Chi l’ha visto? Lukáš Rosol, quando una partita vale una carriera

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Chi l’ha visto? Lukáš Rosol, quando una partita vale una carriera

Ripercorriamo la carriera di Lukáš Rosol, mina vagante che i migliori preferivano evitare. Da cinque anni a questa parte però è letteralmente sparito dal tennis che conta

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Lukas Rosol - Wimbledon 2019, qualificazioni (foto via Twitter, @Wimbledon)
 

Articolo a cura di Marco Lorenzoni

Nella quinta puntata di “chi l’ha visto” parliamo di Lukas Rosol. Il tennista ceco è ricordato dai più per la sua clamorosa vittoria ottenuta al secondo turno di Wimbledon nel 2012 contro Rafael Nadal. Ma è bene sottolineare come Rosol nel 2014 sia riuscito a spingersi fino al numero 26 del mondo, una classifica di tutto rispetto che gli ha permesso di entrare di diritto in tutti i Masters 1000 e essere addirittura testa di serie nei tornei dello Slam. Dal 2017 a oggi però Lukas è finito nel dimenticatoio, in queste ultime cinque stagioni ha infatti giocato solo due Slam e una grande quantità di Challenger con risultati abbastanza deludenti. Nonostante abbia già 36 anni il ranking attuale che lo vede posizionato al numero 268 del mondo non rispecchia le sue qualità tecniche, è entrato nel limbo dei Challenger e come altri illustri colleghi non pare essere più in grado di tornare trai i primi 100.

I primi successi sulla terra

Rosol si affaccia al tennis che conta un anno prima della sua storica vittoria contro Rafa. Infatti al Roland Garros del 2011 sconfigge al secondo turno la testa di serie numero 8 Jurgen Melzer. L’austriaco l’anno precedente aveva raggiunto le semifinali a Parigi battendo Djokovic ai quarti dopo aver recuperato da due set a zero mentre solamente qualche mese prima era riuscito a sconfiggere pure Federer a Montecarlo. Vittoria di grande prestigio quindi per Rosol che, nonostante l’inesperienza ad alti livelli, si dimostra più lucido nei momenti decisivi di Melzer e si aggiudica il match 6-4 al quinto set. Al turno seguente perde contro Juan Ignacio Chela, uno specialista del mattone tritato, in quattro set ma Lukas dimostra che, se in giornata, può creare problemi anche ai migliori. Nonostante abbia nel servizio il suo colpo migliore Il ceco gioca bene anche da fondo campo, il rovescio a due mani è il suo colpo più naturale mentre il dritto è il termometro del suo gioco. Se incappa in una giornata negativa con questo fondamentale il suo gioco perde molto ma se il dritto funziona allora diventa una mina vagante. Riesce a dare continuità all’exploit parigino vincendo due Challenger, sempre su terra battuta, a Praga e a Braunschweig. Grazie a questi risultati Lukas irrompe per la prima volta nei top 100 e chiude la stagione al numero 70 del mondo. Questa classifica gli permette di giocare per la prima volta in Australia e nei primi due Masters 1000 negli USA senza dover passare dalle qualificazioni.

 

Cercando un po’ di continuità

La sua prima apparizione in Australia è però un disastro. Al primo turno viene spazzato via dal tedesco Philipp Petzschener che gli rifila ben due bagel mollando leggermente la presa solo nel terzo parziale dove Lukas riesce almeno a vincere due game. Le variazioni del tedesco, famoso per il suo slice e soprattutto il gioco di volo, tolgono completamente il ritmo a Rosol che probabilmente paga anche l’inesperienza dell’esordio “down under”.  A Indian Wells perde al primo turno contro Thomaz Bellucci, sconfitta che ci sta dal momento che solo Federer a gli ottavi sarà in grado di fermare la corsa del brasiliano. A Miami però le cose vanno molto meglio per Rosol. Al primo turno batte Michael Llodra in due set, vittoria importante per lui dal momento che il francese aveva caratteristiche simili a Petzschener che lo aveva demolito qualche mese prima. Al secondo turno è la testa di serie numero 24 Marcel Granollers a cadere sotto i colpi del ceco. A quel tempo in tanti pensavano che il giovane spagnolo avrebbe avuto una grande carriera; tuttavia, arrivato al numero 19 del mondo forse un po’ troppo presto, Marcel ha dovuto virare sul doppio per avere la carriera che sperava di avere in singolo.

Il potente servizio e uno stile di gioco propenso alla ricerca del vincente fanno pensare a un Rosol in grado di esprimersi meglio sul cemento che sulla terra battuta. Ciò nonostante Lukas si è sempre riuscito a destreggiare molto bene anche sui campi in rosso. A Parigi, sempre nel 2012, sconfigge in quattro set Carlos Berlocq. L’argentino amava giocare sul mattone tritato e nonostante non avesse nessun colpo particolarmente efficace era famoso per la sua grinta che, abbinata a una condizione fisica ottimale, lo rendeva un avversario ostico da affrontare su campi lenti. Rosol però conferma di non essere solamente un “big server”, tiene lo scambio e vince la terza partita in due anni a Parigi. Juan Monaco, numero tredici del mondo si rivela un ostacolo troppo grande al secondo turno e Lukas si deve arrendere in tre set.

Prendendo confidenza con l’erba

Dopo una buona stagione su terra battuta Rosol ha un nuovo obbiettivo: migliorare il suo rendimento sull’erba, superficie sulla quale sorprendentemente non è ancora riuscito a esprimersi al meglio. Infatti per ben cinque anni consecutivi, dal 2007 al 2011 Lukas si è dovuto arrendere al primo turno delle qualificazioni dei Championships senza racimolare nemmeno una vittoria. Questa volta capisce che non può arrivare a Wimbledon senza alcun torneo di preparazione e così va a giocare il Queen’s.  A West Kensington Lukas non solo batte al primo turno Victor Hanescu ma si toglie lo sfizio di eliminare al turno successivo pure Marcos Baghdatis che nel 2006 aveva giocato la semifinale a Wimbledon. Rosol comincia a guadagnarsi lo status di “mina vagante”, uno di quei giocatori che i migliori preferiscono evitare ai primi turni. Lukas comincia a trovarsi a suo agio sui manti erbosi e così decide di andare a giocare anche a Eastbourne. Vince due match di qualificazioni ma si deve arrendere al turno decisivo a Vasek Pospisil, tennista il cui gioco si adatta piuttosto bene ai prati.

La partita della vita

Per la prima volta in carriera arriva a Wimbledon con ben sei match disputati sull’erba e con l’intenzione di provare a vincere almeno una partita. Il sorteggio non è particolarmente clemente con il ceco. Primo turno contro Ivan Dodig con vista su Nadal al secondo. Il croato è un giocatore ostico. Pur non essendo dotato di un servizio particolarmente potente è molto preciso e, da buon doppista, si fa apprezzare per la sua capacità di bloccare la risposta con il rovescio bimane. Il suo stile di gioco ricorda un pochino Radek Stepanek. Rosol però sta attraversando un buon momento di forma e riesce a chiudere il match in 4 set prenotando la sfida al secondo turno sul “center court” contro il numero 2 del mondo Nadal.

Il Maiorchino ha vinto qualche settimana prima il suo settimo Roland Garros ma i suoi risultati fenomenali non si limitano alla terra battuta. Ha vinto due volte i Championships (2008 e 2010) e dal 2006 ogni volta che si presenta a Wimbledon raggiunge almeno la finale. Rosol dal canto suo ha appena iniziato a prendere confidenza con l’erba ed è ancora sconosciuto ai più. Rafa viene da un esordio titubante contro Bellucci dove ha dovuto recuperare uno svantaggio di 4-0 nel primo set ma ciò nonostante nessuno si aspetta un risultato diverso da una comoda vittoria del maiorchino. Nadal ottiene un break all’inizio del primo parziale ma Rosol riesce a togliere immediatamente il servizio al suo avversario. Da quel momento cominciano a fioccare i vincenti e gli aces per il ceco che riesce a trascinare il primo set al tie break. Qui, dopo aver mancato alcuni set point, Rosol deve concedere il primo set allo spagnolo.

Sembra davvero essere la classica partita in cui l’avversario di Nadal si procura tante chances, gioca meglio ma alla fine a vincere è sempre il maiorchino grazie al suo cinismo e alla sua classe. Ma questa volta è diverso: Rafa non è a suo agio in campo, detesta giocare su due colpi ed è proprio sull’uno-due che Rosol sta riponendo le sue speranze. Il ceco strappa immediatamente il servizio a Nadal nel secondo set e a suon di aces e dritto vincenti si porta a casa il parziale per 6-4.  Nel terzo set ci si aspetta una reazione veemente da parte del maiorchino che, peró tarda ad arrivare. Anzi è ancora il ceco a ottenere immediatamente un break di vantaggio nel terzo set. Rosol non si guarda più indietro e conquista anche il terzo parziale per 6-4. Il grande campione è ferito nell’orgoglio, viene da 11 quarti di finale consecutivi negli Slam e nonostante abbia appena trionfato a Parigi non ha alcuna intenzione di dire addio così presto a Wimbledon. Nel sesto gioco del quarto set il mancino di Manacor si inventa un pallonetto di rovescio che atterra sulla riga e così si procura due palle break. Il ceco non ottiene nessun punto diretto con il servizio e così Rafa piazza il break per la gioia del pubblico londinese. Nadal si aggiudica il quarto set 6-2.

Questa partita ricorda da molto vicino quella che lo stesso Nadal aveva giocato appena un anno prima a Parigi al primo turno contro John Isner. L’americano si era trovato avanti due set a uno per poi cedere di schianto il quarto set e non essere più in grado di essere pericoloso in risposta nel quinto. E proprio quando Nadal pare avere l’inerzia della partita dalla sua parte viene buio. Bisogna chiudere il tetto per far sì che le luci funzionino correttamente. Così i giocatori devono lasciare il campo e il match riprende 30 minuti più tardi. È una partita nella partita. Rosol ha avuto modo di ricaricare le pile e ora deve vincere un set secco contro Nadal per realizzare il sogno di una vita. Per di più si gioca pure indoor in questo quinto set, condizioni che non piacciono per niente a Rafa dal momento che il suo top spin non riesce a prendere il giusto effetto al coperto. Inoltre indoor i colpi piatti del ceco schizzano ancora di più rendendo la vita dura alle ginocchia del maiorchino. Lukas ottiene il break nel primo game grazie a una sciagurata discesa a rete di Nadal. E da quel momento la sua cavalcata diventa inarrestabile. Non concede più nulla al servizio e con l’ennesimo ace vince la partita più importante della sua carriera.

I due si scambiano una fredda stretta di mano, d’altronde non si sono mai amati. Il mondo del tennis è sotto shock. Perfino i più appassionati e gli addetti al lavoro non sapevano esattamente chi fosse Lukas Rosol. Immediatamente si fanno i paragoni con il passato. La sconfitta di Nadal fa tornare alla mente le sconfitte di Boris Becker e Lleyton Hewitt. Il tedesco perse al secondo turno nel 1987 contro il modesto Peter Doohan che fino a quell’edizione di Wimbledon non aveva mai vinto un match di tabellone principale sui prati inglesi. Becker aveva vinto anche le precedenti due edizioni dei Championships quindi quella sconfitta fu una delle più inaspettate della storia di Wimbledon. Hewitt invece, nel 2003, da campione in carica, si fece sorprendere al primo turno da un giovanissimo Ivo Karlovic che in quel momento era addirittura numero 203 del mondo. Esattamente come Rosol anche Karlovic fu particolarmente abile a togliere ritmo a Hewitt.

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ATP Pechino: De Minaur vince annullando tre match point a Murray. Al secondo turno anche Etcheverry e Davidovich

Vittoria sofferta ma importante anche in ottica Race per De Minaur che si conferma bestia nera di Sir Andy

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Alex De Minaur - ATP Pechino 2023 (foto Twitter @ChinaOpen)

Dopo cinque match (tra cui quelli dei nostri Arnaldi e Sonego) si è conclusa la prima giornata di gioco – per quanto riguarda il tabellone principale – al China Open di Pechino. Non sono scese in campo teste di serie ma c’è stato comunque spazio per incontri e risultati interessanti. In particolare, a chiudere il day 1 è stata la sfida tra De Minaur e Murray, uno dei tanti primi turni prestigiosi apparecchiati dal sorteggio (tra gli altri, indubbiamente, Rune-Aliassime, Rublev-Norrie e Medvedev-Paul). Ad avere la meglio è stato l’australiano: a differenza delle ultime due sfide con lo scozzese (entrambe dominate: 6-3 6-1 al Queen’s e 6-1 6-3 a Montecarlo), però, questa volta Alex ha faticato non poco ed è stato costretto ad annullare ben tre match point. Nel parziale decisivo, Murray era infatti avanti 5-2 e sembrava in controllo, ma all’improvviso ha perso le misure del campo con il dritto e non è riuscito a contenere il nervosismo.

Oltre alla vittoria di Arnaldi su Wolf e alla sconfitta di Sonego con Humbert, si registrano poi le vittorie secondo classifica di Etcheverry su Harris e di Davidovich-Fokina sulla wild card cinese Zhou.

A. De Minaur b. A. Murray 6-3 5-7 7-6 (6)

 

Forte delle ultime nette vittorie ottenute ai danni dello scozzese, De Minaur ha avuto un avvio decisamente migliore, tenendo a zero tre dei suoi primi quattro turni di battuta e soprattutto brekkando l’avversario alla prima occasione utile. Nel secondo game, l’australiano si è infatti portato sullo 0-40 imponendo un ritmo martellante e, nonostante la rimonta di Murray, è comunque riuscito a strappargli il servizio approfittando di un suo errore in avanzamento e poi trovando grande profondità in risposta. A tratti, l’ex numero 1 del mondo è apparso impotente al cospetto dell’ottima prova di De Minaur, manifestando con una serie di urlacci tutta la sua frustrazione. Andy non si è mai avvicinato al controbreak e ha concluso il parziale con soli quattro punti racimolati nei game di risposta. Dopo 35 minuti, Alex ha quindi fatto suo il set per 6-3.

Qualcosa è poi cambiato sin dai primi punti del secondo parziale: Murray ha cercato di essere più propositivo, mentre l’australiano ha gradualmente perso un po’ di certezze. Il numero 12 del mondo ha sbagliato un rovescio a campo spalancato che gli avrebbe fornito una palla break sull’1-1 e poi ha pagato dazio subendo il break nel sesto gioco. Se in questa occasione il britannico è stato bravo ad aspettare l’errore dell’avversario, non si può dire altrettanto per il game successivo quando Andy ha commesso troppi gratuiti di dritto (accompagnando ogni errore con un lancio di racchetta) e ha quindi regalato l’immediato controbreak. Sembrava quindi che il pallino del match fosse tornato in mano all’australiano ma da quel momento la qualità del match si è notevolmente alzata, aprendosi a qualsiasi possibile esito. De Minaur ha avuto l’occasione per salire 6-5 e servizio: Murray l’ha prontamente annullata e ha poi piazzato un game di risposta sullo stile della sua epoca d’ora, prendendosi break e set.

Il livello di gioco è rimasto alto anche in apertura di parziale decisivo. Il primo ad avere palla break è stato De Minaur nel game inaugurale ma Andy si è affidato al servizio. A segnare la svolta è stato invece il quarto gioco in cui l’ex numero 1 del mondo ha confermato di aver ritrovato fiducia nel suo dritto con un paio di vincenti e altre soluzioni angolate che gli hanno permesso di neutralizzare le tre occasioni avute dall’avversario per tenere il servizio e di brekkare. Murray ha poi amministrato il vantaggio con sicurezza fino al 5-2 quando ha avuto due match point per chiudere i conti già in risposta. Il numero 12 del mondo li ha annullati con grande carattere e dopo pochi minuti ha approfittato di un turno di battuta disastroso da parte dello scozzese, tornato falloso con il dritto. L’incontro ha quindi avuto il suo epilogo al tie-break, dove Sir Andy ha continuato ad avere problemi con il dritto, sprecando con questo colpo il suo terzo match point e poi sbagliando nuovamente anche sulla prima chance in mano a De Minaur. Dopo 2 ore e 50 minuti di gioco, l’australiano ha quindi messo la parola fine su un match ricco di colpi di scena. Alex, che conquista punti importanti per la Race (dove ora è undicesimo), aspetta ora il vincente del big match Paul-Medvedev.

GLI ALTRI MATCH – Di appena due minuti più lungo rispetto a De Minaur-Murray, è stato l’incontro tra l’argentino Etcheverry e il qualificato sudafricano Harris. Nonostante la superficie sfavorevole, il numero 31 del mondo è comunque riuscito a rispettare il pronostico, sebbene non si siano certo viste le 118 posizioni di differenza tra i due nel ranking. I primi due parziali sono stati dominati dai servizi, con percentuali bulgare di realizzazione per entrambi (il dato più basso è stato il 56% di punti ottenuti con la seconda da Harris nel secondo set). Sono stati quindi i tie-break a deciderli: il primo è stato appannaggio di Harris che poi, però, ha compromesso l’esito del secondo giocando male i primi punti in battuta tanto da ritrovarsi rapidamente sotto 2-5. Il rendimento al servizio del sudafricano è calato ulteriormente nel parziale decisivo: Etcheverry si è sempre fatto trovare pronto sulle seconde dell’avversario e, dopo essere andato vicino al break già sul 2-1, ha piazzato l’allungo decisivo nel sesto game. L’argentino ha poi annullato una palla del controbreak e infine ha chiuso dopo quasi tre ore sul 6-3. Il giocatore di La Plata, che si trova virtualmente in posizione da nuovo best ranking (n. 28), affronterà Ruud o Struff al secondo turno.

Nell’altro match di giornata lo spagnolo Davidovich-Fokina non ha avuto problemi a superare la wild card di casa Yi Zhou, numero 905 del mondo al secondo main draw ATP dopo aver esordito la scorsa settimana a Zhuhai (anche lì grazie a una wild card e uscendo sconfitto in tre set da Garin). Non c’è stata storia in particolare nel primo parziale, archiviato da Davidovich con il punteggio di 6-2 in soli 25 minuti e con appena due punti persi al servizio. Il cinese ha lottato di più nel secondo ma l’esito è stato comunque identico. Il prossimo avversario dello spagnolo uscirà dall’incontro tra Zverev e Schwartzman.

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ATP Astana: Giron batte Wawrinka in tre tie-break. Bene Thiem

Gli aggiornamenti di giornata dal torneo in Kazakistan: l’americano nel match del giorno ha la meglio su Stan

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Marcos Giron - Roma 2022 (Twitter - @inteBNLditalia)
Marcos Giron - Roma 2022 (Twitter - @inteBNLditalia)

Ad Astana, nel primo turno del tabellone principale, forniscono un grande spettacolo Marcos Giron e Stan Wawrinka, in un match che sfiora le 3 ore. Dominic Thiem vince in scioltezza in due set contro il peruviano Juan Pablo Varillas.

Marcos Giron b. Stan Wawrinka 6-7(6) 7-6(4) 7-6(6) (Renato Nunziante)

Nel primo set i due giocatori esprimono un tennis di alto livello, mantenendo tutti i turni di servizio senza concedere neanche una palla break. Molto bene Stan con la prima di servizio, con cui vince tutti i punti. Nel tiebreak, Marcos Giron annulla i primi due set point per lo svizzero, ma non può nulla al terzo tentativo, in cui Wawrinka piazza l’allungo, vincendo il primo set 7-6(6). Secondo set che segue il copione del primo. I due tennisti si aiutano col servizio non concedendo palle break e portando anche questo set al tiebreak. Stan Wawrinka soffre molto in questa fase del match la prima di servizio di Marcos Giron. Chiude l’americano con il punteggio di 7-6(4). Si va al terzo set. I due tennisti si concentrano totalmente sui loro turni di servizio. Lo svizzero piazza 5 ace nel terzo set (due di questi nel tiebreak), confermando il suo ottimo rendimento al servizio di oggi. Si difende al servizio, ma non riesce ad essere aggressivo in risposta, rendendo la vita molto facile a Marcos Giron, che dopo 3 ore di match chiude al terzo tiebreak dell’incontro con il punteggio finale di 6-7(6) 7-6(4) 7-6(6)

Dominic Thiem b. Juan Pablo Varillas 6-3 7-6(10) (Renato Nunziante)

Ottima partenza per Dominic Thiem che conquista il break nel primo turno di servizio del peruviano, break che riesce poi a mantenere per tutto il set, grazie ai suoi ottimi colpi, ed il suo pesante servizio. Senza concedere nessuna palla break, l’austriaco chiude 6-3 il primo set. Nel secondo set, è Varillas ad avere un’ottima partenza. Si porta sul 3-1 strappando il servizio all’austriaco, prima di perderlo il turno di servizio successivo. I due annullano diverse palle break, riportando equilibrio nel match, fino a quando l’austriaco sale in cattedra nel tiebreak, vincendo il set con il punteggio di 7-6(10). L’austriaco affronterà proprio Marcos Giron negli ottavi di finale.

GLI ALTRI MATCH – In Kazakistan prosegue l’Astana Open, torneo ATP 250 dove ad aprire il programma di giovedì è la vittoria della tds numero 6 Adrian Mannarino (numero 34 della classifica mondiale) nel derby con Arthur Rinderknech col punteggio di 7-6 (4) 6-2. Mannarino, finalista da queste parti nel 2020, ha sofferto più del previsto nel corso del primo parziale, trovandosi costretto prima a recuperare un ‘early break’ e poi ad annullare addirittura un set point nel corso del dodicesimo game, imponendosi infine al tie break. Nel secondo set è invece andato tutto liscio per il 35enne mancino, 3-0 in pochi minuti prima di chiudere 6-2 in circa due ore totali di partita.

Continua la cavalcata del bielorusso Egor Gerasimov, 30 anni, attualmente sprofondato al numero 661 della classifica ATP ed in campo grazie al ranking protetto: l’ex numero 65 (miglior classifica raggiunta nel 2020) ha sconfitto al primo turno Zapata Miralles col punteggio di 7-6 (5) 6-3. Per Gerasimov si tratta della terza vittoria nel torneo, considerando anche quelle con Bergs (numero 181) e Muller (numero 80) ottenute nei due turni di qualificazione. Al secondo turno affronterà la tds numero 4 Jiri Lehecka.

Sul Campo Centrale il qualificato austriaco Jurij Rodionov (numero 107 del mondo) ha sconfitto in rimonta Gregoire Barrere: 2-6 6-4 7-6 (5).

Rodionov dopo aver perso nettamente il primo set è riuscito a prevalere nella volata del tie break del set decisivo grazie ad un errore gratuito dell’avversario sul match point: nemmeno il challenge ha potuto salvare il 29enne francese dalla sconfitta. Terza vittoria nel torneo per Rodionov, che al secondo turno affronterà la testa di serie numero due Sebastian Baez.

Altro giro, altro qualificato. Sarà infatti il giovane russo Kachmazov l’avversario di Mannarino al secondo turno. Kachmazov ha battuto a sorpresa Corentin Moutet col punteggio di 6-3 7-6 (5) diventando inevitabilmente la storia del giorno, dopo una stagione passata a lottare nell’inferno del circuito, ovvero i tornei ITF.

Il 21enne nel corso delle qualificazioni aveva sconfitto senza perdere nemmeno un set sia Marozsan (numero 92 del mondo, diventato famoso grazie alla vittoria con Alcaraz al Foro Italico) che l’esperto Dzumhur, e oggi si è ripetuto con Moutet (24 anni, numero 119 del ranking), anche se nel secondo set ha sprecato un vantaggio di cinque giochi a due, chiudendo solamente al nono match point. (Jacopo Gadarco)

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ATP Pechino: Arnaldi perfetto, lascia le briciole a Wolf e approda al 2° turno. Out Sonego contro Humbert

Il numero 3 italiano centra un super debutto, lasciando le briciole all’americano. Ora Tsitsipas o Jarry. Il torinese perde all’esordio contro il francese Humbert

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arnaldi us open 1

U. Humbert b. L. Sonego 7-5 3-6 6-0 (Jacopo Gadarco)

Sconfitta all’esordio per Lorenzo Sonego. Il 28enne di Torino, sceso questa settimana al numero 56 del ranking dopo non aver potuto (ancora) difendere il titolo di Metz del 2022 (il torneo quest’anno è stato spostato ad inizio Novembre), è stato sconfitto da Ugo Humbert.

Il 25enne francese si è infatti imposto col punteggio di 7-5 3-6 6-0.

 

Nel primo set entrambi hanno controllato senza troppi problemi i turni di servizio nonostante una percentuale piuttosto bassa di prime palle in campo (Humbert 53%, Sonego addirittura 43%).

L’italiano ha sprecato una palla break nel corso dell’ottavo game con un brutto errore di dritto, assolutamente gratuito, per poi perdere il servizio a 15 sul 5 pari a causa di un game piuttosto sciagurato (due errori non forzati di dritto davvero insoliti per Sonego), concluso con un doppio fallo.

Al termine del primo set Sonego però chiede l’intervento del fisioterapista per un problema al collo, un fastidio fisico che potrebbe avere influito sulla prestazione al servizio di Lorenzo (2 ace e 3 doppi falli, solamente il 59% di punti vinti con la prima in campo).

Humbert (numero 36 del ranking) ne approfitta e scappa subito sul 2-0 anche nel secondo parziale, ma il francese, lo sappiamo, spesso incontra delle difficoltà nel momento di azzannare le partite ed infatti spreca immediatamente il vantaggio, e addirittura subisce un altro break nel corso dell’ottavo game (meraviglioso passante di rovescio in cross di Sonego).

6-3 Sonego, che sogna la rimonta: ma la realtà del terzo set è invece piuttosto amara.

Humbert domina dall’inizio alla fine, riuscendo a battere finalmente l’italiano dopo due sconfitte su due nel corso del 2023 (la prima delle quali con quattro match point, a Montecarlo) concedendo solamente una manciata di punti al suo avversario nel corso di tutto il parziale, e chiude la partita in 2 ore e venticinque minuti.

Al secondo turno afffronterà il vincente del match tra Rublev (5) e Norrie.

La classifica ATP aggiornata e commentata, con le prime 20 posizioni, la situazione degli italiani e la Race to Torino, è disponibile sul sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.

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[Q] M. Arnaldi b. [Q] J.J. Wolf 6-2 6-2

Inizia come meglio non poteva l’avventura al China Open di Pechino per Matteo Arnaldi, che dopo le due vittorie nelle qualificazioni coglie anche la prima vittoria in tabellone principale ad un ATP500. E che vittoria! Lascia solo quattro game ad un giocatore comunque esperto, anche lui qualificato, come J.J. Wolf, tutt’altro che facile da affrontare sui campi in cemento, e che sembra essere decisamente più distante delle sole 3 ufficiali posizioni in meno rispetto all’italiano nel ranking. Ranking che per Matteo continua a dare grandi notizie, e lo vedrà, con questa vittoria, almeno al n.42 al mondo da lunedì. La top 40, e il sogno di essere testa di serie all’Australian Open, sono tutt’altro che pianeti lontani. Nel frattempo Arnaldi può godersi la vittoria e il riposo, in attesa di scoprire chi affronterà in un secondo turno che già si prevede scoppiettante, tra il cileno Nicolas Jarry e il n.4 del tabellone Stefanos Tsitsipas.

Primo set

Arnaldi mette a segno il primo break della partita già nel terzo game. Inizio positivo, buon ritmo da fondo e giusta strategia nel muovere Wolf e spesso costringerlo a lasciare scoperte larghe porzioni di campo. Non positivissimo l’americano, che con due non forzati, dopo essere stato certo provato psicologicamente da un pazzesco recupero da dietro la schiena di Matteo, concede il servizio all’azzurro. Alla distanza esce la grande maturità che costantemente sta sviluppando Matteo. Wolf non trova mai occasioni in risposta, e a tratti vacilla anche al servizio, non riuscendo ad imporre il suo gioco, ma cercando di fare da parabrezza all’avversario.

E così nel settimo game, infilando un altro paio di punti di qualità, tra cui un bellissimo rovescio stretto che manda fuori tempo l’americano, il n.48 al mondo conquista il doppio break di vantaggio. Ed è preludio a un netto 6-2 che permette ad Arnaldi di conquistare un primo set in cui perde solo due punti al servizio (entrambi nell’ultimo game tra l’altro) tenendo sempre in mano lo scambio con gran solidità, così da impedire all’americano il suo gioco di accelerazioni improvvise e colpi particolari che escano fuori dal palleggio.

Secondo set

Se il primo set è giocato troppo bene da Matteo, con neanche troppi errori di Wolf, il n.51 al mondo inizia malissimo il secondo. Tre dritti in corridoio, con il suo cavallo di battaglia che non riesce a dargli quanto sperato, e uno smash lungo, regalano già nel primo gioco il break al ragazzo di Sanremo. Non sfugge una palla a quest’ultimo, che rimanda l’impossibile al “povero” JJ, che accusa la differenza sulla diagonale di destra, patrocinio di Arnaldi nella partita odierna. E infatti due non forzati di dritto di fila, quasi di frustrazione, per il non trovare contromisure né colpi che possano dare difficoltà all’italiano, regalano nel terzo gioco il doppio break al nostro, che si porta sul 3-0.

Non smarrisce neanche per un attimo la concentrazione Matteo, che costringe Wolf agli straordinari su ogni punto, attaccando in risposta e senza concedere nulla al servizio. Con un ace, coronamento di una partita senza sbavature, condotta dall’inizio alla fine, Arnaldi chiude anche il secondo parziale per 6-2. Wolf mai è arrivato ai vantaggi in risposta, mai è riuscito a creare un surplus nello scambio. Ha subito tanto sul dritto, ancor di più sul rovescio, spesso giocato stretto da Matteo trovando grandi angoli. Una prestazione da incorniciare, che anche in vista del secondo turno non pone alcun tipo di limite.

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