Roland Garros, Djokovic: "La pausa mi è stata utile per riorganizzarmi, dopo ho giocato meglio"

Flash

Roland Garros, Djokovic: “La pausa mi è stata utile per riorganizzarmi, dopo ho giocato meglio”

Il n. 1 del mondo supera a fatica Berrettini nei quarti: “Lui è talentuoso e non sai cosa aspettarti, sono stato in tensione per tutto il tempo”

Pubblicato

il

Novak Djokovic - Roland Garros 2021 (ph. Ray Giubilo)
 

Ha impiegato 3 ore e 31 minuti e un grosso quantitativo di stress Novak Djokovic per venire a capo di Matteo Berrettini nel quarto di finale di ieri sera, e gran parte del match è stato ravvivato dalla presenza del pubblico sugli spalti. Purtroppo però il coprifuoco alle ore 23 ha obbligato le persone a perdersi il finale dello spettacolo e durante le operazioni di sgombero i due tennisti sono rientrati negli spogliatoi. “A dire il vero non mi ha dato fastidio lasciare il campo perché avevo bisogno di una piccola pausa per riorganizzarmi. Purtroppo è un peccato per il torneo e per il pubblico avere il coprifuoco, ma lo sapevamo prima dell’inizio del match”.

Lo spettacolo però è stato bello finché è durato.L’atmosfera era da Coppa Davis onestamente. C’erano molti fan coinvolti, ad ogni punto urlavano e ci incitavano. Sono felice di aver fatto esperienza della sessione serale col pubblico. Per quanto riguarda l’orario di inizio non dovete chiedere a me sulla programmazione, non sono sicuro di cosa posso dire al riguardo”.

È invece sicuro di cosa dire a proposito del suo avversario sconfitto: il n. 9 del mondo Berrettini. “Ha giocato un tennis molto potente, soprattutto nel terzo e nel quarto set ha servito in maniera tremendamente forte e precisa. È stato davvero difficile leggere i suoi servizi e affrontarlo; ha molto talento e sa giocare bene da fondo. Ha un dritto letale e usa le palle corte, non sai cosa aspettarti da lui”.

Come detto uno dei momenti chiave della sfida è stata l’interruzione avvenuta poco prima delle 23, che il serbo ha sfruttato al massimo. Non ci era consentito vedere nessuno del nostro staff. Siamo rimasti soli, Matteo aveva la sua stanza e io la mia. Io mi sono cambiato i vestiti, ho passato un po’ di tempo in tranquillità cercando di rinvigorirmi un po’, resettare tutto, e raccogliere i miei pensieri per capire cosa avrei dovuto fare tatticamente. Ci è voluto un po’ di tempo a tutti e due per riscaldarci ed è stato bello avere quei tre minuti di warm-up. Comunque penso di essere stato un giocatore migliore al rientro dalla pausa”.

È interessante notare come dal punto di vista dello spettatore, una volta concluso il match e guardato qualche highlights si passa subito al turno successivo, che in questo caso significa Djokovic-Nadal. Nella mente di un tennista invece questo processo di assimilazione della vittoria richiede più tempo, e lo stesso Novak lo fa notare. Onestamente ancora non mi sono spostato minimamente su Rafa. In questo match c’è stato di tutto: cadute, pubblico, interruzione. C’è stata tanta intensità, sono stato in tensione per tutto il tempo e penso di aver mancato qualche opportunità di chiudere il match al terzo. Non volevo dargli troppe opportunità per dettare il gioco per questo è stato super, super stressante essere sotto pressione costante nei miei turni di battuta perché il suo servizio filava liscio. La mia reazione finale è stata la liberazione da questa tensione che si è creata durante l’intero match”.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement