Ritorno vincente per Osaka a Miami: "Mi piace il caldo". Passa anche Andreescu: "Ho lottato su ogni punto"

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Ritorno vincente per Osaka a Miami: “Mi piace il caldo”. Passa anche Andreescu: “Ho lottato su ogni punto”

Entrambe assenti dalla trasferta australiana, stanno affrontando momenti di carriera diversi. “Avevo bisogno di un reset” ha detto Bianca. Osaka cerca di superare per la prima volta il terzo turno a Miami

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Poche sorprese nei secondi turni del WTA 1000 di Miami. La giornata di venerdì ci ha riconsegnato alcuni nomi importanti del circuito che non ammiravamo da un po’, come Naomi Osaka, campionessa all’Australian Open, e Bianca Andreescu. Hanno vinto con un punteggio simile, 7-6 6-4 Naomi e 7-6 6-2 Bianca, tuttavia con implicazioni diverse. La giapponese infatti arrivava da 21 vittorie di fila e due trionfi Slam. Contro Ajla Tomljanovic ha colto la 22esima e ha raggiunto il terzo turno, ma non è mai andata oltre qui in Florida: “C’è sempre una storia dietro i risultati” ha spiegato in conferenza stampa. Un anno ho giocato qua dopo aver vinto a Indian Wells (2018, ndr) ed ero mentalmente stanca. L’anno dopo non stavo giocando bene sui campi in cemento, venivo da alcune sconfitte in fila. Perciò non c’è tanto da leggere in queste sconfitte. Però credo ci sia sempre una ragione per cui non ho fatto bene qui. Spero di riuscirci quest’anno”.

Naomi non giocava dalla finale dell’Australian Open vinta contro Brady (che ha perso nel secondo turno contro Sorribes Tormo) e ha dovuto adattarsi in fretta alle condizioni dei campi della Florida: “Sono contenta di aver mantenuto la calma e aver chiuso in tre set. Le condizioni di gioco qua sono molto diverse rispetto all’Australian Open o Los Angeles, dove mi sono allenata in questo periodo. Sono riuscita ad adattarmi durante il match. Anche al caldo. Io e Ajla siamo tra quelle che non soffrono il caldo. Mi piace faticare e sudare sotto il sole, significa che stai dando il massimo come atleta”.

Questa settimana anche la famiglia di Naomi è sugli spalti, tranne il papà: “C’era mia mamma, sì. L’ultimo mio match che ha visto era all’Australian Open 2020. Mi chiese di metterle da parte un asciugamano del torneo (ride). Mio padre c’è ma di solito non mi guarda giocare. Può essere in giro a fare due passi ma non sugli spalti”.

Per Bianca Andreescu invece la vittoria nel secondo turno significa tanto, ma sarà ancora più importante dare continuità ai risultati, cosa che non è riuscita a fare in Australia dove non era ancora totalmente pronta. Non ha avuto troppi problemi a battere Martincova al debutto: “Mi sento davvero bene. Sono super orgogliosa di me stessa per come ho gestito il tutto, anche il caldo. Sono riuscita a restare positiva per tutto il match e ho lottato su ogni palla, a prescindere dal punteggio. Sono stato fortunata a giocare per quarta oggi, soprattutto perché era una partita di primo turno. Non è il mio clima preferito in cui giocare, ma pensavo di aver giocato comunque bene. A un certo punto i miei piedi stavano bruciando, ma questa è un’altra storia (sorride)“.

Anche per Andreescu è stato il primo match giocato dopo lo swing australiano. Ma la lunga pausa le è servita mentalmente e anche per recuperare dai problemi fisici: “Mi ha fatto bene resettare e recuperare dopo una lunga pre-season. È stato abbastanza pesante il rientro nel Tour, perciò una piccola pausa è stata un bene. Mi sono presa cura del mio corpo e della mia mente e ora sono tornata”.

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