Gemelli diversi. Jannik sul velluto travolge Gaston. Lollo, oggi c'è Paire (Crivelli). Benvenuti al Sinner Show (Mastroluca). Sinner a tutto gas (Bertellino). Sinner lanciato: Gaston è demolito in un'ora (Barana)

Rassegna stampa

Gemelli diversi. Jannik sul velluto travolge Gaston. Lollo, oggi c’è Paire (Crivelli). Benvenuti al Sinner Show (Mastroluca). Sinner a tutto gas (Bertellino). Sinner lanciato: Gaston è demolito in un’ora (Barana)

La rassegna stampa del 27 marzo 2021

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Gemelli diversi (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

DI CHE COSA PARLIAMO Ci sono solo due giocatori Under 20 tra primi 100 del mondo. E sono italiani. A Jannik Sinner, ormai una solida certezza ai vertici del tennis mondiale, si è aggiunto questa settimana Lorenzo Musetti, che lo ha scalzato dal ruolo di più giovane top 100. […] DICONO DELL’ALTRO Stili opposti e rispetto reciproco. Jannik Sinner e Lorenzo Musetti fin qui si sono affrontati una sola volta, l’8 maggio 2019 nelle prequalificazioni di Roma in un match che assegnava un pass per il tabellone principale. Vinse Sinner 6-7 7-6 6-3 dopo 2 ore e 40′. ma cosa pensano uno dell’altro? Sinner: «Abbiamo stili diversi e penso che questa sia una cosa molto eccitante. Musetti è un talento. Con la pallina può già fare quello che vuole, come qualità dei colpi forse è meglio di me» Musetti: «Jannik sta consentendo ai giocatori della mia generazione di non avvertire troppo le attese. Le sue vittorie sono uno stimolo per noi. Ma non sento un dualismo con lui». *** LE ORIGINI Due famiglie con l’etica del sacrificio Jannik Sinner e Lorenzo Musetti sono diversi dallo stereotipo del tennista figlio di famiglie altoborghesi: entrambi conoscono da sempre il valore del sudore e del sacrificio, una lezione che hanno respirato in famiglia fin dalla nascita. Non hanno iniziato in club alla moda, ma al tennis del paese. Musetti al Circolo Polizia Municipale di Carrara, Jannik invece ha preso le prime lezioni a Ortisei. Sinner ha il papà cuoco e la mamma cameriera in un rifugio della Val Fiscalina. Il papà di Lorenzo lavora in una cava di marmo a Carrara, la mamma è impiegata part time in un supermercato. Chilometri avanti e indietro per portare i figli a lezione di tennis come fanno migliaia di famiglie ogni anno. IL PIATTO Pizza e sushi: sfida a lasagne e tortellini Jannik e Lorenzo si sono ormai abituati ai cibi di tutto il mondo, ma se l’altoatesino sembra più cosmopolita nei gusti, il toscano è più affascinato dalle tradizioni casalinghe. Sinner mette al primo posto della sua classifica culinaria la pizza e il sushi ma qualche mese fa, dopo aver provato per la prima volta il fish and chips, ha aggiornato le sue personali passioni a tavola. In campo mangia carote però sopporta poco l’altra verdura. Anche Musetti festeggiò il successo agli Australian Open Jr. del 2019 con una pizza, ma nei pochi momenti in cui riesce a tornare a casa, si fa invitare dalla nonna a cui chiede di cucinare lasagne e tortelli, abbandonando per un giorno la dieta del campione. I SOGNI DA BIMBI Senza tennis? Uno sciatore, l’altro attore Da bambino Jannik Sinner era un promettente sciatore, tanto da entrare nel gruppo degli atleti di interesse nazionale e aveva in camera il poster di Bode Miller, anche se poi ha preferito dedicarsi allo sport estivo. «Perché ho lasciato lo sci a 13 anni? Sentivo che sarebbe stato più adatto per me uno sport in cui non ci si deve giocare tutto in due minuti. Guardavo fuori dal cancelletto e a vedere quelle pendenze avevo paura. Sulla neve sei dentro o fuori, nel tennis puoi sempre crearti un’altra occasione». Da bambino invece Musetti sognava di fare l’attore: «Sono le prime passioni che senti da piccolo, ma il cinema continua a piacermi, specialmente i cult con De Niro e Al Pacino». GLI IDOLI Sinner e Musetti sono cresciuti nel mito dello stesso giocatore: Roger Federer, e dell’eleganza dei suoi gesti. Ma dopo averlo conosciuto ed essersi allenato con lui, Jannik si è detto ammirato da Nadal, mentre Lorenzo apprezza anche Wawrinka per ragioni di…rovescio a una mano. IL TIFO CALCISTICO LA MUSICA Rap e trap Ma c’è pure Battisti Sinner e Musetti sono teenager del loro tempo. E i loro gusti musicali ne sono una diretta conseguenza. Entrambi non hanno un artista di riferimento e seguono molto le emozioni del momento. Jannik ascolta il pop, ma prima di andare in campo si carica con il rap o la trap. Anche Musetti non disdegna questi generi, ma in passato, quando li ascoltava nel Centro Federale di Tirrena, doveva cacciare coach Tartarini dalla stanza che condividevano. Lorenzo però è più classico nelle passioni musicali, perché è seguace soprattutto di grandi gruppi rock americani e anche di Lucio Battisti. Non esattamente il cantante che ti aspetteresti di sentire uscire dalla bocca di un 2002… IL TIFO CALCISTICO Il milanista contro lo juventino. Nel cuore Bonucci e Romagnoli prima dell’ultimo Milan-Juventus Entrambi seguono il calcio solo di sfuggita, e sono tifosi con moderazione e senza troppa esaltazione. Sinner tifa Milan e durante le Next Gen Finals 2019 andò a San Siro insieme agli altri protagonisti del torneo, mentre Musetti è simpatizzante juventino *** LE SCUOLE I NUMERI RISULTATI Un istituto tecnico e il linguistico Sappiamo quanto sia difficile per un atleta professionista conciliare lo studio con la sua attività. E infatti tanto Sinner quanto Musetti non possono essere considerati studenti ideali. Jannik sì è fermato alla quarta liceo al Walther di Bolzano, che in realtà è un istituto a indirizzo turistico e amministrativo. Musetti invece è iscritto al Liceo Linguistico, il primo anno lo aveva frequentato in una scuola pubblica, ma poi i viaggi sottraevano troppo tempo alle ore scolastiche. Le sue, più che lezioni, sono confronti con gli insegnanti sul programma che segue da privatista. In inglese è già piuttosto fluente, sta imparando lo spagnolo e il francese. LE DONNE La fidanzata influencer e il single Da settembre Jannik Sinner è fidanzato con la modella e influencer Maria Braccini, di un anno più grande di lui. Dopo la prima fuga di notizie seguita ad alcuni like galeotti su Instagram, Jannik lo ha confessato in un’intervista alla Rai: «È carina e comprende le mie esigenze di tennista. Sa che il tennis in questo momento è la mia priorità, è alla mano e non mi mette alcuna pressione». Dopo i successi di Acapulco, anche Musetti è entrato nel radar dei social declinati al femminile. Ma al momento non è fidanzato: «Non ho molto tempo per una relazione. Il tennis assorbe molto. Credo di essere abbastanza giovane per poter aspettare». LO SLAM Us Open e Wimbledon i preferiti Divisi da meno di un anno di età, Sinner e Musetti hanno però un’esperienza molto diversa negli Slam. Sinner ne ha già giocati cinque (due Us Open, due Australian Open e un Roland Garros), arrivando ai quarti a Parigi l’anno scorso. Quando ha mosso i primi passi nel circuito, sognava di vincere gli Us Open, perché li sentiva più affini al suo tipo di gioco e per la superficie, ma è evidente che uno come lui sarà competitivo ovunque. Musetti, al di fuori delle qualificazioni degli Australian Open (giocate due volte senza successo), lo Slam vinto da juniores, non ha ancora giocato un match in un Major: «Parigi mi piace, ma se dovessi scegliere vorrei vincere Wimbledon: nessun posto ha quel fascino»

Jannik sul velluto travolge Gaston. Lollo, oggi c’è Paire (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Stavolta a Sinner non è servito un set di riscaldamento per prendere le misure del mancino francese Gaston, 162 del mondo in gara con una wild card e già affrontato e battuto tre settimane fa a Marsiglia. Memore delle difficoltà incontrate in quel parziale, vinto tra mille patimenti, al debutto a Miami Jannik si prende subito il palcoscenico grazie all’elevato rendimento al servizio (fino a metà secondo set viaggia con il 90% di punti con la prima, chiuderà con 81) che gli consente di prendere subito in mano lo scambio, piantarsi con i piedi sulla riga di fondo e da lì sventagliare verso gli angoli per impedire al rivale i pericolosi cambi di ritmo e la conquista del terreno. Praticamente intoccabile alla battuta, l’allievo di Piatti può così aggredire i game di risposta, togliendo quattro volte il servizio allo stralunato e impotente avversario. […] Domani troverà Khachanov al terzo turno: con il russo perse la lunga battaglia degli Us Open ma poi si è preso la rivincita al torneo di Melbourne 1. Riecco Lorenzo Oggi nella serata italiana debutta Sonego (con Fratangelo) e soprattutto torna in campo Musetti nel secondo turno dopo il successo su Mmoh, sublimato dal favoloso rovescio lungolinea con cui ha annullato l’ultima palla break nel game finale: «Quel colpo è la mia arma letale». Ora incrocia cavallo pazzo Paire, che era in tribuna a spiarlo: «Benoit lo conosciamo tutti, ha alti e bassi ma può anche raggiungere un livello top. Per il resto è un ragazzo molto normale, ad Acapulco mi ha fatto tanti complimenti». Speriamo li replichi.

Benvenuti al Sinner Show (Alessandro Mastroluca, Il Corriere dello Sport)

 Jannik Sinner ha un solo punto in comune con il francese Hugo Gaston. Entrambi ammirano Rafa Nadal. A dividerli c’è tutto il resto. L’azzurro ha un gioco geometrico, colpi che filano via veloci, poche concessioni al vezzo creativo. Il francese è minuto, leggero e ha una passione per le palle corte. Classe 2000, numero 162 del mondo, al Roland Garros ha dato spettacolo, nascondendo la palla a Dominic Thiem e a Stan Wawrinka. Ma non ha la cilindrata per stare al passo con il miglior teenager nel ranking mondiale. Sinner ha chiuso in un’oretta, 6-2 6-2, il suo match d’esordio e completato la sua prima vittoria in carriera a Miami (per gli appassionati, differita integrale del match in chiaro su Supertennis alle 8 e alle 13). LA PARTITA. […] A Miami, non c’è stata storia. L’azzurro ha conquistato uri break all’inizio di entrambi i set ed è stato costantemente in controllo della partita. Ha avuto un solo momento di difficoltà, sul 3-2 nel secondo set, quando è incappato nel peggior turno di battuta della partita. Dopo tre errori gratuiti si è trovato sotto 15-40, ma si è tirato su con la sicurezza dei grandi. SICUREZZA. Anche in un Masters 1000, ha giocato il suo match d’esordio quasi con nonchalance, come se a diciannove anni fosse normale trovarsi lì. Come se fosse normale a diciannove anni vincere cosi, da testa di serie, con quest’aria di inevitabilità e una apparente facilità. […] ORA KHACHANOV. Al prossimo turno incontrerà di nuovo Karen Khachanov, per la terza volta in carriera (mentre l’altro baby talento del nostro tennis, Musetti, se la vedrà con il francese Paire). Allo US Open dell’anno scorso, solo una contrattura alla schiena fermò Sinner: Aveva giocato e vinto due set esemplari contro il russo, allora numero 16 del mondo, ma finì per perdere al quinto. Khachanov è un avversario dal tennis basico, che colpisce duro e deciso da fondo ma tende all’insicurezza se la partita va in lotta e non è proprio a suo agio con le variazioni di ritmo. In lotta, Sinner l’ha sconfitto nella semifinale del Great Ocean Road Open, l’ATP 250 noto anche come Melbourne-1, disputato la settimana prima dell’Australian Open. Ha vinto 7-6 al terzo dopo aver salvato un match point. Avrebbe poi battuto Stefano Travaglia nella settima finale tutta italiana nell’era Open, la prima su una superficie veloce. Il progetto di lungo periodo chiamato Jannik Sinner prosegue, dunque, con segnali decisamente positivi. Di sicuro non lo scambieranno più per irlandese come gli era successo in passato. Niente e nessuno lo confonderà con qualcun altro.

Sinner a tutto gas (Roberto Bertellino, Tuttosport)

 La prima volta di lannik Sinner da testa di serie in un Masters 1000, è stata vincente e senza particolari affanni contro il mancino francese Hugo Gaston, già superato alcune settimane fa a Marsiglia. A Miami primo set a senso unico, con l’azzurro a segno 6-2 con due break e soprattutto con soli 4 punti concessi al servizio. Nella seconda frazione break in apertura di Sinner, che ha avuto solo un tentennamento nel sesto game, ma ha annullato tre palle del controbreak. […] Poi in scioltezza per il 6-2 e il passaggio, dopo 1 ora e 3 minuti, al 3° turno del torneo. Ottime le percentuali di fine partita del pusterino, con 4 palle break convertite su 7 e nessuna concessa. Troverà il vincente di Hanfmann-Khachanov. Se si escludono i bye azzurri, oltre a Sinner cioè Sonego e Fognini che entreranno in scena oggi, è stato Lorenzo Musetti l’unico italiano a qualificarsi al 2° turno nel Miami Open, conquistato grazie alla nuova ascesa in classifica mondiale, da n.94 ATP Opposto a Michael Mmoh, americano in tabellone grazie a una wild card, il toscano ha fatto la differenza nella fase finale del primo set, quando dal 3-4 ha messo a segno 3 giochi consecutivi facendo suo il break della svolta nel 9° gioco. Lorenzo non ha smesso di accelerare e si è portato 2-0 nel secondo set. Avrebbe potuto raddoppiare il break, ma il diciannovenne azzurro l’ ha perlomeno mantenuto, annullando al rivale diverse palle per il pareggio, sia nell’ottavo sia nel decimo game (3 consecutive nell’occasione). Alla fine ha chiuso con un altro 6-4 dopo 1 ora e 38 guadagnandosi il diritto di affrontare il francese Benot Paire, testa di serie n°23 e ostacolo non insormontabile, soprattutto se Musetti riuscirà ad irretirlo con la sua varietà di colpi. «Ha tanti alti e bassi, ma può giocare un grande tennis. Sarà un’altra esperienza incredibile». Il transalpino è comparso in tribuna per osservare il nuovo protagonista del circuito e suo prossimo avversario. […] « il rovescio lungolinea è stato la mia arma. E’ stato un match intenso e mi sono divertito. Avevo chiesto qualche consiglioa Lorenzi, che si è allenato spesso con Mmoh» Inizia oggi il percorso di Lorenzo Sonego nel torneo americano. Da testa di serie n. 24, il 25enne torinese trova al 2° turno l’americano Bjorn Fratangelo, proveniente dalle qualificazioni e che in prima battuta ha superato 6-4 6-4 l’esperto mancino spagnolo Fernando Verdasco. Tra Sonego e Fratangelo, 233 del ranking, ma già 99 ne12016, non ci sono precedenti. In caso di successo Sonego, il cui miglior risultati nei Masters 1000 è un quarto a Montecarlo 2019, troverà il vincente fra de Minaur e Galan. Fognini, è opposto al figlio d’arte Sebastian Korda che ha cancellato 6-3 6-0 all’esordio Radu Albot. Fognini qui ha perso in doppio (con Gonzalez) contro Korda/Mmoh.

Sinner è lanciato: Gaston è demolito in un’ora (Francesco Barana, Corriere Dell’Alto Adige)

[…] La facile vittoria di ieri sera a Miami contro Hugo Gaston, con doppio 6-2 in poco più di un’ora di gioco, è la sua terza affermazione (su tre partecipazioni) al debutto di un Masters 1000. Jannik aveva vinto all’esordio assoluto agli Internazionali d’Italia nel 2019 (Johnson) e ancora a Roma l’anno scorso (Paire). Quella di ieri però è la prima affermazione fuori di casa in un 1000: vittoria sul velluto, come da pronostico, del 31 del mondo contro il francese, 162 del ranking, già battuto due settimane fa a Marsiglia. Jannik ha sbrigato la pratica con agio, risparmiando preziose energie in vista del terzo turno contro il tedesco Hanfmann o – più probabile – Khachanov (20 del mondo e avversario già «storico» per Sinner), che con lui ha un 1-1 nei due precedenti (vittoria del russo agli Us Open e del pusterese a Melbourne i) sempre costellati da lunghi match logoranti. Tornando a Gaston. Ieri Sinner ha fatto in fretta: già nel primo set ha trovato la strada del break al terzo game, lasciando poi le briciole nel resto del parziale. Idem nel secondo set, con servizio dell’avversario conquistato in avvio e buona notte alle velleità del francesino, appena un anno in più di Sinner ma, a differenza dell’enfant prodige di Sesto, privo delle stimmate del predestinato.[…] Khachanov è un osso duro, lo abbiamo detto, ma l’obiettivo reale di Sinner è conquistarsi la strada per gli ottavi di finale, dove il tabellone suggerisce un nuovo affascinante rendez vous, Sasha Zverev, il tedesco dell’est 7 del mondo, i cui precedenti dicono sempre 1-1, ma con il successo pesantissimo di Sinner al Roland Garros. La verità è che Jannik nello storico torneo di Key Biscaine ha voglia di stupire. Le rinunce di Djokovic, Nadal, Thiem e Federer non offuscano il draw comunque stellare. Cinque i top-ten in gara, con il 2 del mondo Medvedev favorito, assieme – un passettino indietro – a Tsitsipas e proprio Zverev. Difficile invece testare sul cemento Schwartzman (9 Atp), mentre attenzione agli outsider di lusso Rublev (8 Atp) e Shapovalov (11). Poi c’è la gloriosa tradizione di un Open che, slam a parte, è forse il più importante nel circuito dei loco. Il Miami Open in 35 edizioni (la prima nel 1985) ha visto affermarsi i più grandi: da Pete Sampras al detentore Roger Federer, che ha vinto l’ultima edizione del 2019, passando per Djokovic, Agassi e Lendl, fino a Wilander e Courier. Il re assoluto è Agassi con sei trionfi, segue Djokovic con cinque, Federer quattro e Sampras tre.

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