Wimbledon: Djokovic perde un set poi dilaga contro Draper

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Wimbledon: Djokovic perde un set poi dilaga contro Draper

Il giovane britannico ha l’onore di vincere il primo set sul Centrale del 2021. Poi la partita torna sui binari previsti

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[1] N. Djokovic b. [WC] J. Draper 4-6 6-1 6-2 6-2

Aspetta un set e lo perde pure, Novak Djokovic, prima di mettere in campo un livello sufficiente per vincere comodamente i tre successivi parziali come da previsioni contro la wild card Jack Draper, l’inglese classe 2001 che a sorpresa aveva battuto Jannik Sinner al Queen’s e che non si è fatto paralizzare dalla pressione dell’esordio sul Centrale più famoso del pianeta contro il campione dell’ultima (e della penultima) edizione del torneo nonché primo tennista del mondo. Un Djokovic partito in sordina, quindi, con qualche appoggio perso sull’erba immacolata e la risposta da registrare, ma che poi ha dilagato con estrema facilità, aiutato da un servizio che non lasciava spazio a Draper, capace di vincere appena otto punti in risposta nell’arco di tre set – zero nel terzo. Con la differenza di valori immediatamente ristabilita all’inizio del secondo parziale e la sofferenza della seconda battuta inglese, Nole ha agevolmente condotto in porto l’incontro ben comportandosi anche nei pressi della rete.

IL MATCH – Al secondo game, la folla saluta con un boato il primo punto di Draper ottenuto con il servizio; il volume si alza al secondo “15”, un vincente inside-in. Incurante, Nole sale a palla break, cancellata dal vincente complice una scivolata serba. Scivolerà ancora, Djokovic, su una delle due palle che saranno però del contro-break perché al terzo gioco Jack mette la testa avanti, grazie anche a un doppio fallo e all’ingenuità di cercare e ricercare un contropiede inesistente finché non viene trafitto. La fuga del diciannovenne di Sutton sembra destinata a terminare sul 4-3, con tre colpi consecutivi fuori di metri: in nessuna delle quattro occasioni del game per tornare in parità, Novak riesce a rispondere – no, neanche alle due seconde di servizio.

Senza mostrare alcun sintomo di “braccinite”, Draper chiude con la battuta lasciando un solo punto all’avversario. Qualche dritto storto, certo, ma la risposta è la principale responsabile del set perso e dello zero su sette nella casellina delle palle break; poi, ci sono gli indubbi meriti di Draper, che stravince la gara di vincenti nello scambio (solo uno per Nole che piazza comunque cinque ace) e sarà anche un inglese sull’erbetta fresca, ma parliamo pur sempre un teenager, n. 253 ATP, al suo terzo torneo e al primo è pure svenuto in campo dopo un set.

Nel secondo parziale, Djokovic si fa vedere subito centrato e fortemente intenzionato a mettere in chiaro la differenza di livello, mentre la wild card non può non calare di tensione. Rimane il problema di trasformare la palla break, ma ci pensa il doppio fallo inglese e, da lì, si può correre veloci verso il 6-1, con il 45% di prime in campo che di sicuro non dà un mano a quello giovane. Giovane che torna combattivo dopo la pausa, ma le speranze di tenere il punteggio in equilibrio si dissolvono già al terzo gioco, quando sbaglia la direzione dell’attacco e va a vuoto sul successivo smash, dovendo pure sorbirsi l’urlo belluino del campione uscente. Nole alza ulteriormente le percentuali al servizio già ottime nel precedente parziale, tanto che non lascia un solo punto alla ribattuta. Il 100% compare anche in corrispondenza dei punti vinti dalle parti della rete e delle palle break trasformate, la seconda su una situazione pressoché identica alla precedente.

Nel quarto set, il fenomeno di Belgrado continua ad aprirsi il campo con il dritto incrociato che va sì sul colpo preferito del mancino di 191 cm ma, se è vero che con il rovescio continua a far vedere ottimi anticipi, è altrettanto vero che la mobilità non è il suo forte e finisce presto con il lasciare praterie incustodite. Con il proprio beniamino sotto 1-5, il pubblico impazzisce quando lo vede tornare a palla break, situazione inedita dal terzo gioco della prima partita, ma il servizio serbo impedisce a Draper di giocarsela. E allora Djokovic vola verso il traguardo, che taglia in tutta scioltezza scagliando l’ace numero 24 dopo due ore esatte di gioco.

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