Australian Open, Dominic Thiem rassicura sulle sue condizioni: “Tutto procede secondo i piani”

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Australian Open, Dominic Thiem rassicura sulle sue condizioni: “Tutto procede secondo i piani”

La rinuncia al Mubadala WTC era quasi prevista: “Non ho dolore, ma il dritto non è ancora al 100%”

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Dominic Thiem - Australian Open 2021 (via Twitter, @AustralianOpen)
 

“Era un progetto piuttosto ambizioso”, ha spiegato Dominic Thiem riguardo alla sua intenzione di partecipare al Mubadala World Tennis Championship, esibizione in partenza giovedì 16 ad Abu Dhabi, “ma era chiaro che i tempi sarebbero stati stretti”. L’ambizioso progetto ha dovuto fare i conti con la realtà e l’austriaco si è visto costretto a rinunciare un paio di giorni prima perché “non ancora pronto a competere al livello più alto”. Una notizia che aveva destato qualche preoccupazione per le condizioni di Thiem, il cui ultimo incontro risale allo scorso giugno, quando appunto si infortunò al polso all’esordio sull’erba di Maiorca: è vero che a nessuno piace perdere a prescindere dal contesto, ma non ritenersi in grado di tirare quattro palle tra amici in un’esibizione non lasciava presagire nulla di buono.

Se ne deve essere reso conto lo stesso Dominic, che ha voluto tranquillizzare sulle sue condizioni, in primis assicurando che i suoi colleghi prendono molto seriamente il torneino di Mubadala e aggiungendo che “l’intero processo sta andando secondo i piani. Non ho dolore, ma sono in ritardo sulla tabella di marcia dell’allenamento. Io scendo in campo solo quando posso tirare il dritto al 100% e adesso sono all’80”.

L’obiettivo si sposta così sull’ATP Cup di Sydney in partenza l’1 gennaio (la sua prima partita sarebbe in programma il 2 contro Daniil Medvedev). “Sono fiducioso di partecipare. Questo è assolutamente l’obiettivo”, ha spiegato mercoledì in una conferenza stampa diffusa dai media di lingua tedesca. In altre parole, la rinuncia al torneo negli Emirati era stata messa in preventivo e l’unico problema pare essere la mancanza di una forma sufficiente a giocare un intero incontro. “La parte davvero complicata”, ammette riferendosi all’infortunio “è non pensarci. Mi è successo due volte e ce l’ho ancora ben presente in testa”. Invece, dal punto di vista fisico, il polso è più forte e flessibile che mai”.

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