Coppa Davis, semifinale: Croazia-Serbia, un 'derby' per conquistare la finale (ore 16)

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Coppa Davis, semifinale: Croazia-Serbia, un ‘derby’ per conquistare la finale (ore 16)

Djokovic nettamente favorito contro Cilic, ma se si arrivasse sull’1-1 il doppio croato potrebbe fare la differenza. Decisivo il primo singolare? Chi schiereranno i due capitani? Gojo o Serdarusic? Lajovic, Krajinovic o Kecmanovic?

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Marin Cilic - Coppa Davis 2021 (Photo by Jose Manuel Alvarez / Quality Sport Images / Kosmos Tennis)
 

A Madrid (ore 16, diretta Supertennis) va in scena la prima semifinale della Coppa Davis edizione 2020/2021 (visto che l’anno scorso causa Covid non si giocarono le Finals). Di fronte Croazia e Serbia, in una sorta di derby della ex Jugoslavia intriso di tanti significati, soprattutto politici.

Da una parte il numero 1 del mondo Novak Djokovic, con al suo fianco un buon doppista, Nicola Cacic (nr.36 della specialità) e tre buoni singolaristi: Dusan Lajovic (nr. 33 ATP), Filip Krajinovic (nr. 42) e Miomir Kecmanovic (nr. 69), oltretutto schierati tutti e 3 da capitan Troicki nelle tre sfide sini qui giocate dalla Serbia. Dall’altra parte invece la Croazia ha in Marin Cilic il suo leader, due singolaristi di mediocre valore (sulla carta) quali Nino Serdarusic e Borna Gojo (una delle sorprese di queste Finals) posizionati ben oltre la posizione nr.200 del ranking, e poi la migliore coppia di doppio possibile, i numeri 1 del mondo Nikola Mektic e Mate Pavic.

È chiaro che se dovessimo ragionare sulla base dei valori assoluti e tenendo conto dei precedenti tra i tennisti che scenderanno in campo, la Serbia la dovrebbe chiudere dopo i due singolari. Perché uno dei tre singolaristi serbi dovrebbe facilmente avere la meglio su Gojo o Serdarusic e perché Djokovic ha battuto 17 volte su 19 Cilic e non si vede perché non dovrebbe farlo a Madrid dove oltretutto il numero 1 croato non è che abbia convinto più di tanto, portato al terzo set da De Minaur nella sfida con l’Australia e battuto poi dal giovane ungherese Piros e dal nostro Jannik Sinner.

Ma non ci stancheremo mai di dirlo, la Davis (al di là del format) è sempre la Davis e i valori della classifica non contano niente. Basti pensare a ciò che ha fatto Borna Gojo, sfrontato quanto mai una volta in campo, che non solo ha battuto l’australiano Alexei Popyrin, ma si è poi ripetuto contro il nostro Lorenzo Sonego, che giocava in casa e quindi aveva anche il tifo dalla sua. È abbastanza scontato che laddove nel primo singolare (quello tra i numero 2) avesse la meglio la Croazia la sfida assumerebbe tutt’altra storia, perché, come detto, con Metkic/Pavic in campo i croati diventerebbero favoriti per la conquista della finale.

La Croazia ha vinto due volte la Coppa Davis, nel 2005 battendo in finale in trasferta la Slovacchia (eroi di quell’impresa un quasi perfetto Ljubicic che perse solo l’ultimo singolare della finale in quell’edizione, e Mario Ancic, con Goran Ivanisevic convocato per la storia proprio nella finale da Niki Pilic) e nel 2018 battendo la Francia anche in quell’occasione a domicilio (Marin Cilic sugli scudi). La Croazia ha invece perso in casa la finale del 2016, quando Juan Martin del Potro e Federico Delbonis rimontarono dall’1-2 nell’ultima giornata battendo rispettivamente proprio Marin Cilic e il redivivo (per la Davis croata) Ivo Karlovic che però si sciolse come neve al sole sul 2-2.

La Serbia invece va alla ricerca della terza finale della sua storia. La prima coincise con l’unica vittoria serba quando nel 2010 Djokovic e Troicki rimontarono in un ambiente caldissimo la Francia a Belgrado che era avanti 2-1 dopo il doppio. I serbi vinsero gli ultimi due singolari senza perdere nemmeno un set. Fu invece un’amara sconfitta quella del 2013, quando contro la Repubblica Ceca di Stepanek e Berdych sul punteggio di 1-1 il capitano serbo Bogdan Obradovic preferì tenere a riposo Novak Djokovic per schierare Bozoljiac e Zimonjic andando incontro a una sconfitta netta contro la coppia ceca Stepanek/Berdyck. E chiaramente il risultato del doppio pesò sulla sfida perché nell’ultimo singolare Radek Stepanek umiliò letteralmente Dusan Lajovic per il 3-2 finale. Famosa in quell’occasione la battuta di Tomaz Berdych nella conferenza stampa post-doppio, “i serbi hanno tenuto la Ferrari nel garage” riferendosi alla mancata presenza di Nole nel doppio.

Tra Croazia e Serbia i precedenti sono due e sono stati vinti entrambi dalla Serbia. Il primo nel 2010 fu giocato a Spalato, valevole per i quarti di finale e vinto dalla Serbia 4-1. Si giocò sul veloce in un ambiente infuocato. Nel primo singolare, tra Ljubicic al passo d’addio e Novak Djokovic, nei primi scambi successe di tutto e ci pensò proprio il tennista croato a placare gli animi prendendo il microfono dal giudice di sedia ed invitando il pubblico a non disturbare oltremodo il gioco. Nole vinse nettamente ma alla fine i due tennisti si scambiarono la maglietta compiendo un gesto davvero ammirevole. Cilic siglò l’1-1 battendo Troicki, ma la vittoria del doppio serbo composto da Zimonjic e Tipsarevic spianò la strada ai serbi che con Djokovic il giorno dopo chiusero subito la pratica.

Nel 2015 invece si giocò a Kraljievo ed era il primo turno della manifestazione. La vittoria serba fu netta (5-0) anche perché Cilic era assente e il solo Borna Coric potè ben poco, sconfitto in 5 set da Viktor Troicki che rimontò da uno svantaggio di due set a zero e sancì praticamente la sconfitta croata vista la vittoria di Djokovic su Amer Delic nel primo singolare.

La Croazia è arrivata a questa semifinale da imbattuta nonostante i colpi a vuoto di Marin Cilic, forte come detto di un doppio di assoluto valore. La Serbia invece è risultata una delle migliori seconde, dopo essere stata sconfitta dalla Germania nel girone eliminatorio e aver sofferto non poco contro il Kazakistan nei quarti, dove Djokovic e Cacic l’hanno spuntata solo al terzo set nel doppio decisivo sull’1-1.

I due numeri 1 si sono affrontati come detto ben 19 volte con Nole in vantaggio nei precedenti 17-2. Cilic ha battuto Nole due volte di seguito, a Parigi-Bercy nel 2016 e sull’erba del Queen’s nel 2018. Non si affrontano dal 2019. Gojo e Serdarusic non hanno mai incontrato Lajovic, Kecmanovic o Krajinovic. Quindi l’effetto sorpresa croato potrebbe manifestarsi tranquillamente. In stagione Gojo e Serdarusic non hanno alcun risultato di rilievo nel circuito mentre tra i 3 potenziali numeri 2 serbi il migliore è stato Krajinovic che ha fatto finale ad Amburgo e semifinale a Sofia. Inutile parlare dei successi di Pavic e Mektic che oltre a vincere 8 titoli nell’anno si sono anche laureati campioni olimpici a Tokyo. Per Cacic dall’altra parte solo un titolo, vinto a Buenos Aires in coppia con il bosniaco Tomislav Brkic con il quale fa coppia fissa nel circuito. Inoltre insieme hanno anche perso 4 finali nel corso del 2021.

A conti fatti la Serbia è favorita ma il margine d’errore è minimo, perché fallire la vittoria nel singolare tra i numeri 2 equivarrebbe a giocarsi tutto nel doppio e farlo contro Mektic e Pavic sarà impresa davvero improba (noi ne sappiamo qualcosa).

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