Federer si ferma per il ginocchio. Rinuncia ai Giochi. Ombre sul futuro (Crivelli). Delusione Federer, rinuncia ai Giochi ma promette: "Torno in estate" (Piccardi). Federer, addio ai Giochi l'oro resterà un sogno (Semeraro)

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Federer si ferma per il ginocchio. Rinuncia ai Giochi. Ombre sul futuro (Crivelli). Delusione Federer, rinuncia ai Giochi ma promette: “Torno in estate” (Piccardi). Federer, addio ai Giochi l’oro resterà un sogno (Semeraro)

La rassegna stampa di mercoledì 14 luglio 2021

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Federer si ferma per il ginocchio. Rinuncia ai Giochi. Ombre sul futuro (Riccardo Crivelli, Gazzetta dello Sport)

Il sole tramonta anche sulla gloria delle divinità. Perciò, non ci sarà un oro olimpico in singolare nella carriera di Federer, a meno che voglia giocare fino a 43 anni. Ma dopo l’annuncio di ieri affidato ai suoi canali social, la prospettiva di vederlo di nuovo su un campo da tennis non riguarda il futuro che verrà, bensì I prossimi giorni e le prossime settimane, allungando un’ombra pesante su quel che resta del cammino del Maestro.

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«Durante la stagione su erba purtroppo ho avuto una ricaduta al ginocchio e pertanto devo accettare di ritirarmi dai Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Sono profondamente dispiaciuto, dal momento che è sempre stato un onore rappresentare la Svizzera ogni volta. Ho già iniziato il processo di riabilitazione con la speranza di tornare entro la fine dell’estate. Auguro a tutto il team svizzero ogni fortuna e farò forte il tifo da lontano. Come sempre, “Hopp Schwiz”!». Dunque, malgrado le due operazioni cui si è sottoposto l’anno scorso e una gestione del calendario mirata a preservarne l’integrità, la preziosa articolazione di Federer (la destra) non mette giudizio. Sono due le parole che preoccupano, tra quelle scelte per annunciare al mondo una decisione che sarà stata comunque soffertissima: riabilitazione e speranza. Intanto, significa che il Divino ha bisogno dl nuove cure al ginocchio sinistro, e per un atleta che compirà quarant’anni tra 25 giorni e dunque si ritrova con il fisico ammaccato da mille battaglie, iniziare di nuovo un percorso di terapie può portare a orizzonti inesplorati e non necessariamente benevoli per la parte agonistica. Affidarsi alla speranza, invece, rivela la volontà di tornare, ma senza alcuna certezza: e appare evidente, a questo punto, che siano a forte rischio anche gli Us Open di fine agosto. Cadrebbero cosi, uno dietro l’altro, i tre capisaldi su cui Federer aveva poggiato il rientro, a marzo, dopo 13 mesi di stop: Wimbledon, Olimpiade, New York.

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A ogni modo, mentre milioni di tifosi sono in trepidazione, la storia olimpica di Roger si ferma a quattro puntate, senza l’apoteosi di Tokyo dove sarebbe stato una delle icone dell’evento, accompagnato dal contratto da 255 milioni di euro per 10 anni firmato proprio con una casa d’ abbigliamento giapponese nel 2018. Serberà certamente un dolce ricordo di Sydney, quando da sbarbatello con lo chignon e non ancora campione conclamato perse il bronzo ma iniziò a conquistare il cuore di Mirka conosciuta al Villaggio; porterà nel cuore la sfilata da portabandiera ad Atene (poi ripetuta quattro anni dopo), malgrado la subitanea sconfitta con Berdych, lui che in quell’anno aveva già vinto in Australia e a Wimbledon; ammirerà l’oro di Pechino in doppio con Wawrinka, a questo punto probabilmente la sua unica perla a cinque cerchi; si macererà per quell’argento di Londra maturato dopo una leggendaria semifinale con Del Potro (19-17 nel terzo set) che lo prosciugò di tutte le energie. A Rio, invece, non andò dopo i problemi al ginocchio (quella volta il sinistro) seguiti alla caduta in bagno con i figli. Allora tornò più forte. Stavolta ha il buio nell’anima.

Delusione Federer, rinuncia ai Giochi ma promette: “Torno in estate” (Gaia Piccardi, Corriere della Sera)

Requiem per un sogno. Una ricaduta al ginocchio operato due volte costringe Roger Federer al ritiro dai Giochi di Tokyo: «Un contrattempo che si è presentato la stagione sull’erba e che devo accettare, mi displace». Sfuma così, e per sempre, la possibilità di provare a vincere l’unico trofeo che manca nel curriculum del fuoriclasse svizzero: l’oro olimpico in singolare (quello in doppio l’ha conquistato insieme a Wawrinka a Pechino 2008, a Londra 2012 si è messo al collo l’argento dopo aver perso la finale con Murray). Non una resa definitiva («La speranza è tornare a giocare a tennis a fine estate») ma certamente un altro segnale della carriera in rapido esaurimento di un giocatore che l’8 agosto (giorno della cerimonia di chiusura dell’Olimpiade: la concomitanza di date avéva scatenato fantasiose suggestioni) compirà 40 anni.

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Sulla scelta di non andare a Tokyo, al di là della bua al venerando ginocchio, ha pesato anche la presa di coscienza di non essere più al livello di un tempo, oltre alla poca voglia di infilarsi in un’altra bolla ermetica dopo quella di Wimbledon, senza affetti nè famiglia, per fare un’esperienza olimpica che in carriera ha già sperimentato quattro volte (a Sydney 2000 Roger conobbe la moglie Mirka). Si disperano legioni di fan, sapendo che ogni apparizione terrena del divino potrebbe davvero essere l’ultima. E non fa salti di gioia nemmeno lo sponsor Uniqlo, multinazionale giapponese dell’abbigliamento con sede a Chiyoda (Tokyo), che sperava di vedere la sua star internazionale impegnata nel torneo di casa, sotto l’ombra del marchio a cinque cerchi. Nel 2018, dopo 24 anni di fedeltà a Nike che aveva puntato su Roger ragazzino quando ancora non era Federer, lo svizzero si era presentato in campo a Wimbledon con il nuovo sponsor, scatenando i gossip sulle mostruose cifre del contratto: 300 milioni di dollari fino al 2028, cioè 30 all’anno, per garantirsi l’immagine del Goat (greatest of all times) ben oltre la carriera.

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Federer, addio ai Giochi, l’oro resterà un sogno (Stefano Semeraro, La Stampa)

Bye Bye, Olimpia. Roger Federer non andrà a Tokyo, e questo è il primo di molti addii, stavolta definitivi, che attendono il Genio nei prossimi mesi. Il fisico, dopo le due operazioni al menisco destro dello scorso anno, non è ancora a posto e il 6-0 rimediato con Hurkacz nel suo ex giardino di Wimbledon ancora fa male. Peggio: semina il sospetto che anche a Tokyo, nonostante le altre assenze eccellenti (Nadal, Thiem, Djokovic che sta seriamente pensando di rinunciare…), ci sia il pericolo di rimediare una brutta figura.

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L’oro olimpico in singolare è uno dei pochissimi buchi nel palmares di Federer, che è una gara in cui ha raramente dato il meglio, arrendendosi anche ad avversari non irresistibili, e che ha dovuto saltare anche a Rio nel 2016, sempre per un problema al ginocchio (ma il sinistro). Lo ha vinto in doppio con Stan Wawrinka nel 2008 a Pechino mentre in singolare si è messo al collo l’argento a Londra nel 2012.

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«Durante la stagione in erba – ha scritto sui suoi social – sfortunatamente ho avuto un peggioramento al ginocchio, e mi sono fatto una ragione del fatto che devo ritirarmi dai Giochi Olimpici di Tokyo. Sono fortemente dispiaciuto, dal momento che rappresentare la Svizzera è stato sempre un onore e uno dei punti più alti della mia carriera. Ho già iniziato la riabilitazione nella speranza di tornare nel circuito più in là quest’estate».

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Fra l’altro a metà agosto finirà il «congelamento» della classifica causa Covid, e Federer, oggi n. 9 molto provvisorio, è atteso da uno sprofondo epocale. Il passaggio in cui accenna alla riabilitazione e al rientro alle gare in estate – con la prospettiva di gareggiare agli Us Open – lascia però accesa una fiammella di speranza, se non altro quella di vederlo salutare il tennis in maniera più consona al suo blasone.

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