Jannik Sinner: "Quando ho rotto la racchetta al Bonfiglio mi sono sentito male con me stesso"

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Jannik Sinner: “Quando ho rotto la racchetta al Bonfiglio mi sono sentito male con me stesso”

MADRID – Il n. 18 del mondo, intervistato da Marca, parla dei suoi genitori e di quella volta che (sì, anche lui!) ha rotto una racchetta: “Mi sentii male più per quello che per la sconfitta”

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Jannik Sinner - ATP Montecarlo 2021 (ph. Agence Carte Blanche / Réalis)
 

dal nostro inviato a Madrid

Con il campionato spagnolo che sta entrando nella volata finale, tutte le attenzioni sportive dei madrileni sono rivolte all’Atletico e al Real che si contendono (assieme al Barcellona) la vittoria della Liga. Tuttavia, con il Masters 1000 alle porte anche il tennis riesce a farsi spazio sulle pagine dei quotidiani sportivi, addirittura con un giocatore di un’altra nazionalità – il nostro Jannik Sinner. Intervistato dal quotidiano Marca, il tennista altoatesino ha parlato apertamente del rapporto con i suoi genitori, dei suoi rari scatti di nervosismo e della proficua collaborazione con l’allenatore Riccardo Piatti.

Una delle sue caratteristiche principali è la pacatezza con la quale affronta i match, piuttosto inusuale per un italiano, soprattutto se 19enne. “Da dove viene il mio carattere freddo? Tutto deriva dall’educazione che ho ricevuto da mio padre. Lui fa il cuoco e mia madre la cameriera nello stesso ristorante. Rispettano molto il lavoro. Mi hanno sempre trasmesso il rispetto per tutto. Stare calmo in campo, o almeno provarci, è fondamentale per un tennista; questo comunque non significa che non possa innervosirmi in certi momenti“.

Questi momenti, seppur rari, sono capitati anche a lui. Anche Jannik in passato ha rotto qualche racchetta. Credo di averlo fatto due volte. Me ne ricordo una: fu al torneo Bonfiglio, categoria under 18. Persi ai quarti di finale dopo aver avuto match point e ruppi la racchetta. Mentre uscii dal campo mi sentii male con me stesso per averlo fatto, molto di più che per aver perso. Mi sono detto che questo atteggiamento non si confaceva col mio carattere“.

Con una mentalità del genere ci si trova già a buon punto quando si vuole costruire un campione, e non resta che concentrarsi sugli aspetti strettamente tennistici – gioco e tattica. Ed è proprio quello che, ormai da anni, Jannik sta facendo insieme a Riccardo Piatti, storico allenatore di tanti altri campioni. “In passato Riccardo ha allenato Novak Djokovic quando aveva esattamente la mia età, inoltre lui ha aiutato a crescere molti altri giocatori come Ivan Ljubicic, Milos Raonic, Borna Coric. Ma lui al momento non fa dei paragoni tra me e Novak, bensì mi racconta le storie di molti giocatori. Questo mi dà materiale per riflettere su cosa fare per migliorare. Passiamo tutto il giorno a parlare e a guardare partite quando siamo ai tornei. La mia vita è il tennis“. L’esordio di Jannik Sinner a Madrid avverrà contro Guido Pella, nella giornata di lunedì o martedì.

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