 (Laver Cup esclusa), ciò equivale a 2353 dollari per torneo. In termini di percentuale del montepremi, Federer ha vinto $ 8.716.975 nel 2019, il che significa che ha speso lo 0,5% dei suoi guadagni in campo per incordare le racchette. Considerando che Federer durante la stagione 2019 ha giocato 63 partite (W/L 53-10) e che in ogni partita lo svizzero utilizza un set composto da nove racchette, appare facile calcolare il costo per incordare una racchetta durante un torneo: 

40.000: 63: 9 ~ 70,55 US$

Visto così, sembrerebbe economico il costo per racchetta incordata durante un torneo per un giocatore di tale livello. Ma non è del tutto chiaro quali altre cose vengono pagate a parte e cosa è incluso nel pacchetto.

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Foto gentilmente concessa da perfect-tennis.com

Altri clienti come Tsonga hanno speso il 3,7% dei premi in denaro guadagnati durante il 2019 per incordare, mentre Raonic ha speso il 3,1%. Entrambi i giocatori in questione hanno guadagnato però oltre il milione di US$, che è ancora una cifra ancora molto al di sopra della media dei premi guadagnati dai giocatori.

In conclusione, dopo questo lungo excursus, possiamo osservare come i materiali sintetici hanno aumentato la durata delle corde delle racchette da tennis, consentendo a un numero maggiore di persone di poter praticare questo sport. Se però i cambi dei materiali delle corde sono stati finora promossi per lo più da ragioni legate alla minimizzazione dei costi di produzione e dalla ricerca di un miglioramento delle performance dei giocatori, chi scrive sostiene che le future spinte verso l’innovazione proverranno da fattori legati alla preservazione ambientale, causa già oggi sposata da importanti giocatori del circuito tennistico. Per quanto riguarda la figura dell’incordatore professionale, essendo il tennis uno sport verticistico in cui la diseguale ripartizione della ricchezza obbedisce a logiche meritocratiche, è ipotizzabile che anche queste figure e le relative boutique impresariali potranno sopravvivere, sempre che non vengano rimpiazzate da macchine robotiche, più a buon mercato, aventi un impatto innovativo dirompente.

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