Fognini 3, la rivincita (Mastroluca). Nostalgia dei Fab 3? Ci pensa Murray batte Alcaraz e risorge a Indian Wells (Martucci). ATP Finals: a che punto è la corsa? Berrettini e Sinner, caccia al tesoro (Semeraro)

Rassegna stampa

Fognini 3, la rivincita (Mastroluca). Nostalgia dei Fab 3? Ci pensa Murray batte Alcaraz e risorge a Indian Wells (Martucci). ATP Finals: a che punto è la corsa? Berrettini e Sinner, caccia al tesoro (Semeraro)

La rassegna stampa di martedì 12 ottobre 2021

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Fognini 3, la rivincita (Alessandro Mastroluca, Corriere dello Sport)

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Fognini, di nuovo al terzo turno dopo quattro anni in uno dei tornei più prestigiosi in calendario dopo gli Slam, avrà l’onore e l’onere del match più glamour. LASFIDA. Sfida infatti per la terza volta in carriera Stefanos Tsitsipas, che l’ha sconfitto in due set nei due precedenti incontri a Stoccolma nei 2018 e a Roma nel 2019.1 due portatori sani di bellezza tennistica e varietà di gioco, ostacolata però nel suo fluire da qualche eccesso di complessità, si ritrovano in una fase diversa della carriera. Due anni possono cambiare tanto. Nel 2019 Fognini era il più anziano giocatore ad aver debuttato in Top 10 nei ranking ATP e il primo italiano ad arrivarci dal 1979. II ligure, che ha avviato il rinascimento del tennis azzurro, oggi è numero 30 del mondo. Ha interrotto dopo lo US Open il rapporto con il coach Alberto Mancini, sarà padre per la terza volta, ma non vuole perdere il suo ruolo di guida soprattutto in Coppa Davis. Lo dimostra anche la scelta di iscriversi a Indian Wells anche in doppio con Lorenzo Sonego. Fabio affronta per la terza volta Tsitsipas che Io ha sempre battuto Tsitsipas ha vinto quest’anno il suo primo Masters 1000 e giocato la sua prima finale Slam. All’elenco, ha aggiunto la prima volta in sessione serale sul Centrale di Indian Wells.

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OBIETTIVO DERBY. Top 10 prova invece a diventarlo Jannik Sinner, protagonista di una partita doppia su più fronti con Matteo Berrettini. I due avrebbero dovuto giocare il doppio insieme, ma il numero 1 azzurro si è ritirato per problemi al collo e alla schiena. Entrambi giocheranno contro un avversario statunitense dal servizio potente: il romano contro Taylor Fritz, l’altoatesino contro John Isner. Se dovessero vincere, si incontrerebbero negli ottavi. Il sogno dei tifosi è di vederli insieme a Torino per le Nitto ATP Finals.

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Nostalgia dei Fab 3? Ci pensa Murray batte Alcaraz e risorge a Indian Wells (Vincenzo Martucci, Il Messaggero)

Andy Murray non è un miraggio del deserto. Il 5-7 6-3 6-2 con cui supera l’astro nascente Carlos Alcaraz a Indian Wells, sbeffeggiando i 16 anni di differenza col nuovo Rafa battendogli dal basso, è reale. Liberato dai mostri Federer, Nadal e Djokovic – che non saltavano l’appuntamento contemporaneamente da 21 anni -, con la forza di chi non ha niente da perdere, arricchito da classe ed esperienza, ma soprattutto con le anche che girano di nuovo per la sorpresa degli stessi medici, lo scozzese si sta divertendo come un matto a stupire il mondo. Persino ora che incrocia Sascha Zverev, il numero 4 del mondo già promosso alle Nitto ATP Finals del 14-21 novembre al Pala Alpitour di Torino coi migliori 8 della stagione, culla una speranziella: il tedesco è l’unico “top ten” che ha battuto, l’anno scorso a Cincinnati, nella sua seconda carriera.

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Da sempre il più tecnologico dei Fab Four, posta su Instagram che ha perso le scarpe «puzzolenti» ai cui lacci è legata però la fede nuziale! Poi, tutto felice, ne ri-posta il ritrovamento: «Puzzano ancora terribilmente ma sono tornate insieme alla fede, non sono più sul libro nero». Quindi, sempre via web, concretizza il sogno della regina del Roland Garros 2020 che vuole allenarsi con lui: «Ahimé, non ho il tuo numero, mi alleno domani alle 3, vuoi aggregarti, Iga Swiantek?». Detto, fatto.

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Nel curriculum brillano i 3 Slam (Wimbledon 2013 e 2016 e Us Open 2012) e i due ori alle Olimpiadi, conquistati a Londra 2012 e Rio 2016. mamma Judy è rimasta insegnante e mentore nel tennis, a 15 ha preferito la scuola della terra rossa di Emilio Sanchez a Barcellona al calcio coi Rangers. A 16 anni ha scoperto un problema cronico alle ginocchia, a 25 e 1 mese ha perso la terza finale Slam in 3 tentativi, a 25 e 2 mesi ha vinto l’oro olimpico di singolare sull’erba di Wimbledon, a 25 e 3 mesi agli Us Open ha riportato un suddito di Sua Maestà nell’albo d’oro Slam 76 anni dopo Fred Perry e, a 29, è diventato baronetto, bis-campione olimpico, detentore di 3 Majors, campione delle ATP Finals e numero 1 del mondo. Ma la carriera di Andy, anche con il passare degli anni, non è mai stata banale: a 30 anni si è operato all’anca, a 31 – dopo aver annunciato il quasi inevitabile ritiro – si è rioperato all’anca, a 32 e 1 mese ha rivinto un doppio, al Queen’s, a 32 e 3 mesi ha rivinto un singolare nel Challenger all’accademia di Nadal (contro i117enne Imran Sibille), quest’anno ha avuto il Covid e la pubalgia e da numero 121 della classifica gioca Inddian Wells grazie a una wild card e passa due turni, quattro anni dopo l’ultima apparizione. Non è un miraggio. È Murray.

ATP Finals: a che punto è la corsa? Berrettini e Sinner, caccia al tesoro (Stefano Semeraro, La Stampa)

Due gusti sono meglio di uno, diceva una vecchia pubblicità, due italiani alle Atp Finals di Torino avrebbero un gusto fantastico. Si parla di Matteo Berrettini e Jannik Sinner, amici, rivali, molto più che semplici conoscenti, anzi probabilissimi compagni di squadra la settimana dopo le Finals quando in Coppa Davis, sempre a Torino, l’Italia incontrerà Usa e Colombia nel girone di qualificazione alle Final Four di Madrid. Di mezzo però – c’è sempre un però… – si piazza un possibile derby negli ottavi di finale dell’Atp 1000 di Indian Wells.

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Né Matteo né Jannik sono al momento qualificati per Torino; ma mentre il primo è ben avviato, sesto nella Race che elegge gli otto Maestri, il secondo è lì che spinge sui pedali. Jannik infatti è decimo – nei fatti nono, grazie a Nadal che ha già detto adios per il 2021- e a 270 punti di distanza da Hubert Hukacz, che oggi chiuderebbe la lista alle spalle di Christian Ruud. A questo punto della stagione ogni turno vale un tesoro, perché oltre che marcare chi è davanti bisogna curare chi insegue: i tornei in calendario sono ancora molti e con un exploit a Indian Wells o a Bercy persino il numero 20 può sperare in una qualificazione last minute.

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Contro il n.39 Atp Fritz «Berretto» parte favorito, anche se l’unico precedente, in Davis nel 2019, è andato all’americano. Per classifica ed esperienza lo è anche contro Jannik, che peraltro finora non ha mai incrociato. Jan il Rosso non è uno che soffre di sudditanze psicologiche, rischia invece di rimpiangere la sconfitta subita a inizio anno in finale a Miami con il rivale diretto Hurkacz. «Non sto pensando alle Finals», mente comprensibilmente. «Ho obiettivi ambiziosi, non devo però mettermi fretta. Vedere giovani come la Raducanu o la Fernandez (le teenager finaliste agli Us Open, ndr) che ottengono risultati eccezionali mi dà una spinta in più. Il decimo posto nella Race però dice che posso essere contento della prima vera stagione sul Tour. A20 anni ho ancora tanto tempo per realizzare i sogni che ho in testa».

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