US Open, Sinner: "Sono contento della mia stagione, ora sono nella seconda fase del mio sviluppo"

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US Open, Sinner: “Sono contento della mia stagione, ora sono nella seconda fase del mio sviluppo”

Jannik Sinner è comunque contento del suo US Open: “Sono riuscito a dare il 100% in campo a ogni match”

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Jannik Sinner - 2021 US Open (Darren Carroll/USTA)
 

Con gli occhi seminascosti dal cappellino verde con visiera, Sinner non riesce comunque a celare la delusione per la sconfitta subita da Alexander Zverev nel quarto turno dello US Open 2021. Nel terzo set ha avuto quattro set point, tuttavia non è riuscito ad allungare la partita.

Eravamo tutti e due un po’ tesi nel primo set, non era semplice rispondere al servizio. Poi abbiamo entrambi alzato il nostro livello nel terzo set, ci sono stati più scambi. Le condizioni erano difficili, c’erano le ombre e bisognava abituarsi. Ho avuto occasioni in ogni set, soprattutto nel terzo, ma non sono riuscito a sfruttarle. Lui è in fiducia, ha vinto le Olimpiadi, Cincinnati, gioca bene e quindi serve bene. Il servizio è il colpo più migliorato da parte sua, e anche quando non ha giocato bene ha comunque finito la stagione nei Top 10”.

Lui ha servito molto bene, ho provato a cambiare posizione sul suo servizio, qualche volta sulla seconda sono rimasto indietro, poi il momento è arrivato, quando ha fatto quel game nel terzo set. Poi non sono riuscito a chiudere, ma sono arrivato a leggere un po’ meglio il servizio, ho indovinato che mi avrebbe servito sul rovescio nel tie-break, poi però anche se sai dove tira, se ti tira sulla riga non è semplice rispondere”.

Nonostante la sconfitta, Sinner può comunque essere soddisfatto del suo torneo, nel quale ha “riempito il suo contratto” da testa di serie n. 13 arrivando agli ottavi ed ha perso contro un avversario che al momento gli è nettamente superiore in classifica. “In questo torneo ho avuto partite difficili nei primi turni, anche perché la pressione era su di me, ero il favorito, ci si aspettava che vincessi. Ma sono contento del torneo che ho disputato. Ovviamente ci sono tante cose da migliorare, ma ora un po’ di riposo, dopo questa lunga trasferta negli USA, e poi via con la preparazione per il resto della stagione”.

Con il mio team cerchiamo di lavorare per migliorare sempre, e io provo sempre a dare il 100% in campo, sia nei giorni buoni sia in quelli meno buoni. Durante gli ultimi tornei, a parte a Toronto, ho dato il massimo in campo, ho avuto la possibilità di vincere in ogni match. Ho 20 anni, e sono orgoglioso della posizione raggiunta finora”.

Una volta ero molto libero di giocare la partita. Per esempio a NextGen, quando sei lì e non hai nulla da perde entri in campo e tiri, fai quello che senti. Ora le cose sono diverse, gli altri ti conoscono e non puoi entrare in campo e tirare tutto a 1000. Sono nella seconda fase della mia crescita, la prima era di entrare in questo circuito, ora gli altri mi conoscono e non posso stare vicino e tirare a 1000 tutte le palle”.

L’importante è non avere fretta: ho un gran team che lavora con me, Piatti ha tanta esperienza in ogni aspetto del gioco, quindi sono contento della situazione attuale”.

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