Jabeur e Andreescu illuminano la notte italiana: spettacolo a Miami. Bianca è tornata

Flash

Jabeur e Andreescu illuminano la notte italiana: spettacolo a Miami. Bianca è tornata

Jabeur vince un terzo set che sembrava perso: 40 vincenti e 17 errori, una prestazione monstre. Bianca Andreescu gioca una partita… alla Andreescu. E ora sfida Muguruza

Pubblicato

il

Bianca Andreescu - WTA Miami 2021 (via Instagram, @wta)
 

Per chi si sta chiedendo se davvero il caldo di Miami (poco sotto i 30 gradi, ma con un tasso di umidità tale da costringere alcuni match alla sospensione) influisce sulla qualità degli incontri, un forte indizio arriva dagli ultimi due match del programma femminile, cominciati al tramonto e conclusi col sole ormai oscurato dalla notte. Le vittorie di Ons Jabeur e Bianca Andreescu su Sofia Kenin e Amanda Anisimova non avranno fatto felici i tifosi statunitensi, ma hanno regalato spettacolo ed emozioni. E tennis di qualità davvero elevato.

Le prime a scendere in campo sono state Jabeur e Kenin, con la statunitense forte di un vantaggio di 5-1 nei precedenti (che era addirittura un 4-0 nel circuito maggiore, senza alcun set perso). Il cemento medio-lento sembrava poter favorire una nuova vittoria di Kenin, e invece è stata la tunisina ad aggiudicarsi un primo set molto equilibrato e senza palle break fino a quella che ha deciso il parziale, sul 4-4; prima una risposta al fulmicotone di dritto, poi un doppio fallo e Jabeur è andata a servire per il set, chiudendo con uno schema palla corta-lob. Simple as that.

Kenin però non si è persa d’animo: è andata subito avanti di un break nel secondo, si è fatta rimontare, poi ha stretto i denti e ha continuato a combattere in attesa di una occasione. Che si è presentata inaspettatamente sul 5-4, con Jabeur comodamente avanti 40-15: un’ottima palla corta ha fatto scattare qualcosa in lei e ha inceppato i meccanismi della tunisina, che non ha vinto più alcun punto e ha regalato il set con un doppio fallo. Kenin ha capito che c’era spazio per sorpassare e lo ha fatto, alternando palle corte (Jabeur è un talento cristallino, ma la corsa in avanti resta un suo tallone d’Achille) a scambi vinti di pura resistenza. Trovato il 3-1 con un dritto a campo aperto dopo aver inciso con la risposta, Kenin ha forse pensato di avere il match in pugno.

Invece Ons Jabeur, attorno all’ora e trenta di gioco, ha deciso che voleva vincere il match e ha adottato una tattica semplice: ha cominciato a tirare un vincente ogni due colpi, così, come se fosse la cosa più facile del mondo. Sul 3-1 0-30 Kenin, ha tirato un lungoriga di rovescio e uno di dritto imperiosi, per difficoltà e potenza. La statunitense si è vista recuperare il break senza praticamente commettere errori, e pur continuando a lottare fino alla fine, ne ha commessi un paio decisivi sul 4-4, che definire gratuiti è forse ingeneroso perché sono stati causati da risposte molto aggressive di Jabeur. Break e immediata chiusura del match per Jabeur, il cui tabellino di fine match recita un clamoroso +23: 40 colpi vincenti (11 ace), appena 17 errori. 23-16 Kenin, a conferma di un match di qualità elevatissima. In bocca al lupo a Sorribes Tormo, che pure sta giocando benissimo: sarà dura fermare una macchina da vincenti di tale portata.

Forse però la più bella notizia della nottata italiana (e di Miami) è il ritorno ad alti livelli di Bianca Vanessa Andreescu, che si è guadagnata uno dei peggiori incroci possibili agli ottavi – Muguruza – prevalendo dopo quasi tre ore su un’ottima Anisimova, capace di tener viva la partita fino alla fine nonostante abbia dovuto fronteggiare 17 palle break in otto game differenti. Anisimova ci è riuscita convertendo le uniche due che ha avuto a disposizione, entrambe nel secondo set (vinto al tie-break). Il primo lo ha vinto invece Bianca, sempre al tie-break, epilogo che Amanda è stata capace di assicurarsi annullando tutte e dieci (!) le palle break concesse, e quasi tutte con un colpo vincente. Si avrebbe il sospetto di dire che Andreescu ha mostrato tigna e attributi, aggiudicandosi il set nonostante tutte le occasioni sciupate, ed è vero; ma è più vero che ci è riuscita giocando un tie-break formidabile. Ha rotto l’equilibrio con un rovescio lungolinea copiato a Jabeur e poi ha chiuso con una volée a campo aperto dopo una gran palla corta.

Decisamente più pimpante del solito, Andreescu ha comunque un po’ tirato il fiato nel secondo, soprattutto al servizio, concedendo le uniche due palle break della partita che hanno vanificato l’ottima prestazione in risposta (ben 31 punti contro le 85 prime di Anisimova). E nel tie-break non è stata capace di tirar fuori dal cilindro i conigli del primo, sopraffatta da un paio di risposte di Anisimova assai consistenti. La maggiore padronanza del campo, e forse anche una diversa attitudine alla vittoria, sono però emerse nel terzo parziale – in cui Andreescu ha di nuovo blindato il servizio, perdendo appena un punto con la seconda e tre con la prima. Il resto lo hanno fatto le differenze di tocco, mobilità e capacità di condurre lo scambio. Un bellissimo rovescio vincente, che Bianca si è praticamente tolta dalla pancia, ha regalato alla canadese la prima vittoria su una top 50 dal settembre 2019, quando batté Mertens a Pechino.

Un anno e mezzo dall’ultima vittoria importante, un anno e mezzo dall’ultima volta che sugli spalti (come oggi) c’era la sua famiglia a sostenerla. “Splendido, è stato splendido. Questa è la prima volta che vengono a vedermi dallo US Open 2019 (torneo vinto da Bianca, ndr)”. Le chiedono cosa ha pensato durante il match, lei risponde senza esitazioni: “Che voglio vincere il torneo. E provare a me stessa che posso vincere queste partite come ho fatto in passato. E l’ho fatto, quindi sono molto felice. Certo (con gli spalti pieni, ndr) ci sarebbe stata tutt’altra atmosfera, ma è stato comunque bello sentire qualche mio tifoso, qualche tifoso di Amanda, una piccola rivalità persino tra tifosi.

È difficile affrontare una giocatrice così irregolare“, ha detto di Anisimova. “Lei semplicemente colpisce forte ogni palla, ma lo fa molto bene. Non fraintendetemi, è davvero una grande giocatrice ed è stato difficile. Ho colpito delle palle sulle quali neanche pensavo di arrivare, e questo prova che tutta la preparazione che ho fatto sta pagando. Adesso farò del mio meglio con i trattamenti, riposando; mi è già capitato di dover giocare il giorno dopo un match così duro quindi so cosa mi aspetta. Dovrò essere al massimo, perché Muguruza è difficile da affrontare“. Bianca è tornata. Anche in conferenza.

Il tabellone completo

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement