Djokovic, Melbourne in forse? (Pierelli, Bertellino, Rossi, Martucci). Giorgi vince a nervi tesi (Mastroluca)

Rassegna stampa

Djokovic, Melbourne in forse? (Pierelli, Bertellino, Rossi, Martucci). Giorgi vince a nervi tesi (Mastroluca)

La rassegna stampa di mercoledì 20 ottobre 2021

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Djokovic, sì a Torino, Australia in forse «E’ ingiusto dirvi se sono vaccinato» (Matteo Pierelli, La Gazzetta dello Sport)

 Il re ha parlato e ha fatto chiarezza. Sul suo futuro che, a cascata, coinvolge anche altri colleghi. Come per esempio il nostro Jannik Sinner che – era prevedibile, adesso è ufficiale – non potrà beneficiare dell’assenza del campione serbo nella corsa alle Atp Finals di Torino (14-21 novembre), dove è già qualificato invece Matteo Berrettini. Il 2021 del numero 1 del mondo, dunque, non si concluderà con la sconfitta più cocente della carriera. Le lacrime di New York, in premiazione a fianco di quel Daniil Medvedev che allo Us Open gli ha impedito di realizzare il Grande Slam che non si verificava dal 1969 (Rod Laver), non saranno l’ultima sua immagine di questo anno comunque strepitoso, in cui ha conquistato tre Major, raggiungendo a quota 20 Roger Federer e Rafa Nadal. Djokovic, parlando con il quotidiano serbo Blic, è stato chiaro sul suo finale di stagione: «Giocherò Parigi-Bercy, le Atp Finals di Torino e la coppa Davis. Ho appena ripreso in mano la racchetta, starò ancora a Belgrado questa settimana, poi lascerò la Serbia per dedicarmi più intensamente agli allenamenti». Non altrettanto chiaro, invece, il programma per l’anno prossimo. Lui è il Signore di Melbourne dall’alto dei suoi nove titoli (record), ma l’Australlan Open quest’anno rischia di non vedere l’uomo che più di ogni altro ha lasciato il segno nel down-under. I suoi dubbi sono legati alla vaccinazione contro il Covid e alla politica molto stringente del governo australiano per prevenire i contagi. Lo Stato del Victoria al momento ha reso obbligatoria la vaccinazione per tutti gli atleti australiani e non è ancora chiaro se gli sportivi stranieri dovranno presentare il “green pass” oppure no. «Non so se sarò a Melbourne. Al momento la situazione non è affatto favorevole. Stante così le cose, penso che saranno in tanti a pensarci bene prima di decidere se andare o meno agli Australian Open. Io vorrei esserci, è lo Slam in cui ho ottenuto più successi, amo questo sport e sono motivato. Sto monitorando la situazione assieme al mio manager. Se ho capito bene, Tennis Australia prenderà una decisione tra un paio di settimane. Nella scorsa edizione ci sono state tante restrizioni e stanno cercando di migliorare le condizioni di tutti i giocatori, vaccinati e non. Vedremo cosa succederà». Nole ha anche affrontato un altro tema scottante, quello del vaccini. Non ha rivelato se si e sottoposto all’inoculazione oppure no. E poi si è sfogato. «Non ho intenzione di rendere pubblica una questione così privata come quella della mia vaccinazione. Credo che non sia neanche giusto chiederlo, è una domanda inappropriata, non solo a me, ma a chiunque. Poi qualunque sia la mia risposta, la gente ne farebbe l’uso che vuole: da parte dei media ci sono troppe speculazioni su di me che mi danno fastidio. Non solo nello sport, ma in generale. E io non voglio essere coinvolto in questa sorta di guerra dei vaccini. Siamo arrivati a discriminare le persone, se decidono in autonomia in un senso o nell’altro». 

Djokovic: «Australia? Dipende dalle condizioni» (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Novak Djokovic non vuole alimentare polemiche circa la questione vaccini ma intanto lo fa non svelando l’arcano. Vaccinato o meno? Al quotidiano serbo “Blic” ha detto di non avere ancora deciso se partecipare o meno al prossimi Australian Open: «Se ho capito bene, il governo e Tennis Australia prenderanno le decisioni definitive tra due settimane. Quest’anno ci sono state tante restrizioni e so che Tennis Australia sta tentando di migliorare le condizioni di tutti i giocatori, vaccinati e non – ha precisato – per questo, non so ancora se giocherò in Australia. Ci sono troppe speculazioni da parte dei media. Per questo ultimamente non ho parlato molto, perché ognuno poi fa delle interpretazioni legate a ciò che avevo detto un anno fa. Non solo nello sport, ma in generale, sono molto deluso della discordia che si è creata tra vaccinati e non vaccinati. Trovo sia orribile discriminare qualcuno per il fatto che voglia vaccinarsi o meno». Ha poi svelato i suoi piani di fine stagione: «Starò ancora a Belgrado per qualche settimana, poi mi concentrerò sugli allenamenti in vista di Parigi Bercy, delle Finals e della Coppa Davis».

Nole, il vaccino non vale uno Slam: “Non so se andrò a Melbourne” (Paolo Rossi, La Repubblica)

Lui apre le acque. O fa da spartiacque. Quando parla Novak Djokovic non si rimane mai indifferenti. Con lui non esiste il grigio: è nero, o è bianco. L’ultimo caso riguarda gli Australian Open 2022: saranno ammessi solo i vaccinati e lui, che sul tema ha avuto posizioni a dir poco controverse, ha già fatto sapere che se queste sono le condizioni non andrà a difendere il titolo. Era in silenzio da New York. Bisognoso di sbollire, decantare, digerire la sconfitta più amara della sua carriera. Sacrosanto. Intanto, ci si chiedeva che programmi avesse. L’altro ieri ha ripreso la racchetta, e ha preso la parola. In un’intervista al quotidiano serbo Blic ha detto che giocherà Bercy, le Atp Finals a Torino e la Coppa Davis. E ha anche scavallato l’anno. «Per il 2022 i miei obiettivi rimangono i tornei del Grande Slam e le competizioni con la Serbia. Sono questi gli eventi che mi interessano di più». Fin qui tutto prevedibile, poi il contropiede. «Non so se giocherò gli Australian Open, il mio manager è in contatto con Melbourne. Vediamo cosa decidono come protocolli di sicurezza». Il Covid. Il problema che fa impazzire il n. 1 del tennis mondiale. «Vengono fatte speculazioni su cose che ho detto oltre un anno fa. Mi sembra che stiamo discriminando, troppa divisione tra vaccinati e non. E non si può, solo perché qualcuno decide in un senso o nell’altro. Sono deluso dalla società, dal modo in cui si parla della pandemia. E circolano parecchie notizie che poi non sono vere». Vi starete chiedendo: Djokovic è vaccinato? Guai a domandarglielo. «È una questione privata, secondo la legge si può perseguire chi pone la questione. Se uno risponde “Non l’ho ancora fatto, non so, ci sto pensando”, i media ne abusano». Gli Australian Open lo porranno comunque di fronte a un bivio. Se parteciperà senza quarantena vorrà dire che è vaccinato. Se sarà concessa una deroga, i non vaccinati dovranno fare comunque la quarantena e dunque la loro condizione sarà palese. Se sceglierà di non andare lascerà dubbi e polemiche.

Nole no vax, l’Australia non lo vuole (Vincenzo Martucci, Il Messaggero)

Controcorrente o rivoluzionario, viziato o testardo, cattivo maestro o paladino della libertà, coerente o irresponsabile? Camminando come un equilibrista sul filo sospeso nel vuoto delle misure anti-Covid, Novak Djokovic si candida agli aggettivi più disparati appena dichiara ai media della sua Serbia: «Per come stanno oggi le cose non so ancora se andrò a Melbourne». È un attacco diretto al governo australiano che, per bocca del premier dello stato del Victoria, Daniel Andrews, ha dichiarato: «Non credo che un tennista non vaccinato otterrà un visto per entrare nel paese, e se lo ottenesse probabilmente dovrebbe essere messo in quarantena per almeno due settimane». È un doppio segnale che il numero del tennis, a voce alta, lancia al mondo: con una reazione tanto dura e perentoria vuole dimostrare di aver assorbito la batosta degli Us Open, e nello stesso tempo apre la strada a un compromesso da definire dietro le quinte da qui a due settimane. «Il mio manager, che è in contatto con la Tennis Australia, mi dice che stanno cercando di migliorare le condizioni per tutti, vaccinati e no». Perché Nole l’imposizione del vaccino proprio non l’accetta e la quarantena nemmeno, l’ha sperimentata: «Dopo la quarantena è più facile infortunarsi, ci sono tanti esempi che lo confermano». Sogna una scappatoia come agli Us Open, dov’è rimasto fuori dalla bolla che protegge tutti i colleghi. Ma insiste: «Non rivelerò se sono stato vaccinato o meno. È una questione privata e un’indagine inappropriata. La gente si spinge troppo oltre nel prendersi la libertà di fare domande e giudicare una persona. Se ne approfittano sia se rispondi sì o no, o forse o ci sto pensando». Del resto, se facciamo un passo indietro, il 20 aprile dell’anno scorso Djokovic lanciava la crociata no-vax: «Personalmente sono contrario alla vaccinazione e non vorrei essere costretto da qualcuno a prendere un vaccino per poter viaggiare per i tornei». Stroncato dai social, il 6 giugno s’è schierato nettamente contro la bolla degli US Open: «Dovremmo dormire in hotel vicini all’aeroporto ed essere testati due o tre volte alla settimana. Potremo essere accompagnati da una sola persona. È semplicemente impossibile, è un protocollo estremo». L’8 giugno insieme al fratello Djordje ha organizzato fra Belgrado e Zara il torneo di beneficenza Adria Tour, ha fatto baldoria in discoteca a torso nudo insieme a diversi colleghi e ha dovuto chiudere l’evento anzitempo, con le positività di 8 persone, fra cui Dimitrov, Coric e Troicki, lui stesso e la moglie Jelena.

Giorgi vince a nervi tesi. Sinner-Musetti, il derby (Alessandro Mastroluca, Corriere dello Sport)

Penso che una partita così Camila Giorgi non la giochi mai più. A Tenerife, nonostante un warning, un penalty point e due penalty game, la numero 1 italiana è riuscita a battere 7-6(4) 3-6 6-4 Aliona Bolsova, moldava naturalizzata spagnola che si è presentata in campo con i capelli tinti d’azzurro. Giorgi si innervosisce subito, riceve un’ammonizione dopo una discussione con papà Sergio, ma comunque vince il primo set. In controllo del secondo, sul 3-0, le chiamate del giudice di linea e di sedia, che si possono definire discutibili, fanno infuriare Camila. L’azzurra perde un punto come penalità per un’altra protesta poi, su un’altra palla data buona all’avversaria ma apparsa fuori, lancia la racchetta verso la rete rischiando di colpire un ballboy. Essendo la terza infrazione al regolamento, Giorgi perde il game. Cederà anche il set. Nel terzo, la scena si ripete sul 5-3 15-30. Il giudice di sedia non giudica fuori un colpo di Bolsova, che sembra decisamente out, Giorgi chiama il supervisor, ritarda la ripresa del gioco e per la seconda volta perde un game come forma di penalità Al prossimo turno affronterà la montenegrina Danka Kovinic. Ad Anversa, invece, c’è grande attesa per il derby tra Jannik Sinner e Lorenzo Musetti. Due anni fa i due giovani azzurri disputavano l’incontro più atteso delle prequalificazioni per gli Internazionali BNL d’Italia 2019. Il carrarino arrivò a un punto dal successo e dal main draw, ma alla fine vinse Sinner. Oggi si sfideranno per la prima volta in un torneo ATP.

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