Federer: "La famiglia del tennis è stretta intorno a Peng Shuai"

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Federer: “La famiglia del tennis è stretta intorno a Peng Shuai”

Intervistato in remoto da SKY Sport, lo svizzero predica calma e pazienza per il suo rientro sui campi: “Avrò idee più precise sui tempi in primavera”

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Roger Federer intervistato da SKY Sport attraverso una chiamata remota con SKY Sport Italia (incluso il suo coach Ivan Ljubicic) ha fatto di nuovo il punto della situazione sul suo rientro nel circuito e si è detto anche spettatore attento delle ATP Finals in corso a Torino.

Prima di tutto questo un pensiero l’ha rivolto a Peng Shuai nella speranza che la giocatrice cinese stia bene:

Dico sempre ai miei figli che il tennis è la mia seconda famiglia e proprio l’altro giorno ho telefonato ad Andrea Gaudenzi per sapere se ci fossero novità su questa vincenda perché Shuai è parte di questa grande famiglia che a me manca molto in questo momento. Speriamo di avere buone notizie a breve a questo proposito”.

Sullo stato del tennis italiano e le Finals a Torino:

“Tra Berrettini, Sinner, Sonego e Musetti l’Italia ha una nuova generazione di giocatori davvero straordinaria e il fatto che ora sia il Paese ospitante delle ATP Finals farà crescere ancora di più il movimento. Sto guardando il torneo in TV e devo dire che mi ricorda molto la O2 Arena a Londra ma sono sicuro che non manchi quel tocco italiano che mi ha sempre fatto amare le persone italiane e l’Italia in generale. Il livello di gioco nel torneo è eccellente, mi sembra che i giocatori siano molto continui, anche i giovani, non più soltanto Novak”.

Sulle possibilità di vederlo un giorno a Torino in campo:

Mi piacerebbe molto ma anche il prossimo anno sarà dura se dovrò saltare praticamente metà stagione. Già rientrare per Wimbledon sarà difficile visto che quest’anno il mio ginocchio sull’erba ha avuto problemi dovrò andarci cauto. Avrò idee più precise sul mio rientro tra aprile e maggio. Di certo in questo momento preferirei essere a Torino che in Svizzera, su questo non c’è dubbio“.

Sullo sviluppo del tennis del futuro:

“Per quanto riguarda il gioco da fondo campo, ormai stiamo assistendo a un grosso cambiamento rispetto al passato: prima si vedevano giocatori con grande servizio e un colpo molto forte da dietro ma l’altro era più debole. Oggi i primi giocatori del mondo sono in grado di spingere fortissimo sia di dritto che di rovescio. Ma il fatto più straordinario è vedere questi giganti di oggi che si muovono come giocatori della mia altezza o anche più bassi. Mi auguro però che non sparisca il gioco a rete che rimane sempre un elemento di grande fascino”.

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