Iga Swiatek a sostegno della salute mentale: "Va bene non stare bene"

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Iga Swiatek a sostegno della salute mentale: “Va bene non stare bene”

La polacca donerà il montepremi del terzo turno ad un’organizzazione no-profit per il sostegno alla salute mentale

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Iga Swiatek - WTA Adelaide 2021 (via Twitter, @AdelaideTennis)
 

Il tennis è uno sport globale e come tale è normale che si trovi, magari in anticipo rispetto ad altre discipline, a trattare temi che esulano dal mondo dello sport. Se poi ci si aggiunge il fatto che è un’attività che si svolge prevalentemente da soli, è ancora più prevedibile che i tennisti siano particolarmente sensibili al tema della salute mentale. Il primo atleta di alto livello a portare alla ribalta questo tema fu Mardy Fish; è poi arrivato “Behind the Racquet”, blog ideato da Noah Rubin, mentre quest’anno è stata la condizione di Naomi Osaka ad aprire il vaso di pandora e gettare sotto gli occhi di tutti questa problematica.

Nelle ultime ore invece è stata Iga Swiatek a riportare in primo piano il tema in occasione della giornata mondiale della salute mentale. Interessante notare la spiccata sensibilità ed empatia della ventenne polacca, la quale ha affrontato l’argomento non spinta da una problematica personale ma forse proprio dai motivi opposti. Come se si domandasse: se io sto bene, cosa posso fare per far star bene anche gli altri?

Questo il messaggio rilasciato dalla vincitrice del Roland Garros 2020 dopo la vittoria su Kudermentova: “Quando sono in grado di godermi la mia prestazione in campo come oggi sono grata e felice. Questo sarà un messaggio post-partita inusuale ma arriva in una giornale non usuale. Ho pensato che sarebbe bello condividere con voi alcune idee cogliendo l’occasione della giornata mondiale della saluta mentale. Aumentare la consapevolezza sul tema è importante per permettere alle persone che ne hanno bisogno di cercare aiuto. Sono segnali di forza e saggezza, non debolezza. Come ha scritto oggi Michael Phelps: It’s OK not to be OK. La mia giornata è andata più che bene. Vorrei dedicare la mia vittoria a tutte le persone che non si sentono OK e contribuire ad aiutarle un po’. Donerò il montepremi del mio terzo turno a Indian Wells, 50.000 dollari, ad un’organizzazione no-profit che fornisce sostegno per la salute mentale. Potete aiutarmi a scegliere quale organizzazione nei commenti? Alla fine del torneo leggerò le vostre idee con il mio team per scegliere quale iniziativa sostenere. Sicuramente vi farò sapere quale sarà la nostra scelta”.

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