Casper Ruud e Denis Shapovalov si contenderanno il titolo dell'ATP di Ginevra

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Casper Ruud e Denis Shapovalov si contenderanno il titolo dell’ATP di Ginevra

Vittorie in due set per ‘Shapo’ contro Cuevas e per il norvegese contro Andujar. Entrambi cercano il secondo sigillo nel Tour ATP (non si sono mai sfidati in singolare)

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Sono Denis Shapovalov e Casper Ruud i due finalisti dell’ATP 250 di Ginevra, rispettivamente seconda e terza testa di serie del torneo. Considerando le condizioni ancora non ottimali di Roger Federer (primo favorito del tabellone, sulla carta), le probabilità che i due si scontrassero nell’ultimo atto erano altissime, superiori a qualsiasi altro scontro. ‘Shapo’ e Ruud hanno solo cinque mesi di differenza e un titolo ATP per parte: il norvegese ha vinto a Buenos Aires nel 2020, Denis a Stoccolma nel 2019. Curioso il fatto che quel successo di Shapovalov è stato l’unico caso di finale vinta per un giocatore canadese da quando Milos Raonic batté Federer per il titolo di Brisbane nel 2016: le sconfitte sono state ben 18. Le ultime 8 sono consecutive.

La finale sarà un incontro inedito nel circuito maggiore. Il sorteggio dell’ATP di Roma li aveva messi uno contro l’altro addirittura nel primo round. L’appuntamento però salto, a causa del ritiro dal torneo del norvegese. Tuttavia Shapovalov e Ruud si sono già incrociati in doppio. Non nel Tour ATP, bensì a livello junior, quando nel 2016 giocarono da avversari la semifinale al torneo di Wimbledon. Vinsero i canadesi (Shapovalov e Felix Auger-Aliassime) contro Ruud e Kecmanovic, 7-5 3-6 6-3. Poi si arresero in finale contro Kenneth Raisma e Stefanos Tsitsipas.

Nelle semifinali sui campi del Tennis Club “Eaux Vives” Ruud ha passato il turno in un’ora e 20 minuti. 6-3 6-2 a Pablo Andujar, che nei due turni precedenti aveva estromesso dal torneo due giocatori di casa, il quasi quarantenne Roger Federer e il 18enne Dominic Stricker. Stavolta si è dovuto arrendere a Ruud, che ha vinto nettamente, senza concedere nemmeno una palla break. Il nativo di Oslo ha interrotto una striscia di 5 sconfitte consecutive in semifinali ATP. Ne aveva raggiunte già tre (consecutive) nel corso di questo 2021. La sua stagione su terra è stata invidiabile sinora: 14 vittorie a fronte di 4 sconfitte. L’obiettivo ora è chiudere con un titolo prima del Roland Garros.

Non sarà d’accordo Denis Shapovalov, che sul rosso quest’anno ha dovuto superare una cocente delusione, vecchia di soli 8 giorni (la sconfitta con due match point a favore contro Nadal negli ottavi degli Internazionali d’Italia). È vero che ha avuto anche un giorno in più del previsto per smaltirla, ma in compenso si è dovuto sorbire un doppio turno giovedì. L’ha superato in modo eccellente e oggi sembrava che i due match contro Cecchinato (molto lottato nei primi due set) e con un “animale da terra rossa” come Djere l’abbiano messo in palla.

Ha avuto la meglio di Pablo Cuevas in due set, 6-4 7-5 al termine di una partita godibile, ricca di colpi spettacolari (tra cui un tweener-lob di Shapovalov sul 4-4 del secondo). Il canadese ha vinto il primo set pur avendo perso sul 4-3 il prezioso break di vantaggio, ritrovando la carica giusta sul 4-4. La chiave è stata proprio questa per Shapovalov, mantenere un atteggiamento positivo su ogni punto e giocare sempre con determinazione, mai con passività. Nei momenti in cui non è riuscito a farlo, abbassando di un minimo la tensione, sono arrivati i guai: nel secondo si è ritrovato sotto 4-2, ma ha subito recuperato il break. Poi sul 5-5 con una classica sbracciata di rovescio ha trovato l’incrocio delle righe sulla palla break. Il servizio ha fatto il resto. Sarà la terza finale ATP della carriera per lui, la prima del 2021.

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