La giornata di martedì dedicata al doppio, ha visto Musetti, in coppia con lo statunitense Tommy Paul, perdere 6-7 6-1 6-1 contro i francesi Jeremy Chardy e Fabrice Martin, teste di serie n.13.

Buonasera Simone, non tutte le ciambelle riescono col buco.
Vero, anche se nel primo set i ragazzi hanno giocato bene, poi Tommy Paul ha cominciato a essere un po’ falloso e a Lorenzo è venuto un po’ di fastidio al braccio, come ogni tanto gli capita. Allora non ha voluto rischiare e ha un po’ rallentato. Contemporaneamente i francesi sono cresciuti e così, da quel momento in poi, c’è stata poca partita.

Programma di domani?
Lorenzo dovrebbe giocare giovedì, quindi domani allenamento alle 16 con Roger Federer. Ce lo devono confermare ma è sicuro al 90%.

Racconta un po’, un altro invito a corte?
Stavo chiacchierando con Ivan Ljubicic e così gli ho chiesto se potevamo allenarci insieme. Lui mi ha detto che Federer aveva un campo alle 16 ma voleva fare un allenamento leggero di non più di tre quarti d’ora. A noi ovviamente stava bene (ride, ndr).

Con la vittoria in singolare Lorenzo migliora ulteriormente il suo best ranking, salendo al n.69. C’è un obiettivo per fine stagione?
Sì e no, l’importante è la crescita tennistica. Poi sarebbe molto comodo ritrovarsi a fine anno sotto il numero 50, così da poter programmare tranquillamente senza dover chiedere wild card. Discorso che vale soprattutto per i Master 1000.

Oggi hanno perso Caruso e Travaglia e l’altro giorno Giannessi con cui siete anche amici. Quando vi ritrovate in hotel c’è un momento di solidarietà?
Assolutamente sì, quando siamo in viaggio facciamo sempre gruppo e si creano dei legami. Anche con le ragazze: Paolini, Trevisan e Cocciaretto hanno tutto il nostro appoggio. Poi, visto che abbiamo tutti degli orari diversi, non è che prendiamo dei veri e propri appuntamenti. Ma non appena ci si incontra si parla della giornata, di quello che è successo. Ci si sfoga anche, se serve.