Federer si ritira: Berrettini direttamente ai quarti del Roland Garros

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Federer si ritira: Berrettini direttamente ai quarti del Roland Garros

Lo svizzero non recupera dopo la maratona contro Koepfer e si ritira. Matteo ai quarti senza giocare. Nota del direttore

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IL VIDEO-COMMENTO DEL DIRETTORE

Era nell’aria dopo le dichiarazioni poco rassicuranti rilasciate al termine del durissimo match contro Dominik Koepfer, quando ha detto a Ubaldo: “Ubaldo, what do you want me to say about Berrettini, as I am not sure I am going to play” ed è arrivata la conferma: Roger Federer non scenderà in campo per giocare gli ottavi di finale. “Dopo aver discusso con il mio team, ho deciso di ritirarmi dal Roland Garros. Dopo due interventi al ginocchio e più di un anno di riabilitazione, è importante che io ascolti il mio corpo e sia sicuro di non affrettare troppo le cose sulla via del recupero. Sono emozionatissimo di aver messo tre match in cascina. Non c’è sensazione migliore del tornare in campo“, ha commentato lo svizzero sul proprio profilo Twitter.

Le parole del venti volte campione Slam sono state riportate anche in un comunicato ufficiale degli organizzatori, che contiene anche una nota del direttore del torneo Guy Forget. “Il Roland Garros è dispiaciuto per il ritiro di Roger Federer, che ha dato vita a una grande lotta ieri sera. Siamo tutti molto contenti di aver visto Roger di nuovo in campo a Parigi, dove ha giocato tre match davvero di alto livello. Gli auguriamo il meglio per il resto della stagione“. Il forfait di Federer spalanca a Matteo Berrettini le porte dei quarti di finale. L’azzurro non potrà dunque vendicare la dura sconfitta patita a Wimbledon nel 2019, ma avrà il vantaggio di poter usufruire di un giorno in più di riposo in vista della sfida contro uno tra Novak Djokovic e Lorenzo Musetti.

Nota di Ubaldo: la notizia è arrivata in sala stampa alle 16,26, ufficiale. Per Berrettini, che aveva raggiunto le semifinali all’US Open 2019, questo è il secondo quarto di finale in uno Slam. Sabato sera Matteo aveva ricordato che era toccato a lui ritirarsi all’Australian Open quest’anno e che, pur contento di essere il primo italiano della nostra storia ad aver raggiunto gli ottavi di finale in tutti e quattro Slam, il primo obiettivo era quello di raggiungere anche le semifinali in tutti e quattro. Francesca Schiavone è la sola tennista italiana che ha raggiunto i quarti nei quattro Slam. Adesso Berrettini nei quarti attende il vincente del match Musetti-Djokovic che a questo punto si giocherà certamente sul campo Philippe Chatrier. Non mi ha sorpreso quanto anniunciato da Roger. Mi ha sorpreso invece che Renè Stauffer, suo biografo, mi avesse scritto 15 minuti prima dell’annuncio di non sapere nulla sull’argomento, ma di aver sentito Heinz Gunthardt nella tv svizzera dire che si aspettava che Roger avrebbe giocato.

Parlerò di questo ritiro nel mio prossimo editoriale. Mi ha ricordato quello di Ash Barty a Roma, quando l’australiana disse, pur in vantaggio e dopo aver vinto un game di servizio a 15, “Ho sentito che il mio corpo mi diceva di non proseguire… c’è un altro importante appuntamento prossimamente“. Allora si disse che mancavano due settimane al Roland Garros e che la Barty era apparsa forse eccessivamente prudente. E invece aveva così ragione che quei 15 gg di stop non le sono bastati, tant’è che qui a Parigi è stata poi costretta a ritirarsi con la polacca Linette sebbene fosse in vantaggio 6-1 e 2-2.

Sospetto che nel caso di Roger il ragionamento possa essere stato un po’ diverso, perchè non mi risulta che si sia infortunato. Ma non posso sapere se in mattinata si sia svegliato con un sacco di dolori articolari addosso. La mia impressione è che già ieri sera avesse preso la decisione, resosi conto che difficilmente avrebbe potuto fare molto di più: se non contro Berrettini contro Djokovic. E allora a che pro spingersi oltre? Decisione un po’ egoistica, penserà qualcuno, forse non troppo rispettosa nei confronti degli organizzatori del Roland Garros – peraltro avvertiti quando lui aveva detto che il suo obiettivo era Wimbledon e invece il Roland Garros solo una tappa di preparazione – e peraltro non troppo astuti forse a metterlo in campo alle 21 senza mezzo spettatore a potersi gustare quella che potrebbe anche essere stata l’ultima partita di sempre di Roger a Parigi.

Io da organizzatore non avrei fatto quella scelta. Anche se capisco che dover rispettare sempre e comunque questo accordo per cui se ci sono quattro match due debbano essere WTA e due ATP, impone dei legami non sempre giustificabili dall’importanza degli avvenimenti e dall’interesse che essi esercitano sulla gente. Secondo me dovrebbe essere lasciato spazio a una maggiore flessibilità. Che una volta potrebbe andare a vantaggio dei tennisti e un’altra delle tenniste. Ma la flessibilità dei due poteri ATP e WTA è così scarsa che vengono fissati criteri rigidi per evitare di doversi scontrare. Gente di tennis dovrebbe essere capace di trovare accordi, compromessi. Ma evidentemente non è così.

Certamente la scelta di non giocare ha tolto le castagne dal fuoco a Ivan Ljubicic, allenatore di Federer ma anche manager di Berrettini, che durante la partita avrebbe dovuto scegliere in che “angolo” stare, ma soprattutto avrebbe dovuto gestire un gigantesco conflitto d’interessi qualora avesse preparato il match con Federer suggerendo i punti deboli di Berrettini.

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