Il circuito Challenger saluta con la prima vittoria di Chun-hsin Tseng

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Il circuito Challenger saluta con la prima vittoria di Chun-hsin Tseng

A Rio vince il giapponese Kaichi Uchida. L’appuntamento con la nuova stagione del circuito cadetto è per il 3 gennaio al Challenger di Forlì

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Chun-hsin Tseng - ATP Challenger Bergamo 2020 (foto Antonio Milesi)
 

Il cinese di Taipei Chun-hsin Tseng si vendica della sconfitta subita da Blancaneaux nella finale della scorsa settimana, sempre qui a Maia (terra battura indoor), e riesce finalmente a centrare (5-7 7-5 6-2) la sua prima importante vittoria. A farne le spese è il padrone di casa Nuno Borges, cui non riesce il tris dopo i successi di Oeiras e Antalya. Il formosano, perso il primo set, ottiene nel secondo il break decisivo sul 5-5. Il terzo parziale è una passeggiata di salute con Borges che, subìto il break nel terzo game, non oppone più resistenza.

Tseng, dominatore tra gli juniores nel 2018 con le vittorie di Roland Garros e Wimbledon, ha avuto un buon approccio anche tra i professionisti. Nel 2019 ottenne quattro vittorie Futures e una finale Challenger (Praga), mentre nel marzo 2020 raggiunse la semifinale a Bergamo, in quello che è passato alla storia come l’ultimo torneo prima del lockdown (la finale di quel torneo fu il primo evento tennistico ad essere cancellato).

Con il successo nel Challenger 80 in terra portoghese, Tseng migliora ovviamente il proprio best ranking salendo al N.188 – visto il suo stato di forma potrebbe rivelarsi un cliente scomodo alle qualificazioni per l’Australian Open. Meglio per lui perché, stando alle dichiarazioni di Andrea Gaudenzi, il circuito Challenger non ha futuro. O meglio dovrebbe diventare una specie di Università per coloro che studiano per salire al piano superiore. Non viene specificato cosa dovrebbero fare tutti quegli onestissimi professionisti che questo salto non saranno mai in grado di farlo o che, ancor peggio, non hanno alle spalle famiglie facoltose in grado di mantenerli per anni. Sarebbe forse il caso che il Presidente dell’ATP pesasse meglio le parole prima di alimentare quello scontento che già abbiamo potuto percepire scambiando due battute con Francesco Vilardo, sindacalista eletto a giugno 2020 nel panel ITF.

Al Challenger 80 di Rio de Janeiro (cemento outdoor) vince Kaichi Uchida, che batte 3-6 6-3 7-6(3) il ventenne spagnolo Nicolas Alvarez Varona (N.371 ATP). Il giapponese, dopo aver rimontato il set di svantaggio, nel terzo e decisivo parziale va avanti 5-2 e servizio, ma riesce nella notevole impresa di farsi brekkare due volte consecutive. Per sua fortuna rinsavisce appena in tempo e fa suo il tie-break senza troppe difficoltà. In questo modo il ventisettenne giapponese coglie il primo successo Challenger, impreziosendo una carriera fin qui piuttosto anonima con le sue sole sette vittorie Futures, di cui tre quest’anno. Con i punti guadagnati risale alla posizione N.259, non lontano dal suo best di 237.

Ma è chiaro come il prospetto interessante sia il ragazzo spagnolo, giocatore ancora in pieno sviluppo ma già completo in tutti i colpi, anche se probabilmente non fenomenale in nessuno. Fin dove potrà arrivare è, come sempre a vent’anni, materia da astrologi. Intanto stabilisce il nuovo best ranking al N.316 ATP.

Buon torneo di Luciano Darderi che, eliminato al secondo turno proprio dal finalista, si prende una parziale rivincita in doppio raggiungendo le semifinali in coppia con Matias Franco Descotte – i due sono stati fermati 6-3 6-1 da Romboli/Cerretani. Per onor di cronaca bisogna dire che l’incontro si è giocato ai limiti della regolarità con un vento da regata che spazzava il campo, rendendo ogni colpo un autentico terno al lotto. Questo risultato consente comunque al diciannovenne italo-argentino di chiudere con il nuovo best di doppio alla posizione N.261.

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