Roland Garros: Berrettini senza affanni, le palle corte mandano in tilt Coria. Seppi saluta Parigi

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Roland Garros: Berrettini senza affanni, le palle corte mandano in tilt Coria. Seppi saluta Parigi

Matteo, quando servizio e dritto non giravano al meglio, ha dimostrato grande sensibilità nelle variazioni. L’argentino ha provato a lottare, troppa differenza di cilindrata. Salta il derby con Andreas Seppi, battuto in tre set da Kwon

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Matteo Berrettini - Roland Garros 2021 (via Twitter, @rolandgarros)
 

[9] M. Berrettini b. F. Coria 6-3 6-3 6-2

Il motore, con regolarità, continua a salire di giri. Matteo Berrettini fa il suo dovere, si libera in tre set di Federico Coria e riesce anche a ottimizzare il consumo di energie. Nei primi due turni, l’azzurro non ha avuto bisogno di attingere alle riserve. Nella metà più nobile e complicata del tabellone, attende adesso Kwon Soonwoo in proiezione di quello che sarebbe uno stimolante ottavo di finale contro Roger Federer (se lo svizzero dovesse arrivarci).

Per superare il fratello d’arte argentino – già battuto a Roma, a settembre 2020 – gli sono bastate un paio d’ore, in cui l’esito dell’incrocio non è stato mai in discussione. Il punteggio, però, suona troppo severo per lo sconfitto. Perché per Berrettini non è stata la giornata migliore, ma quella in cui il confronto con le (piccole) difficoltà lo ha visto emergere con forza e maturità. Soprattutto in avvio, quando la palla non gli scorreva via nel migliore dei modi. Complice anche la grinta dell’argentino nel provare a giocare ogni punto, rimandando dall’altra parte palle a volte complicate da attaccare.

VARIAZIONI – Ma era troppa, in ogni caso, la differenza di cilindrata a separare il numero nove e il 94 del mondo, a cui va dato il merito di aver combattuto spalla a spalla quando ha trovato lo spazio. Soprattutto nella prima metà del secondo set, prima che un break spezzasse inesorabilmente il parziale nell’ottavo game. Nei momenti in cui il dritto non filava liscio come al solito, Berrettini ha tirato fuori un campionario di slice e palle corte di significativa efficacia, difficili da leggere anche per un corridore generoso come l’argentino. Il pubblico di Parigi si è schierato con il più debole quando l’ha visto esaltarsi nella lotta, ma non è bastato per allungare il match. Le energie fisiche e mentali di Coria sono andate progressivamente spegnendosi, fino a farlo innervosire sull’ennesima palla fatta cadere a poca distanza dalla rete.

Nell’unico momento di (relativa) difficoltà, Berrettini ha dimostrato di non essere monocorde e di poter prendere a spallate una partita anche quando il servizio comanda ma non lascia i solchi. Cinque gli ace, rispetto ai 14 dell’esordio contro Taro Daniel. L’efficacia della prima, in ogni caso, è andata man mano in crescendo. Specie nel terzo set, quando Matteo ha giocato oggettivamente senza pressioni salendo più spesso sulla palla anche col dritto. L’impietoso conto dei vincenti racconta di un 46-13. Per la comoda, terza qualificazione in carriera al terzo turno del Roland Garros.

NIENTE DERBY CON SEPPI – Esce di scena al secondo turno il 37enne Andreas Seppi per mano di Kwon Soonwoo. Il 23enne coreano, che non ha mai alzato il piede dall’acceleratore durante tutto il match, ha vinto meritatamente in tre set 6-4 7-5 7-5 grazie al suo gioco tutt’altro che passivo dove i colpi di maggior efficacia sono le accelerazioni di rovescio e le palle corte. L’azzurro n. 98 del mondo oggi ha avuto una prestazione altalenante alla battuta (17 ace sono stati bilanciati dal 43% di punti vinti con la seconda) e ciò si è palesato in ben 16 palle break concesse. Come contro Kevin Anderson, Kwon si è fatto bastare il minimo indispensabile: in quel caso fu un break per set, oggi solo uno di più.

L’eccessiva distanza dalla linea di fondo di Seppi è stata sfruttata dal coreano che l’ha pizzicato con qualche smorzata, e a causa di qualche errore di troppo l’italiano ha concesso ben 7 palle break nei primi game alla battuta, tutte però salvate con grande attenzione. Kwon non è un giocatore particolarmente fisico (180cm per 72kg) ma ha un’ottima mobilità di gambe e le sue accelerazioni di dritto – e ancor più di rovescio giocato con una rapida frustrata della mano sinistra – hanno ricominciato ad impensierire l’altoatesino nel nono game. Il sud-coreano alla fine è riuscito a passare in vantaggio meritatamente e senza concedere nulla ha chiuso il primo set 6-4.

Nel secondo parziale la musica non è cambiata: il n. 91 è stato sempre più efficace con la smorzata di rovescio (nascosta benissimo che lasciava immobile Andreas) ed è andato spesso vicino al break di vantaggio. Seppi, dall’alto della sua esperienza, senza scomporsi si è salvato più volte con un gran servizio. Alla fine però l’equilibrio si è spezzato sul 5-5 sempre in favore di Kwon che giunto alla battuta per salire due set a zero non ha mostrato il minimo cedimento. Dopo un’ora e 40 minuti dunque entrambi i tennisti hanno lasciato il campo per un toilet break in vista del terzo set, rivelatosi fatale per il destino di Seppi in questo torneo.

Nel parziale finale c’è stata ancora più lotta rispetto ai precedenti: Seppi più spesso è riuscito a prendere il controllo degli scambi col dritto, risalendo così da un break di svantaggio ma il suo avversario, un po’ a corto di idee, ha comunque continuato a rincorrere ogni palla. Ancora una volta infine ha piazzato l’allungo decisivo sul 5-5 chiudendo dopo due ore e 40 minuti e raggiungendo per la prima volta in carriera il terzo turno in uno Slam.

Ha collaborato Paolo Di Lorito

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