La vittoria di Sinner a Sofia (Crivelli, Mastroluca, Bertellino, Franci, Piccardi)

Rassegna stampa

La vittoria di Sinner a Sofia (Crivelli, Mastroluca, Bertellino, Franci, Piccardi)

La vittoria di Sinner a Sofia nella rassegna stampa di lunedì 4 ottobre 2021

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Siiiiiinner (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

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Un anno dopo, Sinner si annette di nuovo il torneo bulgaro, quello che 12 mesi fa ne sancì l’ingresso definitivo nel gotha dei futuri padroni del circuito. Ma stavolta ci aggiunge il marchio della consapevolezza e della maturità: gioca infatti la miglior partita della settimana proprio nell’appuntamento che conta di più, l’incrocio con l’istrionico e sempre pericoloso Monfils, capace di raggiungere una finale Atp (la numero 32 in carriera) per la 17° stagione consecutiva eppure disarmato di fronte all’aggressività di Jannik, che mette subito i piedi sulla riga di fondo e impedisce al francese di dettare il ritmo e di trovare gli angoli. Anzi, è lui a fare il tergicristallo da una parte all’altra del campo, mentre Sinner the winner aggiunge alla sua sontuosa prestazione il 93% di punti con la prima e il 63% con la seconda, confermando che il coraggio di cambiare íl movimento del servizio a stagione ancora calda è stato un rischio vincente. L’allievo di Riccardo Piatti, ad appena vent’ anni, si ritrova in bacheca il quarto trofeo, di cui tre conquistati in questa stagione, un risultato che eguaglia le imprese di Bertolucci, Barazzutti e Fognini, che ottennero il triplete nel 1977 (Paolo e Corrado) e nel 2018 .Fabio): «A casa c’è ancora tanto spazio per le coppe, quindi aggiungerne un’altra e una grande soddisfazione. Ho alzato il livello nella partita più importante di questa settimana, mi sono ritrovato nel momento in cui era indispensabile farlo, e del resto i tornei si vincono così, magari partendo in modo non esaltante ma crescendo con il passare dei match. Mi sono sentito in fiducia fin dai primi scambi, ed è ovvio che quando stai bene in campo anche i dettagli che ti possono mettere più in difficoltà, come ad esempio le modifiche al servizio, vanno al loro posto». Sveglie tranquille Intanto Jannik ha trionfato senza perdere neppure un set, oggi confermerà il numero 14 del mondo, da Indian Wells a Parigi Bercy passando per Anversa e Vienna potrebbe diventare il primo italiano a conquistare quattro tornei nello stesso anno e soprattutto potrà dare sostanza al sogno della qualificazione alle Finals di Torino, adesso che è tomato in top ten nella Race e ha ridotto la distanza dal nono, l’amico Hurkacz, a meno di 300 punti. Sarebbe un traguardo fenomenale, certamente inaspettato a inizio 2021 ma costruito tecnicamente mese dopo mese con le stimmate di una darse innata, anche se per carattere Sinner è abituato a ragionare sul qui e ora: «Sono molto soddisfatto della mia stagione a prescindere da come finirà. Ho avuto alti e bassi, come è giusto che sia per un ragazzo di vent’anni, e ovviamente mi fa molto piacere essere nel gruppo di giocatori che si sta disputando l’accesso alle Finals. Ma Torino non è un pensiero fisso, non mi sveglio tutte le mattine pensando ai punti che mi mancano e dove potrei ottenerli, anche perché credo che fino al Masters 1000 di Parigi Bercy tutto rimarrà aperto. *** Io ho un obiettivo che sta sopra tutti gli altri: lavorare per migliorare, crescere, maturare. Sono concentrato sul mio futuro a lungo termine, anche se certamente non vuol dire che nei prossimi tornei non ce la metterò tutta per andare il più avanti possibile. A Indian Wells, ad esempio, mi aspetterà subito una partita difficile, perché gli avversari sono tutti fortissimi e io dovrò adattarmi in fretta al fuso e alla condizioni ambientali, visto che si gioca all’aperto». Un anno dopo Ma ormai è evidente che Jannik sia diventato un contender ad ogni appuntamento cui si iscrive, e l’ascesa cominciò proprio 12 mesi fa con il successo di Sofia

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Re Sinner mantiene lo scettro (Alessandro Mastroluca, Corriere dello Sport)

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Nell’era Open, è l’italiano con la percentuale più alta di vittorie in finale tra quelli che ne hanno giocati almeno cinque. In una sfida di alto livello, con il punteggio mai davvero in discussione, Sinner ha sconfitto 6-3 6-4 l’amico Gael Monfils. L’altoatesino, testa di serie numero 1, ha messo sotto costante pressione il francese, secondo favorito del tabellone, con il rovescio piatto e il diritto pesante. A fine partita, ha abbracciato Cristian Brandi e Dalibor Sirola che lo hanno accompagnato nel torneo: due degli assi del team di Riccardo Piatti che stanno pavimentando la sua autostrada verso la gloria, obiettivo tutt’altro che scontato. LA PARTITA. L’azzurro è partito subito forte, salendo 3-0 con un immediato break di vantaggio. Nonostante il 47% di prime in campo nel primo set, il ventenne di Sesto Pusteria ha riservato il suo tennis migliore per la partita più importante della settimana Ed è così diventato il quarto italiano di sempre a conquistare almeno tre titoli in una stessa stagione dopo Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Fabio Fognini Quest’anno, infatti, ha vinto il Great Ocean Road Open, a Melbourne, la settimana prima dell’Australian Open, e ha scritto un’altra pagina di storia a Washington. Nel classico appuntamento prima dello US Open, infatti, ha conquistato il suo primo ATP 500: è ad oggi il più giovane campione in questa categoria di tornei introdotta nel calendario del tennis maschile nel 2009.

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Sinner, salito al decimo posto nella Race to Turin, la classifica che si basa sui risultati del solo 2021 e determinerà gli otto qualificati alle Nitro ATP Finals, avrà qualche giorno di riposo prima di debuttare al Masters 1000 di Indian Wells. «Li ho giocato solo il Challenger l’anno scorso, prima della pandemia – ha raccontato dopo la finale – Le condizioni sono totalmente diverse, ma in ogni caso tutte le partite saranno difficili». In California, giocherà in singolare e in doppio, con Matteo Benettini. I due si sono allenati più volte insieme, e prima dello US Open si sono parlati scoprendo di non avere partner di doppio per il torneo. LA COPPA DAVIS. La scelta potrebbe rivelarsi significativa anche in vista della Coppa Davis. L’ltalia infatti giocherà le partite del girone delle finali della manifestazione, e l’eventuale quarto se dovesse qualificarsi come prima, a Torino.

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Sinner, show da ATP Finals (Roberto Bertellino, Tuttosport)

La quarta finale stagionale e la quinta di sempre, a soli 20 anni, ha visto ieri Jannik Sinner affrontare e battere in un match quasi ‘generazionale” il 35enne francese Gael Monfils, n. 20 del ranking tornato ad esprimere un buon tennis, dopo una lunga parentesi di prestazioni opache. A caccia del terzo titolo 2021 e quarto di sempre, dopo quelli di Melbourne (250) e Washington (500), il n°1 del seeding e 14 del mondo, ha bissato quello conquistato nel 2020 a Sofia.

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Un Sinner che ha superato brillantemente l’unico momento delicato della frazione, nel game numero sette dove si è trovato a dover annullare, azione compiuta brillantemente, due palle del contro-break Anche la partenza del secondo set stata favorevole all’allievo di Riccardo Piatti. Giocando in pressione e sfruttando un po’ di nervosismo del francese, per un primo recupero di diritto uscito di pochissimo e a suo parere invece rimasto in campo, Sinner ha subito acquisito il vantaggio togliendogli la battuta. Nel gioco successivo ha capitalizzato il break salendo 2-0.

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Freddezza assoluta dell’azzurro nel quarto game dove dal 40-40 ha giocato due punti perfetti mantenendo il vantaggio nella frazione (3-1). Poi due game tenuti a 0, da una parte e dall’altra, per il 4-2 Sinner. Monfils è rimasto in scia nel gioco successivo, grazie al servizio (4-3). Grande concentrazione al cambio campo per il pusterino che ha tenuto ancora a 0 la battuta del 5-3. Pronta risposta del transalpino (54) e momento della verità per Sinner, dopo l’ennesimo cambio campa Superato in modo impeccabile per la perfetta difesa del titolo, in un’ora e 17 minuti:

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A proposito di Torino è sempre più aperta la lotta per raggiungere l’ultima piazza utile alle ATP Finals. A contendersela oltre a Sinner il polacco Hurkachz, questa settimana battuto negli ottavi a San Diego, il norvegese Ruud, finalista nella notte nel torneo americano, per la prima volta sul cemento e il canadese Felix Auger Allassime. Il Masters 1000 di Indian Wells, in calendario da metà settimana sarà importantissimo in tale ottica

Sinner ci ha preso gusto: “Qui è speciale” (Paolo Franci, Giorno-Carlino- Nazione Sport)

Sofia è un po’ casa sua. E’ lì, su quella superficie amica nella capitale bulgara – anzi, a questo punto perlomeno ‘sorellina’ – che Sinner ha alzato il primo trofeo Atp in carriera. Era il 14 novembre 2020 e Jannik batteva al tie break del terzo set il canadese Vasek Pospisil, vincendo il primo torneo e alzando il livello della sua ascesa in maniera inequivocabile. Undici mesi dopo Jannik ha fatto il bis infilzando il francese Monfils, sistemato nel breve volgere di due set, 6/3, 6/4 e in poco più di un ora.

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Proprio alla fine di quell’anno è arrivata la prima vittoria a Sofia, incipit di una stagione che ne segna la definitiva consacrazione nell’attico del tennis mondiale. Jannik centra il bersaglio grosso a Melbourne vincendo il «Great Road Ocean Open» – un Atp 250 come il torneo di Sofia – e battendo in una finale tutta tricolore Stefano Travaglia. Poi si ripete a Washington, dove gioca un grande tennis e fa fuori ben quattro americani di fila. Il “magic moment” del ventenne di Sesto Pusteria prosegue anche nel Masters 1000 di Miami, dove Sinner incrocia però il miglior Hurkacz della stagione, che alla fine alzerà il coppone al cielo. Resta però il fatto che Jannik è il primo italiano a disputare una finale al Masters Mille di Miami. Il bilancio è dunque di tre tornei vinti – solo tre volte un italiano ha centrato tre titoli in stagione, Bertolucci e Barazzutti nel ’77 e poi Fognini nel suo magico 2018 – e quattro finali in stagione che gli valgono la piena corsa per le prestigiose Atp Finals che giocherebbe in casa, qui in Italia a Torino. Sinner non accenna direttamente ma è chiaro come l’obiettivo sia quello: «Speriamo di avere un bel finale di stagione… Ringrazio il mio team per il lavoro duro che stiamo facendo e che sta portando risultati. Questo di Sofia – ha concluso Jannik – è un torneo molto speciale per me, spero di tornarci anche l’anno prossimo».

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Il bis di Sinner dove tutto è cominciato. Il sogno delle ATP Finals è sempre più vivo (Gaia Piccardi, Corriere della Sera)

CI sono molti buoni motivi per dire che la settimana di Jannik Sinner all’Atp 250 di Sofia, dove si è laureato campione per il secondo anno consecutivo, verrà ricordata come uno modo importante nella sua crescita. Innanzitutto non era scontato che un ventenne, chiamato per la prima volta a rispettare il ruolo di favorito numero uno del tabellone riuscisse a confermarsi. E invece il barone rosso ha volato alto battendo ieri in finale l’effimero Gael Monfils 6-3, 6-4 (unico momento di tensione le due palle break annullate dall’azzurro nel settimo game del primo parziale) e non cedendo un set in cinque Incontri, i mattoncini su cui ha edificato il quarto titolo in carriera, il terzo stagionale dopo Melbourne e Washington (quarto italiano della storia a centrare tre tornei in una stagione: ci erano già riusciti Barazzutti, Bertolucci e Fognini), su cinque finali giocate (gli è sfuggita Miami per colpa dell’amico Hurkacz). Si evolve, Jannik, zitto zitto, testa bassa e lavorare, da Sofia 2020 (era il 14 novembre) in meno di undici mesi la sua vita è cambiata, di pari passo alla classifica (oggi il ranking lo conferma al n.14), in un modo che lui riassume così: «Mi sveglio ogni mattina con in testa l’idea di migliorare. Io mi sento quello di cinque o sei anni fa, a vent’anni devo ancora imparare tanto dentro e fuori dal campo. Ci sono cose che mi fanno male, però aiutano a crescere. L’importante è avere le persone giuste intorno, la mia famiglia e il mio team, quelle che, se vinco o perdo, non cambiano mai. Sto cercando di crescere, in tutti i sensi: il tennis lo giochi per 20/25 anni, poi c’è la vita». Già, la vita. Quel frullatore che oggi lo scaraventerà a Indian Wells, in California, attraverso le stagioni, i fusi orari e le situazioni ribaltate, Sofia indoor e il Master mille americano all’aperto nel deserto

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Nella trasferta californiana coach Christian Brandi, emissario del boss Riccardo Piatti, lascerà il posto ad Andrea Volpini, il tecnico che da più tempo segue Jannik in giro per tornei. Presenza fissa il fisioterapista Dailbor Sirola. «Ormai siamo una famiglia, frequento più loro dei miei genitori, abbiamo un rapporto sano e gli stessi obiettivi da inseguire». A Sofia Sinner ha confermato che accetterà la convocazione per la Coppa Davis del nuovo capitano Filippo Volandri.

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