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Chi l’ha visto? Jack Sock, l’americano sulle montagne russe

Come passare in soli due anni dal giocare le ATP Finals a non avere più alcun ranking. La risalita è ancora possibile?

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Jack Sock - ATP Finals 2017 (foto Alberto Pezzali/Ubitennis)
 

ANNO NUOVO VITA NUOVA

Come detto a fine 2020 si è sposato con Laura Little e i due si sono trasferiti a Charlotte per stare più vicini alla famiglia di lei. Qui tra l’altro ha sede l’accademia di tennis del suo amico e ora coach Alex Bogomolov jr che dopo aver passato tempo in North Carolina ha deciso di trasferirsi a Charlotte. L’ex numero 34 ATP ha deciso di seguire la sua passione nell’insegnare tennis ai più giovani aprendo questa accademia al Cabarrus Country Club a Concord, poco a nord di Charlotte. È qui che Sock si è allenato duramente durante l’off season del 2020 seppur conscio che la strada per tornare a calcare i palcoscenici più importanti è lunga. “Stiamo cercando di rimetterlo in forma anche dal punto di vista fisico “ ha detto Bogomolov “perché Jack è un giocatore che si esalta nei grandi palcoscenici, ed è li che stiamo cercando di farlo tornare.” Infatti Sock ha ammesso negli ultimi mesi quanto fosse difficile giocare in Challenger con pochi spettatori e lontano dai riflettori ma durante questi ultimi mesi però Jack ha dato importanti segnali di risveglio. In giugno si è aggiudicato il torneo di Little Rock e il mese successivo è tornato ai quarti di un torneo ATP a Newport, in Rhode Island arrendendosi solo al futuro vincitore Kevin Anderson. A Washington DC per poco non batte Nadal che, però, era infortunato. Le parole di Bogomolov secondo cui Sock è un giocatore che si esalta contro i top players sembrano aver trovato conferma all’ultimo US Open. Il talento di Lincoln non solo ha raggiunto il terzo turno ma ha messo in seria difficoltà il giocatore più caldo dell’estate, Alexander Zverev. Il tedesco ha ammesso che se Jack avesse continuato a giocare così in qualche giorno si sarebbe trovato in vacanza in qualche spiaggia nel sud della Francia. Sock si è però infortunato dopo aver vinto il primo set 6-3 ed è stato costretto a ritirarsi all’inizio del terzo set. Sorprendente per certi versi la sconfitta a Indian Wells contro John Millman. Queste sono le occasioni che non deve perdere se vuole tornare ad alto livello.

Laura Little e Jack Sock

QUALE FUTURO?

Attualmente Sock occupa la posizione numero 157 nel ranking Atp. La verità sta probabilmente nel mezzo. Jack è entrato in top 10 nel 2017 non per una particolare costanza nei risultati o per ottimi risultati negli slam ma per una concatenazione d’eventi. Come detto negli ultimi anni alcuni Masters 1000 vengono saltati dai giocatori più importanti e così si aprono possibilità per tutti. Lui fu bravo a cogliere quell’occasione ma non era un giocatore da top 10 in quel momento. Così come l’anno seguente non era un giocatore da essere fuori dai primi 100. Nel 2018 sicuramente ha sentito molta pressione, entrava in ogni torneo con un’ottima testa di serie e molte aspettative. A livello mentale non ha retto. Questa è l’unica spiegazione prima dell’infortunio al pollice. È vero che soprattutto negli ultimi anni le lacune con il rovescio sono aumentate e ha utilizzato sempre di più lo slice di rovescio che nel corso degli anni si è rivelato sempre più un colpo controproducente, se usato troppo spesso. Basti pensare a quando Federer rispondeva sulla seconda di Nadal con lo slice di rovescio: in quel modo di partite contro lo spagnolo ne vinceva poche, mentre da quando gioca il rovescio in top spin ha vinto sei degli ultimi sette incontri.

Tornando a Sock, il suo caso è più simile a quello di Steve Johnson. Tutti e due stanno attraversando fasi delicate della propria carriera ed entrambi hanno utilizzato troppo spesso lo slice per nascondere le difficoltà da quel lato del campo. Durante gli ultimi mesi, soprattutto nel match contro Zverev, Sock è tornato a giocare il rovescio bimane e i risultati si sono visti. Jon Wertheim, direttore esecutivo di Sports Illustrated, ha detto su Sock “ Jack è uno dei casi più inspiegabili del tennis: ha talento per essere tra i primi dieci del mondo ma è in un limbo”. Inevitabilmente Sock se vuole tornare a giocare i tornei più importanti deve vincere qualche challenger. Sappiamo la difficoltà di questi tornei ma è ciò che deve fare se vuole tornare a calcare regolarmente i palcoscenici più importanti al mondo. Ha probabilmente raggiunto la top 10 troppo presto e questo gli ha “rovinato” gli ultimi anni di carriera. Se guardiamo la classifica ATP, Ruud, Hurkacz, lo stesso Berrettini non sono migliori tecnicamente di Sock. il suo servizio e il suo dritto non si discutono, a rete è molto forte e ha un’ottima mano. Per dimostrarlo deve, per l’ennesima volta, rimboccarsi le maniche e provarci ancora.

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