Nitto ATP Finals: riflessioni su una fotografia

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Nitto ATP Finals: riflessioni su una fotografia

Senza Federer, Nadal e Thiem, i partecipanti continuano a ringiovanire e… a crescere di statura. La costante è una sola e si chiama Novak Djokovic

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ATP Finals 2021, Torino (via Twitter, @atptour)
 

Il pezzo che settimanalmente dedichiamo al commento alla classifica ATP è composto da rubriche fisse, tra le quali spicca per importanza quella dedicata alla Top 20. In questa rubrica pubblichiamo una tabella contenente i nomi dei primi 20 giocatori del mondo e di solito la facciamo seguire da alcune osservazioni.

Oggi ricorriamo alla medesima tecnica a proposito di una foto molto suggestiva che rappresenta una pietra miliare per il tennis italiano: quella che ritrae gli otto migliori tennisti della stagione in termini di punteggio, che avanzano a schiera sotto un portico della città di Torino, forse quello che circonda Piazza Castello.

La riproponiamo di seguito per comodità:

ATP Finals 2021, Torino (via Twitter, @atptour)

Alcune osservazioni:

Non ci sono Federer, Nadal e Murray; per trovare un’edizione delle Finals in cui nessuno di questi tre giocatori fosse presente in campo bisogna risalire a quella del 2001. Manca anche Dominic Thiem che era presente ininterrottamente dal 2016. Però la sua assenza si nota meno.

Novak Djokovic non è fortunato per il sorteggio dei gironi in questo specifico torneo, bensì più in generale perchè il gioco del tennis non prevede il contatto fisico; in caso contrario avrebbe avuto una carriera ben più travagliata viste le dimensioni degli attuali giocatori di vertice.

Rimaniamo sul tema fisico. Djokovic è alto 188 cm (fonte ATP). Nella prima edizione delle Finals disputata nel 1970 con quella statura sarebbe stato secondo solo al vincitore di allora, Stan Smith (193 cm). Oggi se Casper Ruud non esistesse il tennista serbo dovrebbe inventarlo per non essere il più basso.

A proposito di Ruud: è il primo norvegese a prendere parte alle ATP Finals, mentre Hubert Hurkacz non rappresenta una primizia per il tennis polacco: Wojciech Fibak lo precedette nel 1976 (e in quella occasione arrivò in finale).

Un nostro lettore in un commento ad un articolo relativo al torneo Next Generation ha scritto che il tennis sta diventando meno eurocentrico. A livello giovanile ha ragione, anche perché il Nord America e in particolare gli Stati Uniti con il potenziale che hanno non potevano che progredire. Ma in cima al monte l’Europa detta ancora legge; non solo gli otto che scenderanno in campo ma anche le loro riserve riserve sono infatti europee.

Se Medvedev, Rublev, Zverev e Tsitsipas cominciassero a dialogare in russo, gli unici ad essere sicuramente tagliati fuori dalla conversazione sarebbero Berrettini e Ruud; Djokovic e Hurkacz non ci giureremmo.

Sette degli otto contendenti sono nati tra il febbraio 1996 (Medvedev) e il dicembre 1998 (Ruud). Uno è nato negli anni ’80: l’antropofago (cannibale in campo sportivo è termine che di diritto spetta ad Eddy Merckx).

Djokovic tra le altre cose ha vinto 20 prove dello Slam, 37 Masters 1000 e 5 ATP Finals. I suoi avversari complessivamente 1 Slam, 11 Masters 1000 e 3 ATP Finals. Ma sono giovani, si rifaranno e – soprattutto – prima o poi Djokovic dovrà pur ritirarsi.

Hurkacz e Berrettini sono freddolosi.

Altre osservazioni?

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