Turbo Sinner, arriva Nadal. Super Musetti colpi d'autore (Crivelli). Com'è bella la giovane Italia (Mastroluca). Sinner e gli altri sinfonia azzurra (Valesio)

Rassegna stampa

Turbo Sinner, arriva Nadal. Super Musetti colpi d’autore (Crivelli). Com’è bella la giovane Italia (Mastroluca). Sinner e gli altri sinfonia azzurra (Valesio)

La rassegna stampa di martedì 11 maggio 2021

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Turbo Sinner, arriva Nadal. Super Musetti colpi d’autore (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Quanto è bella giovinezza, che non fugge davanti alle aspettative accresciute e alle pressioni ingrandite, ma cavalca l’onda di una crescita impetuosa i cui orizzonti sono oggettivamente impronosticabili se non nei dintorni del paradiso. Perché il domani ha senz’altro una certezza: Sinner e Musetti, i Dioscuri del rinascimento tennistico azzurro, non sono i più forti under 20 del mondo per caso, perché la loro maturazione segue il filo logico del talento, dell’applicazione, della fiducia nei team e nelle proprie capacità.

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Adesso, solidi nelle loro certezze, impongono con autorevolezza il marchio di una classe sopraffina. Contro il maestro Il pericolo per Sinner, nella sfida contro il mancino francese Humbert che lo batte alle Next Gen 2019 in un match del girone senza nulla in palio ma che non possiede adesso il peso di palla per dare fastidio al nostro, era di pensare troppo alla vetta successiva, la cima Nadal che domani ritroverà nel secondo turno. Un premio meritato per la prestazione senza smagliature e soprattutto per il percorso di questi cinque mesi, In cui Jannik si è guadagnato íl nirvana nonché il rispetto di qualunque avversario.

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l’ammirazione solo mediata da qualche occhiata alle sue partite, dopo l’incrocio parigino è diventata un granitico riconoscimento delle qualità di Jannik, fino a convincere Nadal a sceglierlo come compagno di allenamenti nella bolla australiana di gennaio. Un’esperienza di cui il numero 18 del mondo saprà certamente fare tesoro: «A nessuno piace perdere contro un ragazzino di 19 anni, men che meno a un fenomeno come lui. Conterà molto la mia mentalità, al Roland Garros ero entrato in campo con quella giusta. Dovrò fare la stessa cosa, io sono convinto di avere le potenzialità per metterlo in difficoltà, ma poi le tue idee e le tue doti devi provare a metterle in campo ed è la cosa più difficile, e il fatto che ci siamo allenati insieme mette sullo stesso piano vantaggi e svantaggi per entrambi». Chissà come reagirà, invece, Lorenzo Musetti alla novità di un match contro il più alto del circuito, lo yankee Reilly Opelka, che tra i 2.11 di altezza e l’estensione del braccio e della racchetta tira giù il servizio da quasi quattro metri. Intanto Lollo si annette uno scalpo prestigioso, quello del polacco Hurkacz, proprio il giustiziere di Sinner In finale a Miami, che si ritira per un generico malessere sul 6-4 2-0 a sfavore ma non prima di aver tastato il mal di testa provocato dalle magie del carrarese, michelangiolesco nelle esecuzioni lungolinea di rovescio e In quelle smorzate impossibili da leggere. A Roma, insomma, per Lollo sono sempre brividi: «Gli ho chiesto cosa avesse, mi ha risposto che non si sentiva bene. Credo di aver comunque meritato íl punteggio che era maturato fin li, mi sono sentito bene sulla palla fin dal primo punto e sono stato bravo a disinnescare la sua battuta. A questo torneo e a questi campi mi legheranno sempre ricordi bellissimi, è una grande emozione giocare a Roma. Adesso spero di arrivare almeno agli ottavi, In modo da godere del ritorno del pubblico». Per riuscirci, dovrà chiedere il lasciapassare al gigante: «Più che al suo servizio, dovrò pensare al mio, a non perderlo mai e a provare a cogliere le opportunità che lui mi concederà».

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Com’è bella la giovane Italia (Alessandro Mastroluca, Corriere dello Sport)

La giovane Italia vince e diverte. Jannik Sinner batte 6-2 6-4 il francese Ugo Humbert e sfiderà Rafa Nadal, nove volte vincitore degli Internazionali BNL d’Italia. Lorenzo Musetti avanza per il ritiro del polacco Hubert Hurkacz, che ha abbandonato all’improvviso con l’azzurro in vantaggio 6-4 2-0 dopo un primo set di scintillante bellezza da parte di entrambi. Sinner e Nadal daranno vita al secondo turno che tutti avrebbero voluto vedere dal momento del sorteggio. Si sono incontrati nei quarti all’ultimo Roland Garros, si sono allenati insieme nelle due settimane di quarantena obbligatoria prima dell’Australian Open.

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Il teenager con la miglior classifica ATP ha già giocato sia contro Rafa sia contro Djokovic, che l’ha battuto al secondo turno a Montecario. Esperienze che gli hanno permesso di accelerare i tempi dell’evoluzione tecnica. «Ora so di avere più armi – ha detto dopo la vittoria contro Humbert – Ma questi grandi campioni ti mettono sempre sotto pressione. Devi essere pronto a trovare la soluzione giusta, e devi affrontarli tante volte per arrivare a quel punto». Intanto, ha dimostrato di avere già un’altra cilindrata rispetto al leggero quanto creativo francese, provetto suonatore di pianoforte.

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Dopo la sconfitta con l’australiano Popyrin a Madrid, Sinner ha spiegato di essersi allenato sul servizio e sulla gestione dei punti. Domenica ha anche guardato la finale che Matteo Berrettini ha perso contro Alexander Zverev alla Caja Magica. «Mi è dispiaciuto che abbia perso – ha rivelato Sinner – ci siamo incrociati negli spogliatoi e gliel’ho anche detto». Berrettini si stava preparando per la sua prima sessione di allenamento al Foro Italico. Il numero 1 azzurro debutterà già oggi contro il georgiano Nikoloz Basilashvili.

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MUSETTI. In maniera altrettanto dominante, fino al momento del ritiro del polacco Hurkacz, Musetti ha messo in campo una dotazione completa di colpi potenti, invenzioni e ricami. Ha alternato back, smorzate e diritti fulminanti come quello in corsa, e in diagonale, con cui ha trasformato il set-point Al prossimo turno, gli servirà tutto il repertorio e una buona dose di pazienza contro Reilly Opelka, 211 centimetri di potenza unita a una sorprendente passione per l’arte contemporanea. «Cercherò di rispondere al meglio e concentrarmi il più possibile sul mio servizio» ha detto il carrarino, protagonista di un primo set vario e spettacolare con 28 vincenti e 8 gratuiti complessivi. «Oggi mi sono sentito molto bene, fin da subito. Colpivo bene, sono riuscito a neutralizzare il suo servizio. Viene spesso a rete, nell’ultimo game del primo set sono stato bravo a fargli giocare qualche volée bassa. Sono soddisfatto della mia prestazione» ha aggiunto Musetti, che ha illuminato un Foro Italico silenzioso e senza tifosi.

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Sinner e gli altri, sinfonia azzurra (Piero Valesio, Il Messaggero)

Disponiamo di due giocatori che solleticano la fantasia con suoni differenti. E che, aspettando l’esordio odierno di Sonego e Berrettini, hanno segnato il lunedì degli Internazionali d’Italia. I due in questione sono, ca va sans dire, Sinner e Musetti. Jannik ha risolto la pratica Humbert suonando il francese 6-2 6-4; Lorenzo ha giocato un gran primo set contro Hurkacz (il vincitore di Miami ai danni di Sinner) prima di approfittare del ritiro del polacco quando era avanti 2-0 nel secondo.

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TONI BASSI E TONI ALTI La botta di Jannik (anzi, il 90% dei colpi) produce un suono pieno, da vocale chiusa. E’ la voce di un basso che guida il coro con autorevolezza. II suono prodotto dai colpi di Lorenzo è cristallino anche quando il colpo medesimo, soprattutto di rovescio, è scagliato piatto, prodotto da una meccanica degna di miglior causa. Nel suo tennis ci sono solo note limpide; e ce ne sono pure tante, di diversa tonalità e potenza. Visto che il pubblico arriverà solo da giovedì, quella del tennis giocato e vissuto nel silenzio E un’occasione irripetibile. Anche perché poi ci sono gli altri del gruppo italico, che magari producono musiche più consuete, meno distinguibili da quelli degli altri giocatori che popolano il circus: ma hanno una loro originalità. Prendete Gianluca Mager che è abituato ad ascoltare il suono della risacca della sua Liguria: procedendo al ritmo della marcia di Radetzky ha eroso (6-4 6-3) l’australiano De Minaur, colui che Sinner prese a palate nell’ultima finale giocata delle Next Gen Finals. E a Stefano Travaglia è sostanzialmente bastato imbastire alcune note di Bolero per disfarsi del solito Paire, che ha espresso il gesto più creativo della sua giornata andando a fotografare ripetutamente con lo smartphone la traccia lasciata da una palla che a suo dire era buona mentre l’arbitro l’aveva chiamata out.

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LA STECCA A proposito di neuroni bisogna qui citare anche l’unica stecca di giornata: quella di Fabio Fognini, sconfitto in due partite (6-3 6-4) da Kei Nishikori. A parte i lanci di racchetta, ormai più da contratto che altro, come i silenzi di Celentano, la capacità di Fabio di esprimere quel tennis fatto di improvvisi crescendo che ad un certo punto ti scuotevano le interiora appare un lontano ricordo. Non si capisce bene se sia perché Fabio (che notoriamente è uomo anche sensibile) sta patendo in modo perlopiù inconscio l’ondata di interesse e simpatia che sta accompagnando questa fase del tennis maschile azzurro, un’ondata cui lui è estraneo: o se provi una frustrazione profonda perché il suo fisico non risponde agli stimoli che il suo cervello gli invia.

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OGGI TOCCA A BERRETTINI I concerti (pardon, gli incontri) di oggi degli italiani: intorno a mezzogiorno Berrettinl-Basilashvili sul Centrale e Sonego-Monfils sulla Grand Stand Arena; intorno all’una sul campo 1 Musetti-Opelka. Sempre a mezzogiorno Cocciaretto-Garcia. Aprirà il programma del Centrale alle 10 Martina Trevisan contro la kazaka Shvedova.

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